mercoledì 29 ottobre 2014

Montale

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale

martedì 28 ottobre 2014

Chiarezza ed instabilità mentale

E arrivano periodi in cui ti ritrovi a fare i conti con te stessa, capire cos'è che nella tua vita non funziona, comprendere e prendere consapevolezza e coscienza di quanto spesso ti ritrovi ad essere egoista. Non ci sono giustificazioni per tutto ciò, lo sei e basta, non riesci a trovare, pur cercando, una motivazione che possa dare ragione a quell'egoismo di cui sei, purtroppo, pregna. E analizzi le ultime relazioni (non parlo solo di quelle sentimentali). Ti ritrovi con una lista di persone che hai fatto entrare nella tua vita e poi in un modo o nell'altro le hai lasciate andare o sono scappate via correndo. L'egoismo porta a non avere mai abbastanza di quel poco che le persone ti danno, l'essere hitleriana porta necessariamente le persone a stancarsi dei tuoi out-out. Certo potrei raccontarmi che se mi si vuole realmente bene, le persone restano, e per carità comprendo e sono la prima a dire che amo i difetti ancor prima dei pregi nei miei amici o di chiunque lascio entrare nella mia vita, ma mi rendo conto che avermi come amica o fidanzata non è il massimo. Sono tendenzialmente pesante, insicura, dubbiosa, impaurita, hitleriana o talebana come mi hanno definito da poco tempo. O con me o contro di me. Posso avere al momento motivazioni, ma non ho voglia di sciorinarle, per quanto alcune possano essere giuste, non è giusto in realtà essere dittatoriale con nessuno, nemmeno con chi consapevolmente o inconsapevolmente ti sta facendo del male. Ogni storia ha i suoi limiti, ogni amore ha i suoi tarli e il rischio di perdere la persona amata bisogna sempre ricordarsi di metterlo in conto, senza però che ciò vada a distruggere qualunque cosa che ci sia stata e che finirebbe nella lista delle cose "buone" o "belle". 
Quando finisco una relazione mi crogiolo nel dolore, mi cullo nelle mie paure, mi flagello, ma poi alla fin fine cosa faccio per migliorarmi? Nulla, non faccio assolutamente nulla, anzi torno ad innalzare muri, a indossare maschere, a trovare il marcio anche in chi di marcio non ha nulla. Trovo giustificazioni che rendono me colpevole dei peggiori delitti, seppur poi alla fine non mi sia mai macchiata le mani. 
Capisco che dovrei chiudere io quello che mi fa stare male, ma capisco pure che la mia fragilità, l'incapacità di abbandonare mi rende succube della forza altrui. Se voglio sicurezza, amore, presenza mi ritrovo a pretenderla senza accettare che l'altro semplicemente non voglia darmi nulla di tutto ciò, senza accettare che ha bisogno di tempo per chiarirsi le idee o per comprendere cosa vuole lui stesso dalla relazione. Ma come dire a qualcuno: per me sei importante, mi stai a cuore, ma mi fai male? Mi fai male se mi cerchi quando lo vuoi tu, se mi vuoi vedere quando lo vuoi tu, mi fai male quando ti cerco e sei freddo e distaccato? Mi fai male quando voglio vederti e tu mi rifiuti? Come dire chiaramente che ogni cosa che fa per me sembra più un contentino che non una dimostrazione di affetto? Per carità non metto in dubbio che se ti si cerca ti si vuol dimostrare di tenerci a te, ma se dopo devo stare male come posso dire: non mi cercare fino a quando non avrai ben chiaro cosa vuoi da me? Voglio una relazione matura fatta di complicità, presenza, confronto e parole? Come si può dire qualcosa del genere senza essere poi accusata di egoismo, di essere dittatoriale, infantile, drammatica o distruttrice? Io non lo so, alla veneranda età di trentuno anni non so un cazzo sull'amore e sulle relazioni, so cosa la mia mente vede come tale, ma poi non mi accontento delle briciole che mi vengono date. Che cosa ci posso fare se mi sembrano avanzi e nulla di più? Possesso? Non credo se volessi possedere qualcuno non mi farei da parte, mi farei sempre viva anche con una scusa, pretenderei e ho smesso di farlo. Ho smesso di esserci. Ho smesso di pretendere, implorare e chiedere. Ho smesso di essere quella che ero per cosa? Mi sembra per nulla, e qui mi sento in colpa perché non mi accontento, ma come ci si può accontentare se ti hanno dato per un tot periodo 100 e dopo ti danno 1? Non lo so. Non so nemmeno io più nulla. So solamente che ho bisogno di chiarezza. Tempo e serenità. Se volevo un rapporto mordi e fuggi avrei scelto uno più piccolo o uno della mia età, mi sarei accontentata di rapporti occasionali, ma se ho scelto e mi sono aperta a te è perché voglio te. Mentalmente esausta, ma sicura che col tempo e senza chiarezza posso fare a meno anche di te per accontentarmi e farmi bastare la compagnia di me stessa (e chiamami pure egoista).



Per te: Non cercarmi se non hai ben chiaro cosa tu voglia. Io voglio un rapporto vero, fatto di appuntamenti, baci, abbracci, parole, condivisione, confronti, complicità. Un rapporto maturo come quello che avevamo, in cui potevamo essere noi stessi, parlare e confrontarci. Ma se dentro non sei sicuro, se in mente non hai ancora ben chiaro cosa vuoi, non cercarmi. Mi fai solo del male gratuito. E so che lo fai per farmi sapere che ci sei e ci tieni, ma puoi tenere a me anche facendo prima chiarezza dentro di te, senza portarmi alla distruzione. Non mi accontento e probabilmente hai ragione, ma almeno io so cosa vorrei dal nostro rapporto, e so anche che se ciò non dovesse essere , bhé pazienza. Chiusa una porta si apre un portone. 

domenica 26 ottobre 2014

Citazione

Mi piace credere che a volte mi pensi,
come capita a me,
che a tratti ti manco e
che se non ci sei è solo
perché non puoi.
Che ti appartiene
lo stesso desiderio,
che il tempo che ci divide
a volte è un tormento
a volte nostalgia,
un dipinto fatto di noi.
Che la notte a volte ti manco,
che appartengo ad un sogno,
che se nulla avviene
è solo perché non puoi.
Mi piace credere
che un giorno ti rivedrò
guardandoti negli occhi,
trovando un po’ di me.
Che comprenderai
il posto che occupi
e l’immenso che sei.
Mi fa piacere credere
che un giorno
mi vedrai veramente
per quella che sono
con difetti e pregi.
E con la voglia di abbracciarmi
mi stringerai a te guardandomi
con gli occhi e con l’anima
di chi un po’ mi ama.
Silvana Stremiz

sabato 25 ottobre 2014

Citazione

FAR MALE A UNA DONNA...
Una donna non viene ferita solo con gli schiaffi e le botte... se vuoi calpestare una donna:
• Falla sentire in colpa, anche dove non ne ha e le farai male perché per lei la colpa è scritta anche dove non c’è
• Dille che non è bella, anche se lo è, e ci crederà perché per lei piacersi è difficile
• Raccontale che non ce la farà, anche se è una persona capace, e inizierai a instillarle dubbi che le goccioleranno dentro
• Spiegale che mettere sempre prima gli altri di se stessa è una cosa buona da fare, e lei lo farà perché da sempre è stata abituata a essere l’ultima della lista
• Dille che è vecchia, anche se ha 30 anni, e lei inizierà a sentirsi tale perché alle donne è stato insegnato che quando gli anni passano sono da scartare
• Chiedile di mettersi in ombra, lasciando gli altri in luce, e lei ti dirà di si perché dentro le donne ancora pesa l’eredità della sottomissione
• Consigliale di rinunciare ai suoi sogni per quelli degli altri e lei ti ascolterà perché ha imparato che le sue ambizioni vengono dopo quelle di tutti, solo se avanza del tempo
• Mandale un mazzo di fiori dopo averla calpestata, dicendole che la ami immensamente e che senza di lei non puoi stare, e lei ti guarderà con un sorriso... e si preparerà a farsi calpestare di nuovo...

Mentre scrivevo queste frasi sentivo in bocca il sapore acre di parole che si scontravano tra loro. Far male a una donna certe volte è facile perché le donne spesso vivono senza protezione e scivolano nelle parole negative e negli stereotipi in cui sono state incasellate come fossero sabbie mobili. Chi le ferisce spesso non lo sa esplicitamente, ma ha inconsapevolmente intuito che ci sono passi facili per sottomettere l’animo femminile. Alle donne spesso non basta un lavoro di successo, non basta la bellezza, non basta la laurea, non basta il consenso... ci sono sempre spazi di fragilità che il mondo femminile coltiva come piante velenose: l’insicurezza, l’inadeguatezza, il bisogno famelico d’amore che restituisce un cuore sanguinante...
Solo il contatto con la forza interiore dell’anima può davvero proteggere una donna. Allora saprà trovare dentro se stessa la fiducia, la forza, il coraggio, l’autostima, la sua bellezza. E non sarà più possibile farle del male, perché lei ascolterà altre parole, quelle della sua anima...
S. Oberhammer

giovedì 23 ottobre 2014

Hermann Hesse

Hermann Hesse
Le mie poesie 
stanno davanti alla tua porta, 
bussano e si inchinano: 
mi apri? 
Le mie poesie hanno 
un suono di seta 
come il fruscio del tuo vestito 
sulle scalinate. 
Le mie poesie 
portano un dolce profumo 
come nell'aiuola tua preferita 
il giacinto. 
Le mie poesie son vestite 
di un rosso cupo, 
che come il tuo vestito di seta 
fruscia ed arde. 
Le mie più belle poesie 
assomigliano del tutto a te. 
Stanno davanti alla porta e s'inchinano: 
mi apri?

mercoledì 22 ottobre 2014

Citazione

Con il tempo capisci che solo chi è capace di amarti con i tuoi difetti, 
senza pretendere di cambiarti, può offrirti la felicità che desideri.
E si impara che l’amore non significa andare a letto,
e una compagnia non significa sicurezza
e uno comincia a imparare…
Che i baci non sono contratti
e i regali non sono promesse
e uno comincia ad accettare le sue sconfitte
a testa alta e con gli occhi aperti e uno impara
a costruire tutti i suoi cammini nell’oggi,
perché il terreno di domani è troppo insicuro per far piani..
e i futuri hanno la forma di cadere a metà.
E dopo col tempo, uno impara
che se è troppo anche il calore del sole brucia.
Così uno pianta il suo giardino e decora la sua anima,
al posto di aspettarsi che qualcuno porti fiori.
E uno impara che realmente può reggere che uno
è veramente forte, che uno realmente vale e uno può imparare.
E impara…e ogni giorno impara.
Con il tempo impara che stare con qualcuno
perché ti offre un buon futuro significa presto
o tardi voler ritornare al passato.
Con il tempo capisci che solo chi è capace di amarti
con i tuoi difetti, senza pretendere di cambiarti,
può offrirti la felicità che desideri.
Con il tempo ti accorgi che, se stai a fianco
di questa persona solo per accompagnare la tua solitudine,
irrimediabilmente finirai per non volere più vederla.
Con il tempo impari che le parole dette
in un momento d’ira possono continuare
a dolere a chi feristi tutta la vita.
Con il tempo impari che discolpare lo fa,
però perdonare, è solo delle anime grandi.
Con il tempo ti rendi conto che tutta
l’esperienza vissuta con ogni persona è irripetibile.
Con il tempo ti rendi conto che in realtà
il meglio non era il futuro, ma il momento
che stavi vivendo proprio in questo istante.
Con il tempo imparerai che cercar di perdonare o chiedere perdono,
dire di amare, di desiderare,
di aver bisogno, dire di voler essere amico,
di fronte ad una tomba, non ha più senso.
Però, sfortunatamente, solo con il tempo…
fortunatamente o sfortunatamente solo con il tempo…
J.L.Borges

martedì 21 ottobre 2014

Citazione

Avere voglia di essere ancora con lui più che con ogni altra persona. E’ la fiducia di dirgli tutto su voi stessi, compreso le cose che ci potrebbero far vergognare. E’ sentirsi a proprio agio con qualcuno, ma ancor di più è sentirti cedere le gambe quando quel qualcuno entra in una stanza e ti sorride.

A. Einstein




P.S: per me sei tu.

lunedì 20 ottobre 2014

Citazione

"Ti resto accanto anche quando non mi vedi. E cerco di capire, tu che un giorno sei una rosa e quello dopo sei una spina. Ti resto accanto in questo tempo indefinibile, nel tempo che ti prendi per pensare, per trovarti e intanto se la ride, passa e se ne frega. Tempo troppo breve se ci scappa da ridere o da vivere, tempo troppo lungo se ti fai aspettare. Se ti volti non mi vedi. Neanche avanti non mi vedi. Io sono al tuo fianco, senza spingere nè tirare, nel posto in cui ti puoi appoggiare quando perdi l’equilibrio. Di fianco, per dirti all’orecchio che ti voglio bene, per non perderti di vista neanche quando ti allontani. Di fianco, per non oscurare la tua luce, per non coprire la strada che vuoi fare, per solleticarti se ti chiudi nei pensieri. E non occorre che allunghi la mano per cercare la mia, non l’ho mai mollata. E non occorre che allungo la mano per cercare la tua, è sempre stata nella mia."
E.Cattani

sabato 18 ottobre 2014

Citazione

Ciò che chiamiamo “vita” è un treno con tanti vagoni.
A volte ci troviamo in uno, a volte in un altro.
In alcune occasioni passiamo dall’uno all’altro:
accade quando sogniamo o quando
ci lasciamo trasportare dallo straordinario.
Paulo Coelho - L'Aleph


domenica 12 ottobre 2014

Citazione

Ridere, è rischiare di apparire matti...
Piangere, è rischiare di apparire sentimentali...
Tendere la mano, significa rischiare di impegnarsi...
Mostrare i sentimenti, è rischiare di esporsi...
Far conoscere le proprie idee ed i propri sogni,
è rischiare di essere respinti...
Amare, è rischiare di non essere contraccambiati...
Vivere, è rischiare di morire...
Sperare, è rischiare di disperare...
Tentare , è rischiare di fallire...
Ma noi dobbiamo correre il rischio!
Il più grande pericolo nella vita è quello di non rischiare.
Colui che non rischia niente, non fa niente,
non ha niente..
Rudyard Kipling