giovedì 25 ottobre 2012

Online VS Offline

E' da un pò che rimurgino su quanto ci sia di differente sul conoscere qualcuno online o offline,            certo se penso all'online come è ovvio che sia, mi vengono in mente situazioni portate all'estremo: maniaci, pervertiti, psicopatici, etc etc. Ma alla fin fine anche offline c'è il medesimo rischio di poter conoscere uno di questi elementi. D'altronde è vero anche che offline si conosce gente anche tramite terzi, amici, conoscenti o qualcuno di famiglia, e qui il caso di trovare uno degli elementi sopra citati va a scemare notevolmente sul fattore percentuale, ma perché dare per scontato in maniera ottusa che online ci siano solo elementi cosi? Ho conosciuto persone online e offline, mi è capitato pure in passato un maniaco soft e un mezzo psicopatico ma li ho saputi (per fortuna) gestire facilmente, offline effettivamente non li ho mai conosciuti, ma ho anche conosciuto persone deliziose, a partire dalle mie colleghe scribacchine (tra cui pure qualche maschietto) e sia i ragazzi della land in cui giocavo, insomma se devo fare una stima ho conosciuto online gente decisamente migliore di quella che avrei potuto conoscere offline o che offline non avrei avuto modo di incontrare minimamente. Indecisa, dubbiosa... Sicuramente non risolverò la questione ora, ma se c'è qualcuno che mi legge e vuole dire la sua, il blog è libero ad ogni commento.

venerdì 12 ottobre 2012

Lettere

Le lettere, intese come oggetto, come prolungamento della parola e dei pensieri. Da sempre ho scritto realmente tante lettere, alcune inviate, altre cestinate, molte salvate nel pc o semplicemente in scatoloni pieni di ricordi. Cos'è che spinga gli altri a scriverne (se le scrivono) non lo so, ma sono consapevole di cos'è che porta la sottoscritta a mantenere attiva questa attività. Scrivere è più facile, almeno per me, rispetto il dare voce alle parole. Scrivendo si abbattono i muri dell'imbarazzo e della censura. Scrivendo riesco a dire ciò che non potrei o non riuscirei mai a dire a voce. E così mi ritrovo a scrivere e scrivere, annotando frasi e risposte non date, domande alle quali, con molta probabilità, non riceverò risposta. Scrivo perchè mi piace, ma anche perchè è l'unica comunicazione che mi appartiene veramente, l'unica in cui nessuna maschera può essere indossata, dove anche le lacrime, delle volte hanno libero arbitrio assoluto, non vengono trattenute, a differenza di quanto possa accadere dinanzi a chi è il destinatario delle parole
Torno a scrivere, dunque, l'ennesima lettera che non riceverà nessuno, meglio se le uso come uno sfogo e nulla di più. Mi umilierei sin troppo se le inviassi.