sabato 29 novembre 2014

Lettera n°16

Io non lo so proprio come diavolo fai a sentire come sto pur non vivendomi, soprattutto se basi il tutto solo ed esclusivamente su quello che scrivo, comunque sì, ieri c'hai preso: ero incazzata nera, ma tranquillo, non di certo con te. Lo ero e lo sono ancora oggi con me stessa. Per quella che sono diventata, per la mia totale incapacità di scindere le due parti o di scegliere o una o l'altra. La chiusura? C'è in parte, minima parte se proprio vogliamo essere onesti, ma è il minimo che posso fare per potermi difendere da quelle cazzo di emozioni non richieste che sono entrate assieme a te quando ho spalancato quella fottuta porta, quindi non te la prendere se mi leggi o senti distante, distaccata o fredda. Devo necessariamente farlo, perché quello che vorrei non è per nulla realizzabile, oddio non che ad oggi sappia che cos'è che voglia. Già, mi ritrovo, di nuovo, confusa. Se prendo una decisione dopo un paio di ore puff muta come se nulla fosse avvenuto in precedenza. Certo che, se ti sei addormentato, poi avresti potuto perlomeno farmelo sapere, ma vabbè avrai avuto i tuoi crismi, impegni etc etc che non ti hanno dato il tempo di prendere il cellulare in mano e scrivermi un semplice messaggio: "Scusa, mi sono addormentato". Spero che si sia chiarita la questione, non ce l'ho con te, non hai colpe, mai avute per quanto mi riguarda. Sono solo incazzata con me, per la confusione creata da quella fottuta guerra interna ancora in atto, dalla mia voglia di disinnamorarmi presto perché di tutto questo fottuto amore non so che cazzo farmene e sì oggi sono volgare e non me ne fotte nulla, l'intercalare rispecchia perfettamente come sto: di merda e incazzata nera (sempre e solo con me)!

Tua 

venerdì 28 novembre 2014

Lettera n°15

Come va? Hai riflettuto e dato una risposta a quella domanda? Prenditi tutto il tempo di cui avrai bisogno per essere sicuro che quella sia la vera risposta, la reale risposta e che nulla potrebbe mutarla. Un po' come la situazione creatasi tra di noi, nulla potrà modificarla. Le opzioni in realtà sarebbero due:

1. Torniamo a frequentarci 
2. Torniamo ad essere due perfetti estranei

La prima opzione implicherebbe un sentimento da parte tua che vada ben oltre il semplice affetto che al momento senti per me, non mi va di essere la donna di qualcuno che non è innamorato e che non prova puro, unico e fottuto amore. 
La seconda implica dolore, perlomeno da parte mia, probabilmente anche da parte tua, ma a differenza mia a te passerebbe ben presto, in fin dei conti non hai messo in gioco tutto, non è colpa tua, magari lo avresti voluto, ma non è andata cosi, non ti è scoppiato nulla e va bene cosi, tutto sommato sono cose che capitano.
Anche oggi ho dovuto rifiutare le avances di altri due, uno che conosco e uno che non ho la più pallida idea di chi possa essere e tanto meno mi interessa sapere chi sia. Probabilmente sto perdendo occasioni e opportunità, ma i segni mi dicono altro, per carità magari li sto interpretando male, ma la vita è anche questo: sbagliare.
Intanto blocco quasi sul nascere il desiderio di farmi viva, di scriverti qualcosa direttamente, di proporti di vederci e stare assieme questa sera. Penso che dovresti essere tu a propormelo, ad avere voglia di vederci e stare assieme, tutto sommato, per quanto mi riguarda, è piuttosto palese cosa mi spinga a volere la tua compagnia. Quindi se leggi la mia voglia di vederti stasera, non me lo proporre se non sei sicuro di volerlo anche tu. Pensa a te e non solo a me stessa e a cosa fare per farmi stare meglio. Io sto bene.

Ancora tua per ora

giovedì 27 novembre 2014

Lettera n°14

Scriverti sta diventando sempre più difficile, non perché non abbia voglia di farlo, quanto piuttosto per la limitatezza degli argomenti di cui posso trattare. Vorrei evitare la rindondanza dei soliti "mi manchi", "ti amo", "che fai?" e cose del genere, ne avrai le palle strapiene, posso conoscere pure tutto il dizionario a memoria, posso conoscere una infinità di parole, ma alla fine i concetti restano solo quelli e scrivere al posto tuo non è poi troppo facile, inventarmi qualcosa che non esiste, scrivere quello che vorrei o cose simili non mi viene molto bene, ci sto provando, ma non è un romanzo o un racconto che sto scrivendo (o meglio lo sto già facendo in una sede differente da quella della "scimmietta"), quello sarebbe differente, ma scriverlo a mano non è il massimo, soprattutto considerando i tagli, le modifiche e le aggiunte che vado a fare di volta in volta. Anzi, sarebbe meglio se ritornassi a scrivere quello piuttosto di quest'altra cosa, oppure no, oppure alternare. Non lo so. Non so più di cosa scrivere per non apparire "banale" o "ripetitiva" quello che dovevi sapere, in parte, lo sai. Quello che non sai sarà tutta quella parte di vita che non stai condividendo con me e che non condividerai in futuro. TI voglio, ma né il sincrodestino, né i pensieri positivi, né le aspettative irreali, possono cambiare quello che è adesso: nulla. Non c'è nulla. Ci sentiamo, quando tu ne hai voglia, perché per il momento evito di palesarti oltremodo la mia presenza, ne avrai avuto a sufficienza, per non dire in abbondanza, ci sono qui, ci sono su altri social che puoi o meno visualizzare e spulciare a tuo piacimento, non ho poi molto da nascondere, non l'ho mai avuto e dubito che ne avrò in futuro. Oggi va un po' cosi, o meglio ora va un po' cosi e non so se è il fatto che come la volpe del Piccolo Principe aspettavo (inconsapevolmente o consapevolmente ormai non lo so più) che tu tornassi a palesarti, lo so che lo hai fatto questa mattina e mi è scoppiato il cuore di amore quando ho visto il messaggio, sapere che mi hai pensato, magari dormi o sei uscito a festeggiare non lo so e non deve nemmeno interessarmi, effettivamente nella tua vita io non ci sono, non ne faccio più parte e non ne farò parte in futuro se non capirai quello che io ho capito, ma nonostante ciò non sta a me dirti quello che ho sentito, dirti quello che tu senti e provi, devi arrivarci tu da solo. Probabilmente come il film che ho visto oggi, semplicemente sono tutte delle stronzate: il destino, i miracoli, le favolette d'amore. Sono tutte stronzate le cose che sento o che ho sentito e che mi hai trasmesso. Probabilmente dovrei smetterla semplicemente di pensarci (come se fosse facile), smetterla di esserci, cancellarmi da ogni dove e sparire nell'oblio del silenzio cosi da renderti partecipe (oppure no, chi lo sa, a questo punto, che cosa ti possa passare nella testa) di quello che si prova quando non si sa nulla di chi, in un modo o nell'altro, in minima parte o in massima parte è importante, a cui tieni o che ti piace. Congetture. Parole e congetture. Sono solo quelle. Un minimo di delusione per delle aspettative che speravo di aver spazzato via, un minimo di speranze che ancora resistono e come guerriere combattono costantemente contro la ragione, una grande confusione. Ecco: confusione. Una parola che descrive perfettamente quello che ho dentro. Sono confusa. Tanto confusa. Innamorata e fottutamente confusa.

Tua (ancora, nonostante tutto)

mercoledì 26 novembre 2014

Lettera n°13

Ho appena finito di lavorare, sono esausta, ma va bene cosi, significa che sto facendo bene il mio lavoro. Mi brucia un po' la gola per tutte le parole che ho dovuto tirare fuori. Spiegare la Storia a dei ragazzini a cui non frega nulla della scuola non è facile, ma per fortuna, con gli anni, ho imparato a parlare con loro in modo tale che le nozioni principali siano assimilate, e qualche volta un sorriso nasce con qualche aneddoto spiritoso su quello o quell'altro Re, Sacerdote o qualunque sia l'epoca storica in cui ci ritroviamo. Matematica poi non ne parliamo, finalmente mi sono accanita su qualche espressioncina (facile), ma che ai loro occhi appariva impossibile, quindi nuovamente ho dovuto spiegare le proprietà delle potenze e i trucchetti per aiutarli a risolverle facilmente. Tutto sommato sono soddisfatta. A te com'è andata? Spero bene, il rotacismo ti ha dato delle noie? Io ci gioco su questo piccolo difetto, oggi mi sarò impappinata almeno una ventina di volte, ma un sorriso cancella tutto. Ora vado a mangiare, ho fame e così, implicitamente rendo te felice. 
Eri (sei) bello in quella foto che mi hai mandato stamani. Da mangiare di baci.

Tua

martedì 25 novembre 2014

Lettera n°12

Sono stanca, mi ero dimenticata quanto potesse essere stancante avere a che fare con più adolescenti per volta, prenderli per mano e condurli a divenire gli uomini che saranno da qui a qualche anno. Il mio lavoro per quanto possa apparire, a molti, banale, scontato, in realtà è un lavoro di formazione tale e quale a quello dei docenti. Cribbio, lo faccio da diciasette anni e ogni ragazzino o ragazzina che riesco a formare mi sembra di poter rendere un pochino migliore questo schifo di Mondo in cui viviamo. Per carità, molti non apprendono gli insegnamenti che velatamente gli inculco, molti detestano la lettura a priori e quelli non li recuperi più, ma sono soddisfazioni quando poi, a distanza di anni si ricordano ancora di te, si fidano di te e si confidano. Mi affidano la loro cultura senza mezzi termini, la loro carriera scolastica è tutta nelle mie mani, nella mente e nel cuore e per quanto stressante possa essere questa mole di lavoro, so che poi sarò soddisfatta. E a te come va? Sei pronto per lasciar virare le parole dalla tua bocca e farle giungere nitide alle orecchie altrui? Stile cheerleader sono qui a fare il tifo per te. Ti sostengo pur non facendo più parte, attivamente, della tua vita. Ci sono e continuerò ad esserci, non smetterò mai di dirtelo o scrivertelo. Tutto sommato ci tengo a te e non voglio perderti. Ti voglio nella mia vita, qualunque sia o diverrà il tuo ruolo. Che tu d'un tratto voglia essermi complice, compagno, padre dei nostri figli, amico o conoscente, mi va bene qualunque cosa, purché tu ci sia. E lo so che al momento è l'amore che parla, ma dietro di lui ci sono io. C'è quella pazza che veste come una zucca o che indossa vestiti "strani" cosi diversi da quelli classici con cui ti copri tu. Ci sono io. Sempre e solo io.

Tua

Lettera n°11

Orsacchiotto prossimo al letargo, come va la giornata? Sei pronto per spaccare tutto? Mi raccomando se il nostro, comune, rotacismo dovesse impiastricciare qualche parola, sorridi, prendila a ridere, fa parte di noi, ci rende unici e simili, pensa a me e sorridi se ti viene facile o pensa a chi ti crea quel sorriso sulle labbra che amo baciare e mordicchiare. Quella labbra su cui ho posato le mie e ho lasciato una molecola che tanto desideravi. 
Io dal mio canto, oltre fare il tifo per te, mi preparo al lavoro. Sto bene, tutto sommato va bene, ci sono momenti in cui lo sconforto bussa a quella porta che ormai ho chiuso (per te sarà sempre spalancata), ma non apro, lo osservo dallo spiraglio, mi colpisce un pochino, ma poi mi rifiuto di lasciarmi travolgere da qualunque cosa che potrebbe distruggermi. 
Legacci, catene o altro non ci sono mai state, cosi come mi sono innamorata, col tempo mi disinnamorerò (sempre che non capiti qualche miracolo a cui poco credo e voglio credere, per quanto la speranza possa essere l'ultima a morire), ma non diamo fretta a un processo che vuole i suoi tempi, può essere domani o tra un anno, non deve importarci. Tu continua ad essere te stesso. Continua a chiamarmi o cercarmi se senti di averne voglia, bisogno o qualunque cosa ti spinga a farlo. Io ci sarò, ci sarò sempre anche quando quel processo sarà giunto a termine. Ci sarò perché vorrò esserci sempre per te. Te che al momento sei ancora la luce del mio faro in un buio sconfinato, nonostante non sia io stessa quella luce. Sono con te anche quando non ci sono. Sei con me anche quando non ci sei. Aspetto. Aspetterò. Ti amo e ti amerò nonostante tutto.

Tua

lunedì 24 novembre 2014

Lettera n°10

Come va? Io mi sento felicemente esaurita. Oggi finalmente si è aggiunto un nuovo allievo. Ed è proprio nuovo nuovo, non è uno dei miei vecchi che ritornano all'ovile quando si rendono conto che da soli non hanno voglia di studiare o darsi da fare, è un ragazzino educato, molto introverso, con problemi di dislessia non troppo pronunciati, ma comunque evidenti e dichiarati. E' una bella sfida, che sicuramente mi terrà occupata d'ora in avanti, quindi ben venga l'esaurimento e lo stress se è per fini di lavoro. Riuscire a portare alla promozione qualcuno su cui nessuno punterebbe è sempre gratificante, nonostante tutto quello che di negativo ciò possa comportare. Un nuovo ragazzino da accudire. Già l'ho preso a cuore. E' un gigante buono dallo sguardo dolcissimo. Per fortuna si è aperto quasi subito, ho la capacità di metterli a loro agio i miei allievi, tra un momento alla Rottermaier e uno alla loro pari, si crea la complicità giusta per poter affrontare lo studio senza farlo pesare troppo. E tu sei riuscito nell'inghippo che avevi? Hai trovato la soluzione? Sicuramente sì, confido in te, sei razionale sul lavoro, molto di più di quanto potresti esserlo nelle relazioni, me lo hai detto tu e mi fido, come potrei fare altrimenti? Ho iniziato la "scimmietta", oddio oggi non l'ho ancora toccata troppo, magari con calma e silenzio mi ci metto un po' su. Ho voglia di scriverti ed essere nuovamente me stessa come solo tu mi conosci. Ti abbraccio mentalmente e con le parole (per ora resisto anche qui, per quanto sappiamo entrambi quanto sia diverso, quanto io stessa sia diversa). 

Tua

domenica 23 novembre 2014

Lettera n°9

Sto letteralmente impazzendo, vorrei riuscire ad essere capace di scrivere altrove quello che mi hai proposto, ma non ci riesco, ci sono sempre io. Ho provato su un fogliettino a buttare giù qualche idea, ma resto io, mi vedo, in quelle parole ci sono io, solo io, non vi è una persona X a me estranea o peggio ancora non ci sei tu. Non sono brava come pensi, una cosa cosi mi sta facendo bloccare e impazzire, le parole non ne vogliono sapere di venire fuori. Mi ritrovo a scrivere qualcosa che vorrei sentire io, ma che probabilmente trascende dalla realtà, e lo so che mi dirai che non devo essere fissata con la realtà e la verità per quella che è, ma prenderla come un esercizio di fantasia, ma se voglio lavorare di fantasia lo faccio altrove, dove so che è quello il fine ultimo. La "scimmietta" è un'arma a doppio taglio, se da una parte potrebbe essere una prosecuzione di quello che già hai, dall'altro invece mi atterrisce l'idea che le parole giungano a termine, che mi passi la voglia di scriverti e condividere con te qualunque cosa che mi porti, al momento, a collegarla a te, a me o a quel noi che eravamo e in parte, in maniera assurda, continuiamo ad essere, per certi versi.
Ci proverò, quel che verrà verrà, a prescindere dalle paure, dal disinnamoramento in atto e da tutto il resto, nonostante il mio sentirmi incapace di riuscire in qualcosa del genere, ci proverò. Se non ci riuscirò, ma lo avrò iniziato, proseguirò come ho fatto con l'altro, e tu? Scrivimi. Dio quanto mi manca leggerti. Non ne hai idea. Mi mancano le tue parole, nonostante ieri tu mi abbia destabilizzata e lasciata interdetta con quella frase: "Una persona non è le frasi che dice, ma quello che fa" o qualcosa di simile... A mente lucida un po' riesco a comprenderla e vederla in maniera diversa da come l'ho interpretata ieri (negativamente). Buona domenica trenino,

Tua

sabato 22 novembre 2014

Lettera n°8

Com'è che ti penso e tu compari? Prima che mi mandassi un messaggio ti stavo pensando intensamente, un po' come ieri e il desiderio che tu venissi qui e anche tu ad una certa ora sei stato tentato di venire, per quanto poi ti sia frenato perché hai pensato che io potessi essere impegnata. Figurati se esco, fa freddo e poi io voglio vedere sempre e solo te al momento, di uscire e fare la palla al piede non mi va. Poi di che diammine parlerei? Finirei per parlare di te, di me e di quel noi ormai sparito nell'etere, ma che in un certo senso c'è ancora. Abbiamo parlato, e la voglia di scriverti altrove e non più qui, lo ammetto, è forte, qui è tutto diverso, non so quante volte debba ripetermi, ma mi sento condizionata ad essere diversa da come tu mi conosci e sai benissimo anche quale sia la causa... Chissà magari questa è l'ultima lettera che scrivo qui, magari la scimmietta è un nuovo contenitore di pensieri, emozioni e parole, una sorta di segno, chissà... Vedremo da domani o da più tardi cosa mi ispirerà... In tutto ciò ci tengo a sottolineare che tu ed io siamo connessi. Empatia o destino? Chi lo sa, non so più nulla di certo tranne che... Vaffanculo (uno dei nostri).

Tua (eternamente tua)

Lettera n°7

Che stupida che sono. Abbiamo appena finito di chiacchierare al telefono, e mi sono innervosita, ancora mi innervosisco per quella frase che per me non ha alcun senso. Mi manchi ORA, adesso, non mi mancherai quando non sarò più innamorata di te, se dovesse mancarmi l'essere innamorata mi cercherò qualcuno con la speranza che a differenza tua il lui ipotetico e futuro possa e sia capace di ricambiare, nella speranza che lo sia anche io, ma se sono stata disinnamorata per sedici fottuti anni, non lo è stato di certo perché non abbia avuto occasioni, semplicemente mi sono chiusa, non ho lasciato entrare nessuna da quella maledetta porta che ti ho spalancato. Mi sarò persa un miliardo di possibilità, e non me ne frega assolutamente nulla, sono stata discretamente bene in quell'assenza di amore, in quelle relazioni fine a se stesse dove si fingeva di amarsi o volersi per sopperire a qualcosa di cui al momento nessuno dei due voleva occuparsene. Sì, si va avanti benissimo anche senza. Sei tu quello che dovrà e deve sentire quella mancanza al momento. Io amo. Io ho mancanza di te come persona, di te come mio fuggevole attimo di felicità, ma passerà non ti preoccupare e starò bene anche da sola. Per quanto possa amare l'amore si vive bene anche senza. Si va avanti comunque. La vita continua, non aspetta di certo che tu smetta di crogiolarti nel dolore o nella mancanza che senti. Io non sono come te: sento la mancanza di chi amo non di chi ormai non amo più o non ho mai amato. L'amore non mi è mai mancato. Ha mille sfumature e quello che implica una coppia se non mi è mancato da morire in quel lungo lasso di tempo, puoi starne certo che se mi impegno non mi mancherà nemmeno in futuro. Convoglierò le emozioni, le sensazioni e le energie in altro. Mi riempirò di hobby e occupazioni per sopperire quell'eventuale mancanza e per riempire quel fottuto vuoto che, nonostante tutto, hai contribuito anche tu ad ampliare ulteriormente, ma tranquillo, da scema quale sono non riesco ad avercela con te più di cinque minuti o meno. Mi passa. Mi passa sempre. Non è colpa tua se non mi ami e non è colpa mia se non ti sei innamorato. Arriverà chi mi amerà e lì probabilmente capirai di aver perso qualcosa che avrebbe potuto amarti incondizionatamente pregi e difetti inclusi, ma oramai non ha più senso parlarne. Sono irata. Mi passerà.

Tua, nonostante tutto, ancora fottutamente tua.

venerdì 21 novembre 2014

Lettera n°6

Cribbio, scrivere qui per te mi risulta difficile, non posso essere totalmente me stessa, si va a perdere quella riservatezza creata da quegli attimi che dedicavo a te e me, senza per questo avere occhi estranei pronti a leggere o giudicare, non che il blog sia seguitissimo, non ho mai diffuso volontariamente questo link, in fin dei conti è il mio personale "vomitatoio", quindi non ho mai sentito la necessità di diffondere qualcosa che, paradossalmente, dovrebbe essere, in parte, privato. E lo so che è pubblico e chiunque potrebbe raggiungerlo, ma il nome del blog ha un refuso volontario, se non cerchi nello specifico quello non so quanto possa comparirti, anche se, chi ha la mia email potrebbe risalirci arghhhhh. Ma perché diavolo mi sto facendo tutte queste paranoie? Lo so potrei scriverti una e-mail, o iniziare un nuovo raccoglitore di pensieri, ma a che servirebbe? Certo mi hai sempre detto che ti piace leggermi, ma alla fine gli argomenti sono sempre quelli, le parole possono mutare, ma la sostanza non cambia poi molto. E se poi inizio un nuovo quadernetto e non lo porto a termine perché mi sono disinnamorata o tu (scenario apocalittico) sei sparito? No, no non ci voglio pensare, preferisco censurarmi quel tanto che basta per non esternare il mio io nella sua totalità (tanto oramai mi conosci meglio di chiunque altro presente nella mia vita) e lascio a te la lettura tra le righe di quello che ho celato. 
Vorrei vederti (oh che novità!), ma mi rendo conto che probabilmente non sarebbe giusto. Ti devo lasciare stare, lasciare che sia tu a volere la mia compagnia, un po' come le telefonate o i contatti in genere. La mia presenza era troppa, inoltre non ho voglia di illudermi nuovamente. Se tornerai ci sarò oppure no, non lo sapremo, se non tornerai, ti aspetterò comunque, lo sai. Capirai prima o poi o forse no. Non lo so. Dubbiosa. Sono solo estremamente dubbiosa. L'unica cosa ancora certa è solo quello che io provo per te. Non hai idea di quanto vorrei che quel maledetto processo accelerasse tanto quanto abbiamo accelerato noi nella nostra cosa senza nome ed etichetta. Sei andato a vedere la nuova montatura? Non sono affari miei lo so, ma non ci posso fare nulla se sono curiosa. Comunque siamo due vecchi e mi hai trasmesso il tuo doloretto da colpo d'aria e postura errata. Stamani mi sono svegliata con lo stesso dolore. Connessi nel nostro essere totalmente sconnessi.

Tua

Lettera n°5

Sentire la tua voce mi rilassa sempre. Sapere che mi leggi mi piace, ma l'idea che sei lì lì per finire quel raccoglitore di emozioni mi intristisce un pochino, certo più o meno sto continuando a scriverti qui, ma non è uguale, lo sai tu e lo so anche io. Tutto sommato oggi sto bene, non mi posso lamentare, nonostante l'ennesimo ex che si è sposato in meno di tre mesi. Qui tutti trovano la loro anima gemella, l'altra metà della mela e io non sono stata in grado di farti innamorare o di sconvolgerti la vita quel tanto che basta da voler semplicemente restare con me. Il matrimonio non è e non sarà mai una mia priorità, anche perché dai, sarei ridicola in abito da sposa, già vado a comprare vestiti nei negozi da ragazzini perché sono nana e magra da fare alquanto schifo, ma oggi vado in palestra, mi vado finalmente ad iscrivere e speriamo che almeno tre o quattro chili di massa magra riesca a recuperarli. Non so ancora perché stia continuando a scriverti, mi viene naturale, cosi come mi viene naturale amarti nonostante tutto. Nutro ancora una piccola speranza per quanto flebile e tendenzialmente irrisoria, che tu possa chissà come cambiare idea, ma alla fine sappiamo entrambi che non accadrà mai nulla di tutto ciò, è irrazionale come pensiero e come speranza, ma in quanto tale c'è e non posso di certo negarlo, rifiutarlo o fingere che non esista in me la speranza che, citando Amélie Nothomb

"La scrittura è il luogo in cui mi sono innamorato di lei"

Sono una stupida perché ci spero ancora? No, secondo me sono solo ancora innamorata, né più né
meno di quello. Per carità ci sto provando a disinnamorarmi di te, ma non è facile, te lo avrò scritto infinite volte, ti sarà venuta la nausea di leggere sempre le solite cose oppure no, non lo so. Mi manca leggerti, ma sai che non posso costringerti a farlo, deve nascere da te il bisogno e la voglia di aprirti di nuovo con me cosi come da te nasce la voglia di chiamarmi e sentire la mia voce, sentire come sto e sapere come procede la mia giornata, cosi come di tuo mi condividi quello che ti capita. E' bello, strano, ma tutto sommato bello. In un modo o nell'altro stiamo cercando di non divenire quei due estranei che si diventa una volta che una relazione giunge al termine, magari tra un anno non ci parleremo più, chi lo sa, per ora però voglio concentrarmi solo sul presente, concetto che ripeterò (anche questo) fino alla nausea. Mi manchi. Ti penso. Per ora è cosi. Ti abbraccio trenino.

Tua

giovedì 20 novembre 2014

Lettera n°4

Amo come l’amore ama. 
Non conosco altra ragione di amarti che amarti.
Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, 
se ciò che ti voglio dire è che ti amo?
Fernardo Pessoa


Già, ti amo e non è che possa mutare dall'oggi al domani questa cosa, purtroppo non è cosi facile, ho da poche ore detto l'ennesimo "no", probabilmente mi sarò persa l'occasione di sostituirti con qualcuno che potrebbe darmi quello di cui ho, secondo te, bisogno, ma non me ne frega niente. Non me ne frega assolutamente niente di perdere occasioni o chance, perché al momento mi pare inopportuno e sin troppo sbagliato mettermi nuovamente in gioco, e per cosa poi? Chiodo schiaccia chiodo non ha mai funzionato e mai funzionerà. Funziona solo ed esclusivamente lì dove il sentimento è una menzogna, dove non vi è proprio per nulla il sentimento e l'emozione che io sento da un po' per te. E sarò irrazionale, starò sicuramente sbagliando, ormai ho perso il conto di tutti quelli che mi stanno dando della pazza perché ti amo nonostante tu non ricambi il mio sentimento, ma che diammine ne vogliono sapere gli altri? Che cosa ne sanno di quello che c'è stato tra me e te? Che ne sanno di come sei bello? Pensassero quello che vogliono, non me ne frega assolutamente nulla. Tu ed io siamo gli unici e i soli che sanno realmente chi siamo e cosa abbiamo vissuto assieme. Solo tu ed io siamo gli unici in grado di giudicare o criticare i nostri atteggiamenti. Preferisco perdere un milione di opportunità piuttosto del dover fingere che tu sia passato, che tu sia stato solo una fottuta parentesi nella mia vita. Ci perderò sicuramente, ma ne guadagno anche per la stima e il rispetto che nutro per me e per te. Iniziare qualcosa al momento sarebbe solo ed esclusivamente sbagliato. Rifiuto e vado avanti da sola. Ci sono abituata alla solitudine, non ho bisogno di gente intorno o di amici vari ed eventuali per risolvere la situazione, ho bisogno solo di tempo, e che non capiscano gli altri. Non me ne frega realmente nulla, nonostante possa perdere amici (o presunti tali) o possibili "innamorati", non penso di perderci poi troppo. A tempo debito mi riprometto di rimettermi in gioco, ma per ora mi crogiolo nella mia più totale solitudine. Mi riabituo a me stessa senza di te. Mi riabituo ai miei spazi. Mi disinnamoro lentamente o dando spazio al tempo sufficiente affinché questo processo giunga al termine. Non ho fretta, già, questa volta non ho per nulla fretta. 

Tua

Lettera n°3

Come stai? E' stato bello ieri sentirti, sono felice che tu mi stia leggendo, stia entrando piano piano in connessione con quella che sono stata in quei giorni turbolenti in cui momenti di rabbia si accompagnavano a momenti di quiete o viceversa. Un dualismo che conosci sin troppo bene, col quale, inizialmente, hai dovuto "lottare" e non poco. Questa mattina, ancora una volta tu sei stato il mio primo pensiero appena sveglia, ok, forse il secondo, il primo è stato donare coccole a tutto spiano al mio piccolino peloso. Quel pupazzo vivente che mi riempie di peli, li stessi che trovi spazzando dentro casa tua. Nonostante tu non lo abbia mai conosciuto, in minima parte è entrato anche lui nella tua vita. Ti sarebbe piaciuto il mio monello, piace a tutti, come non amarlo? E' cosi carino e coccolone, ma io sono di parte, tutto sommato sono la sua mammina umana, per me è stupendo a prescindere. Io sto bene, un po' infastidita dai soliti avvoltoi (spasimanti) che di tanto in tanto ritornano, e non capiscono che non posso e non voglio intraprendere alcuna conoscenza e/o relazione, dal momento che sono innamorata di te. Glielo dico, ma insistono per esserci. Mi costringo ad essere gentile nonostante vorrei semplicemente mandarli a quel paese senza mezzi termini, ma almeno sono una fonte di distrazione. Mi distraggono dal pensare costantemente a te, probabilmente è un bene, probabilmente è il destino che mi sta dicendo che devo semplicemente andare avanti, che la vita va avanti nonostante la batosta, nonostante quell'amore che nutro ancora nei tuoi riguardi. Non lo so, ancora una volta mi ritrovo combattuta sul mio essere emozionale e sul mio essere razionale. Moralmente ed emozionalmente non mi sento ancora in grado di conoscere chissà chi. Non mi va semplicemente, voglio elaborare da sola il "lutto", la sconfitta, la perdita di qualcuno che ha significato cosi tanto in un periodo in cui tutto volevo men che meno innamorarmi, ma è successo e non ci posso fare nulla. E' la vita. Tutto qui: solo vita. E qui nasce il ricordo di una citazione, e proprio come in quel raccoglitore che possiedi, voglio condividerla con te:

«È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche.  A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno.  Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai». Oriana Fallaci, “Niente e così sia”

Eppure io ci voglio ancora credere nei miracoli, e non so se è quel cavolo di libro new age che sto leggendo o perché sono ancora legata a quelle sensazioni che mi hai trasmesso, non lo so quale possa essere la causa, semplicemente credo che tu ed io fossimo destinati, a prescindere da com'è andata a finire, dovevamo incontrarci, scontrarci, unirci, farci male e farci del bene a vicenda. Dovevamo incrociarci e conoscerci. Doveva accadere e poi chissà? Non ho il dono della preveggenza, ma la speranza, com'è che dicono? E' l'ultima a morire. Non mi illudo che ci sarà un miracolo, ma lo spero pur essendo consapevole che non ci sarà. Per ora è cosi. Poi un giorno chissà... Potrei cambiare oppure no, ma per ora pensiamo al presente a quello che vi è ora. Del domani non mi importa proprio nulla, non mi è mai importato realmente. Ti penso. Ti stringo e ti abbraccio mentalmente. So che mi senti lì dietro di te, senti le mie braccia cingerti con quella poca forza che ho, ti trasmetto amore.

Tua.

mercoledì 19 novembre 2014

Lettera n°2

Chissà se in questo momento mi starai leggendo, se starai leggendo il  mare di parole che sino ad oggi ti ho scritto oppure starai rimandando il momento o semplicemente hai riposto altrove quel contenitore di parole in attesa di un momento più opportuno, un momento in cui sarai pronto mentalmente per affrontare quel mix di emozioni che mi hanno travolta volta per volta. Sorriderai, aggrotterai la fronte, ti incazzerai, piangerai probabilmente, oppure ti sentirai semplicemente abbracciato dalle parole che ti ho donato, oppure no, non lo so e non potrò saperlo se non sarai tu a dirmelo. E intanto ti scrivo ancora, niente più penne e fogli, un blog di dominio pubblico, parole meno istintive, emozioni un po' più trattenute, ma anche qui, seppur in minima parte ci sono io, sempre e solo io. Mi manchi, ma tranquillo non mi illudo nonostante quelle parole che avrei dovuto dimenticare, ma come posso dimenticare quelle parole? Come può una come me, che ama follemente le parole, che da a loro un peso vitale, cancellare quello che mi è parso un atto liberatorio? Una sorta di sfogo in cui eri tu, solo tu. Ti ho ascoltato semi silente, ho cercato di non interrompere quel fiume di parole, per quanto ad un certo punto non ce l'ho fatta a trattenermi, ma l'ho fatto su altro. Sbuffavo, sorridevo o aggrottavo la fronte, ma non potevi vedermi, eppure so che mi hai sentita, tra le tue braccia, col viso attaccato all'incavo tra il mento e il collo, so che hai percepito ogni singola emozione che quelle parole (che non dimenticherò mai sia chiaro) mi hanno scaturito. Sorrido e trattengo ancora una volta le lacrime non come ieri quando non ce l'ho fatta e sono scoppiata a piangere pur non volendolo, non ce l'ho fatta, ne avevo bisogno, avevo bisogno che le speranze fluissero via con quelle lacrime salate. Quei singulti che mi han squassato il petto e che hai sentito abbracciandomi erano solo dolore. Il dolore della perdita, il dolore della consapevolezza. Avrei dovuto stringerti più forte, baciarti di più e dormire con te. Avrei dovuto cogliere ogni respiro, ogni sillaba e ogni umore, ma la lotta interna mi ha portato a limitare il tutto, a limitare il danno che sarebbe nato dopo. Mi manchi, ti penso e una parte di me sente che mi pensi anche tu. Le nostre anime si stanno abbracciando. Io ti sto stringendo nella mente. Ti accarezzo il viso e contemplo quello smalto nero che contrasta notevolmente sulle mie dita, le stesse che sfiorano le tue gote un po' ispide e pungenti. Sei bello. Bello come su quel divano. Disarmato come quando ti sei aperto, ma a differenza mia tu sai presto a chiuderti. Ci sei dentro di me, ma sei lontano, sei al di là della tua porta, la stessa che vedo chiusa e irraggiungibile. Ti aspetterò sempre, nonostante tutto non cambia l'idea che ho di noi. Eravamo destinati, le nostre diversità si compensano e si completano. Ma anche se non tornerai va bene lo stesso. Il mio amore per te muterà col tempo, ma sarà sempre e solo amore.

Tua... Solo tua!

Lettera n°1

Ciao Trenino,
com’è strano il primo giorno senza un foglio bianco su cui lasciar vagare liberi i pensieri, le parole e le emozioni. Mi manca quell’intimità, quella libertà di essere totalmente me stessa senza filtri o maschere che possano mutare una sensazione, una parola o semplicemente nascondere gli stessi. Mi manca quella complicità silente avuta fino a ieri, la consapevolezza di avere ancora qualcosa a cui potermi aggrappare, quella speranza che le parole potessero abbracciare, avvinghiare e baciare ogni centimetro dell’anima che le ha ispirate. Assenza e mancanza, in questa giornata dal clima mutevole. Scrivo altro. Scrivo altrove, ma mi manca quello scrivere solo ed esclusivamente per chi mi ha completamente fottuto la mente, il cuore e l’anima stessa. Ho ancora cosi tanto da dire, cosi tanto da condividere, cosi tanto da voler esternare, ma devo tornare a castrarmi, la realtà non muterà per quante parole possa spendere e scrivere. La realtà nel suo essere fottutamente vera è una puttana che si rifiuta di scopare anche a pagamento. La realtà se ne sbatte di come o cosa tu possa sentire. La realtà non può cambiare se non c’è volontà o emozione dall’altra parte. La realtà prenderà pieghe future apocalittiche a cui ancora non voglio pensare. Non mi illudo più, ma la mancanza la percepisco sin troppo netta, schiacciante, soffocante. La realtà delle speranze in frantumi, delle disillusioni le ho ormai scritte sulla pelle. E torna la voglia di urlare e sbattere i piedi. Torna il capriccio in quella bambina che dentro di me, rannicchiata in un angolo, piange perché non ha ottenuto quello che ancora desidera ardentemente. Dolore blando, ma pur sempre dolore. Mi manchi tu, non mi mancherà l’essere innamorata quando mi sarò disinnamorata, sei tu, solo tu quello che mi mancherà. Mi mancherà quell’estraneo divenuto conosciuto e che ora, gradualmente, sta tornando ad essere un qualcuno che via via che i giorni passeranno inizierà ad ignorarmi e dovrò, necessariamente, ignorare di conseguenza. Per te sarò una parentesi, per me sarai un cuore abbandonato su cui due binari si sono spezzati a causa della lega di basso costo usata per la loro costruzione.
Tua (ancora tua) Stazioncina.

martedì 18 novembre 2014

Il sorriso di uno sconosciuto

E il primo step si è concluso. Un quadernetto pieno di parole è giunto all'ultima pagina. Parole sofferte, gioite, speranze, illusioni, amore, ricordi. Un mix di emozioni, sensazioni e argomentazioni degni del migliore dei diari scritti sotto forma di lettera per chi ti ha rubato, inconsapevolmente, il cuore. 
Poi la svolta durante la mattinata. Una passeggiata in galosce sia per te che per il tuo cane, uno sguazzare allegro nelle pozzanghere create dalla pioggia. Uno chiacchierare col cane ha comportato il sorriso tra un cespuglio incolto di barba scura, denti candidi e occhi allegri. Solo un sorriso sincero e divertito e la giornata, da uggiosa qual era si è mutata in una giornata rischiarata dalla sensibilità di uno sconosciuto. E in mente la poesia "Le passanti" di Antoine Paul o quella di Walt Whitman "A uno sconosciuto". Destino, caso, qualunque cosa sia, che riporti alla memoria Serendipity oppure no, poco mi importa. E' stato solo un attimo fuggevole, un sorriso tra i tanti, un attimo di abbandono a quello che mi circonda lasciando da parte quello che dentro mi divora. Un attimo di luce. Breve e intenso. Una boccata di aria fresca che ha migliorato la giornata in positivo. Un modo come un altro per dire "ce la posso fare ad andare avanti".

lunedì 17 novembre 2014

Citazione Petrarca


Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno.. Ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza.. Finalmente ho detto la verità. E’ proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare.. Amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: 
“Ti odierò, se posso; se no, t’amerò contro voglia”…

Francesco Petrarca

Sfogo (se leggi non stare male. Sono solo parole!)

Ho amato, per la seconda volta, nel modo sbagliato. Per amore mi sono annullata. Per amore mi sono dissolta in una bolla di sapone, per amore ho messo dinanzi a tutto il benessere dell'altro ancor prima del mio. Per l'illusione di un amore corrisposto che tale non era ho sofferto e fatto cose di cui mi pento moralmente. Per la speranza che questo potesse mutare mi sono aggrappata a ogni piccolo segno, gesto, ricordo o parola che mi potesse dare un minimo di luce nell'oscurità nella quale vorticavo senza sosta. Per il bene altrui mi sono ritrovata nuovamente a censurare, castrare, annientare, cancellare le parole per paura di procurargli un dolore non voluto. Ed io che fine ho fatto? Il mio dolore, il dolore dell'abbandono (l'ennesimo), il dolore di non essere corrisposta, il dolore di tutto questo amore da non poter dare, il dolore di essere stata per lungo tempo appesa e in balia degli eventi. Il dolore della consapevolezza che le parole erano solo delle fottute parole a cui non avrei mai dovuto dare alcun peso, il dolore dato a chi mi stava vicino, il dolore creatomi ogni volta che non ho comprato un vestito, un paio di scarpe o una qualunque altra cosa che potesse riempire in minima parte il nuovo vuoto creato, perché "lui non li vedrà", il dolore di uscire e guardarsi intorno alla ricerca di un miracolo. Il dolore di uscire e piangere per strada incurante dei passanti. Il dolore di uscire e nei negozi sentire l'aria venire meno, la gola serrarsi per colpa di una cornice, di un quadro o di un qualunque orpello che "a casa sua potrebbero stare bene". Il dolore del bisogno di stringerlo, di consolarlo, di amarlo, di baciarlo e viverlo pur non potendolo fare. Il dolore per ogni email, messaggio, chiamata o visita improvvisa castrata sul nascere perché non serve più a nulla. Il dolore di quella parte di te emotiva che si incatena ai ricordi e a quello che lui le ha trasmesso. Il dolore provato al sol pensiero di uscire con qualcuno, qualsiasi persona. Il dolore di un amore mai iniziato e già concluso, il dolore della rabbia che devi annientare perché non è giusto essere arrabbiati. Siete diversi e non è colpa sua se non ti ama. Il dolore di non poter più essere te stessa come lui ti aveva chiesto di essere, il dolore di una porta nuovamente sprangata, il dolore della voglia di urlargli che la colpa è la sua pur non pensandolo affatto, o perlomeno pensando che se c'è qualcuno che ha colpa lo siete entrambi. Il dolore della consapevolezza di aver amato nuovamente male. Il dolore di esserti talmente lasciata rapire dall'emozione da non aver scorto dal principio segnali che, ancora oggi, non riesci a vedere pur osservando e analizzando con attenzione tutto quello che vi siete detti o avete condiviso. Il dolore per quel sorriso che nasce al ricordo del primo bacio e di quel primo appuntamento dove avete fatto le sei sotto casa a parlare e a baciarvi come due ragazzini in preda alle emozioni. Il dolore di tornare ad essere quella che eri prima di lui. Il dolore all'idea di doverti mettere di nuovo in gioco. Il dolore di saperlo felice con un'altra. Il dolore di non essere stata capace di farti amare. Il dolore di non essere stata abbastanza. Il dolore di sentirti sola, di nuovo sola, perché per lui hai allontanato tutti quelli che frequentavi. Il dolore del Natale che è alle porte e di tutto quello che per te comporta. Il dolore di sapervi nuovamente estranei. Il dolore del desiderio che sentirai di baciarlo quando vi rivedrete e il tuo doverti imporre una maschera che celi tutto il mix di emozioni che si stanno scatenando dentro. Il dolore di dormire male e a singhiozzo ogni notte perché appena ti compare nei sogni, devi alzarti e prendere fiato. Il dolore di sapere che ti sei già allontanata, chiusa e lo stai già dimenticando. Il dolore di non ricordare il suo profumo, i suoi occhi, la morbidezza delle sue labbra. Il dolore di quelle parole che ora ti appaiono cosi vuote. Il dolore per quel futuro che non sarà più "vostro". Dolore solo dolore che adesso gestisco meglio, perché nonostante tutto, se dovessi tornare indietro, amerei nella stessa maniera. Mi abbandonerei completamente all'amore cosi come ho fatto, nonostante i rifiuti, l'assenza, il dolore, le lacrime, le notti in bianco, i film mentali degni di Oscar e tutto quello che di negativo ci può essere, sì, nonostante tutto questo non cambierei proprio nulla. Sarei e farei esattamente quello che ho fatto, per sbagliato che sia, perché sono stata io, solo io, senza maschere ed orpelli, senza finzioni o trucchi. Ho amato. Amo e amerò ancora in maniera incondizionata nonostante lui non mi abbia mai amato.

Citazione Alberoni

La più grande felicità che si possa provare al mondo è innamorarsi ed essere ricambiati. Ma la più grande sfortuna è innamorarsi di uno che non ti ama e intestardirsi a volerlo lo stesso. No, in questi casi bisogna scappare subito oppure frenare, nascondere il proprio amore.
Francesco Alberoni

domenica 16 novembre 2014

Gesualdo Bufalino

Vi sono suicidi invisibili. 
Si rimane in vita per pura diplomazia,
si beve, si mangia, si cammina. 
Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, 
con un riso interno, che si sbagliano, 
che siamo morti.



Scorpions - Still Loving You



sabato 15 novembre 2014

Prima o poi

Prima o poi smetterò di uscire e
guardarmi intorno alla ricerca di un auto conosciuta.
Prima o poi tornerò a smettere di credere alle favole.
Prima o poi smetterò di sperare che tutto possa mutare.
Prima o poi non ti amerò più.
Prima o poi smetterò di pensarti.
Prima o poi diventerai solo un flebile ricordo.
Prima o poi non mi si riempiranno gli occhi di lacrime
quando ascolto una canzone che mi parla di te.
Prima o poi tornerò a sorridere.
Prima o poi tornerò ad amare qualcuno che non sei tu.
Prima o poi tornerò a vivere.
Prima o poi smetterà questo dolore.
Prima o poi capirai di avermi persa.
Prima o poi mi cercherai e non mi troverai.
Prima o poi ti pentirai.
Prima o poi il fischio di un treno non mi stringerà lo stomaco.
Prima o poi, per ora però non è ancora cosi.

venerdì 14 novembre 2014

L'equilibrista - Marco Mengoni



L'EQUILIBRISTA

Marco Mengoni

Vado via,
Ora e per sempre,
Niente più sarà importante
Qualunque cosa c'è dopo te
Proverò a non pensarti e cercherò di non amarti
Cancellerò anche me come te.
Sparirò, vado lontano, libera anche te da questo amore senza più amore
Poi, col tempo questo male si scioglierà, finirà.
Il dolore ci lascerà, vedrai.
Non so più qual è il mio posto
Troverò l'equilibrista
Vado via, vado via

Non so più qual è il mio posto
Penserò di più a me stesso
Lasciami andare via, così sia.
Sparirò, vado lontano, libera anche te da questo amore senza più amore.
Poi col tempo questo male si scioglierà, finirà.
Il dolore ci lascerà.
Poi soltanto un'assenza che griderà dentro me niente ormai ti cancellerà
Guardami per un momento, sono io, sempre lo stesso.

giovedì 13 novembre 2014

mercoledì 12 novembre 2014

Nickelback - Far Away [OFFICIAL VIDEO]

Libri letti

- Elena Corno - Il bacio della notte (6-, insomma meglio di Twilight è, ma comunque questo trio licantropo, vampiro e umana, mi ha un tantino stancata. Storia a tratti melensa a tratti noiosa. Un fantasy sin troppo uguale ad altri in circolazione)

- Lauren Christina - Beautiful bastard (6, genere harmony, banale l'attrazione tra i due, cosi come l'epilogo finale, però non è scritto male e come lettura per passare il tempo e leggera va più che bene)

- Helen Fielding - Bridget Jones. Un amore di ragazzo (7, decisamente simpatico, la protagonista ormai rimane un'inguaribile romantica casinista. Rispecchia, secondo me, molte di noi donne, che siano esse trentenni o cinquantenni. Questo non è altro che la continuazione dei due da cui son stati tratti film di enorme successo)

- Gleen Cooper - Il calice della vita (9, veramente ben strutturato, Cooper non mi delude mai, maestro del thriller con ambientazioni moderne ma che si rifanno ad epoche storiche passate. Intrigante e appassionante)

- Isaac Marion - Warm bodies (7, non male, seppur per certi versi un tantinello banale. La storia si legge tranquillamente e tutta d'un fiato, non ci sono particolari eventi che ne travolgono il filo conduttore, i protagonisti sin da subito si palesano, un pò anche dove si voglia andare a parare. Tutto sommato sotto l'ombrellone non sarebbe male come lettura leggera)

- Haruki Murakami - Kafka sulla spiaggia (9, libro d'esordio di Murakami, stile unico quello dello scrittore. Un romanzo intrinseco che ruota intorno a due personaggi principali e ad altri secondari, ma di una forza non indifferente. Delicato, complesso, unico come quella mano riconoscibile tra molte)
CIT: "Vorresti trasformarti in un corvo, libero e intrepido, e fuggire via da questo posto. Volare in cielo, attraversare le montagne e fermarti fuori dalla sua casa per spiarla all'infinito"
CIT: "Il tempo grava su di te con il suo peso, come un antico sogno dei tanti significati. Tu continui a spostarti, tentando di venirne fuori. Forse non ce la farai, a fuggire dal tempo, nemmeno arrivando ai confini del mondo. Ma anche se il tuo sforzo è destinato a fallire, devi spingerti fin laggiù. Perché ci sono cose che non si possono fare senza arrivare ai confini del mondo."
CIT: "Per quanta sofferenza mi possa dare tenerli con me, non credo di volermene staccare, finché esisterò. Quei ricordi sono il senso della mia vita, e l'unica prova che ho vissuto."

- Chiara Palazzolo - La casa della festa (6, a me personalmente non mi ha fatto impazzire, piuttosto lento a carburare, ghirigori letterari a parte, la storia non è tutto sto granché)

- Ransom Riggs - La casa per bambini speciali di Miss Peregrine (8, per essere il rpimo di una trilogia (?) a me è piaciuto molto. Storia avvincente e intrigante, si legge facilmente e le immagini lo rendono, senza dubbio un libro anche per i più piccini (diciamo dai 10 in su). Lo consiglio)

- Casati Modigliani Sveva - Disperatamente Giulia (7+, il successo di questo libro può essere dato sì dalla storia d'amore travagliata e prolungata nel tempo, dal cancro di lei e dai problemi di lui, ma anche per la somiglianza della protagonista a buona parte del sesso femminile. Una donna passionale, che ama senza mezzi termini, senza congetture, consapevole di dare tutto e non ricevere nulla)
CIT: "Era pronta a sparare salve di banali volgarità per difendere il suo amor proprio offeso, il suo orgoglio ferito, ma si trattenne per non perdere la faccia"
CIT: "Ma che cosa è giusto quando sono in gioco gelosia e risentimento?"
CIT: "Giulia era diversa e la sua bilancia sentimentale sarebbe sempre stata in deficit, perché quello che offriva era sempre molto più di quello che riceveva"
CIT: "Non bisogna mai ritornare nei luoghi della memoria dov'è annidato un ricordo felice"

- Cecelia Ahern - Un posto chiamato qui (7, una bella distrazione, libro molto scorrevole, in alcune parti ansiogeno, soprattutto nelle introspettività della protagonista. Qualche magone nella pancia, ma anche molta dolcezza per certi versi)
CIT: "Avevo fatto abbastanza tentativi da sapere che una relazione a lungo termine non avrebbe mai funzionato. Non riuscivo a entrare in intimità; non me ne importava abbastanza, non ero capace di dare e volere abbastanza. Non mi interessava quello che avevano da offrirmi e loro non capivano ciò che desideravo"
CIT: "Per un pò anch'io rinunciai a lui, dinché mi sentii troppo sola e troppo stanca, e il mio cuore avvertì il peso di fingere che preferivo avere una serie di storie da nulla con dei signor nessuno, piuttosto che vivere un unico momento intenso con qualcuno di speciale"

- Jonas Jonasson - Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (8, appassionante, divertente, incasinato come potrebbe essere la vita di uno strampalato centenario un po' fuori di testa (in senso buono). Consiglio la lettura, la quale si dimostra essere semplice, avvincente e divertente. Personaggi unici e bizzarri.)

- Charlotte Link - Nobody (8, penso che possa benissimo essere catalogato come thriller, partenza un po' lenta, ma via via che si procede nella lettura ci si affeziona ai personaggi, la trama diviene più chiara, ma i sospetti si ingarbugliano. Nobody resta per me il fulcro di tutto, e andava probabilmente evidenziato un po' di più, tutto sommato è una buona lettura)
CIT: "Con il passare degli anni sei diventato sempre più un asociale, ti sei sempre più rinchiuso in te stess. Sono stata io quella che ha mantenuto i contatti, che è sempre tornata a cercarti, che ha tentato di attirarti fuori dalla tua riservatezza"
CIT: "Non era possibile mutare a posteriori la propria vita analizzandola, tentando di conferirle una forma per relativizzare l'accaduto"

- Pino Cacucci - Viva la vida! (8, Frida è un personaggio affascinante. Pregna di dolore e vita. La morte soccombe su di lei sin da subito. Dolori e dolori inframezzati da colori. Un amore unico e raro per un uomo traditore e geloso. Carisma)
CIT: "Ogni giorno, ogni notte... Ho amato Diego. L'ho odiato. E' stato la causa e l'effetto. Il sole e la luna. Il giorno e la notte. Diego, la mia vita e la mia morte. La mia malattia, la mia guarigione. La mia coscienza. Il mio delirio. La linfa più dolce, il deserto più desolato. La mia arsura e la mia pioggia. La fede in me stessa e il disprezzo per come mi sono lasciata martoriare senza porre un limite."
CIT: "Mi adorava. Mi faceva sentire al centro dell'universo. Lui sì che mi amava perdutamente. Io... non lo so. Be', l'attrazione era forte, ma... è come se fossi schiava di Diego. Anche mentre mi illudevo di amare Isamu alla follia, soffrivo terribilmente all'idea di perdere Diego"
CIT: "Ho sempre preso la vita a morsi. Quel giorno, le ho piantato addosso i denti e anche le unghie"
CIT: "La morte può essere crudele, ingiusta, traditrice... ma solo la vita riesce a essere oscena, indegna, umiliante"
CIT: "Solo io so quanto sia bello Diego. Solo io. E' come un cactus messicano: forte e possente, cresciuto nella sabbia e nella pietra vulcanica, irto di spine per gli estranei e con un cuoire di dolce tenerezza che solo a me svela"
CIT: "Ogni giorno, ogni notte... Ho amato Diego. L'ho odiato. E' stato la causa e l'effetto. il sole e la luna. il giorno e la notte"
CIT: "Non c'è linguaggio che possa esprimere il dolore. Il dolore è un urlo lacerante, un ruggito a denti stretti, una litania di gemiti, un delirio di parole spezzate, frantumate..."
CIT: "Diego è come la mia vita: un lento avvelenamento senza fine, tra gioie di sublime intensità e abissi di angosciosa disperazione"
CIT: "Tutti vorremmo essere la SOMMA e non un singolo numero sconosciuto. I cambiamenti ci sconcertano, ci terrorizzano, perché noi anticipiamo la morte morendo in ogni istante della nostra vita. poi, la somma la chiamiamo DIO, oppure LIBERTA'... Io l'ho chiamata AMORE"
CIT: "Diego, la mia vita e la mia morte. La mia malattia, la mia guarigione. La mia coscienza. Il mio delirio. La linfa più dolce, il deserto più desolato. La mia arsura e la mia pioggia. la fede in me stessa e il disprezzo per come mi sono lasciata martoriare senza porre un limite"
CIT: "Ah, ma non so perché perdo ancora tempo, sono proprio una scema, hai ragione tu: solo un'idiota poteva amare uno come te, aspettando infinite volte l'alba nella speranza che tornassi da me... No hay remedio"
CIT: "Oggi, la sola coisa che so è che dipingo perché ne ho bisogno e dipingo tutto quello che mi passa per la testa, senza chiedermi che senso abbia"
CIT: "Non si ama qualcuno per come lo si vorrebbe, ma per quello che è"
CIT: "Mi sono innamoratoa di Diego con una tale forza, una sorta di totale abbandono, che solo allora ho compreso cosa fosse l'amore"
CIT: "Se solo ti avessi vicino, se soltanto mi accarezzassi come l'aria accarezza la terra... allontaneresti questa sensazione di grigio gelido che mi invade e mi riempie. Sono il fiore che non è mai sbocciato, albero esausto nell'attesa di una primavera mai giunta. Ma... è ora di togliere il lutto dallo sguardo"
CIT: "Io ho dipinto solo me stessa, perché si è soli nella sofferenza, perché la sofferenza genera solitudine"
CIT: "Parole mutilate dal dolore"
CIT: "Amore mio, quanto sei bugiardo... Ti danno del mitomane. ma solo io capisco che sei bugiardo perché la tua incontenibile immaginazione ti costringe a esserlo, come lo sono i poeti, o i bambini non ancora resi idioti dalla scuola o dalle madri. Ti ho sentito dire ogni genere di bugie, dalle più innocenti fino alle più complicate, ma sempre con una grande ironia e un meraviglioso senso critico. Sì, sei un adorabile rospo bugiardo. Anche con me"

- Francesco Abate e Saverio Mastrofranco - Chiedo scusa (7, in principio lento e angoscioso, poi via via che si procede ci si affeziona al protagonista, si soffre con lui, si lotta con lui. Delicato, profondo, vero come la storia di molti che adesso vivono quello che lui ha dovuto vivere sulla sua pelle)
CIT: "Ho sempre benedetto i colpi di fulmine. Quelli in cui ti infiammi per qualcosa che non conosci, il fuoco si abbassa una volta presa coscienza di chi hai davanti, poi si riaccende. Gli amori che crescono nel tempo invece... Quelli fanno male. Perché sono veri e se non hai il coraggio e la prontezza di sbatterci addosso li perdi sempre. O meglio, durano per sempre"

- Ted Dekker - Il cimitero dei vangeli segreti (8, avvincente. I protagonisti hanno una personalità trascinante, sono delineati in maniera sublime, descrizioni veramente ben articolare. Da leggere assolutamente)
CIT: "Gli occhi sono le finestre dell'anima, e lui era già un inquilino fisso in fondo ai suoi"

- Rossella Calabrò - Cinquanta sfumature di Gigio (7, ho riso come non ridevo da tempo, ironico e divertente, una parodia della trilogia che ha venduto tantissimo pur essendo, a mio parere un mero lavoro di marketing atto solo alla vendita e carente di tutto il resto. Questo invece lo consiglio per delle grosse risate)

- Rossella Calabrò - Cinquanta sfumature di Gina (7, come il precedente. Risate assicurate, la visione è, questa volta la compagna di Gigio, una di noi per intenderci)
CIT: "E la sindrome della Piccola Fiammiferaia? E' quella sindrome per cui pare che tutti - e soprattutto i Gigi - vivano felici e contenti tranne noi Gine, che sostiamo pallide e congelate e smagliate all'incrocio tra via Insicurezza e via della paura, a due passi dal cinema Abbandono dove proiettano film dell'orrore che sembrano scritti da noi)

- Lolly Winston - Cioccolata per due (7+, non banale per quanto potrebbe invece apparire. A tratti delicato a tratti crudo. Una sorta di rinascita femminile quando viene meno un perno fondamentale della vita vissuta sino ad allora)
CIT: "Il dolore è già sveglio. E' mattiniero e mi aspetta con le sue braccia gommose aggrappate al collo, è caldo e il suo respiro sibila pesante nel mio orecchio"
CIT: "Chi se ne frega se dopo aver dormito con lui mi svegliavo contenta e riposata per la prima volta dopo un anno"
CIT: "Anche se oggi sono in una posizione di vantaggio, mi sembra che per lui sarebbe facile capovolgere il mio benessere attuale. basterebbe che diradasse la sua presenza"
CIT: "Il mio dolore è diminuito, ma è sempre presente, come una piccola cicatrice"

Film visti

- L'amore in valigia (6, nulla di speciale, una commedia romantica che riporta alla mente Bridget Jones, simpatico per passare il tempo senza troppo impegno)
- Weekend in famiglia (5, bah non mi ha convinto moltissimo, certo alcune scene fan riflettere, altre sorridere, ma penso che si poteva andare un bel pò oltre e dare un'impronta differente alla trama)
- 1303 (n/d, una schifezza indicibile. Non aggiungo altro.)
- Alabama Monroe – Una Storia D’Amore (10, uno dei film più belli che abbia visto negli ultimi anni, non capisco come non abbia vinto gli Oscar, che senso ha darlo a "La granda bellezza" che personalmente non mi ha scaturito un bel nulla, mentre questo mi ha scombussolata tutto. Mah... Di questo film anche la colonna sonora è da 10)
- The Right Kind of Wrong (6, commedia romantica con una buona dose di scene divertenti, a tratti banale, piacevole seppur scontata)
- Il castello magico (8, un film animato veramente carino, con temi decisamente attuali che spaziano dall'abbandono di un animale al pensare che gli anziani siano inutili in questa società)
- Veronica Mars (7, per chi come la sottoscritta aveva seguito il telefilm, finalmente si ha una sorta di fine (anche se non al telefilm che, personalmente, credo avrebbero potuto continuare). Il film parte 10 anni dopo, insomma personaggi vecchi e storia nuova)
- Un Amore Senza Fine (6-, una sorta di Giulietta e Romeo dei tempi nostri, senza alcuna morte. Insomma ostilità famigliare, amore e bla bla bla. Commedia romantica)
- Barefoot (8, film carino, commedia d'amore, ma che cela al suo interno tematiche spesso dimenticate, luoghi comuni che si spezzano. Una bella storia d'amore, inconsueta e a tratti da favola)
- Storia d'inverno (9, veramente bello, straziante e triste, una favola fantasy che avrebbe potuto meritare un 10 se avessero mostrato un pò di più. Per carità già cosi è buono, ma poteva essere ancora meglio)
- Pompei (7-, premetto che ci sono opere latine che raccontano piuttosto fedelmente quello che realmente è accaduto a Pompei, quindi rimando la lettura di tali opere proprio per capire meglio tutto quello che vi era in quel periodo. Il montaggio non mi è dispiaciuto, gli attori bravi, la storia romanzata a tutti i costi non l'ho gradita, per carità poteva esserci pure una storia d'amore, ma avrei preferito che si partisse da uno dei calchi reali e da li si costruisse una storia, piuttosto del mettere solita storiella d'amore per vendere di più. per il resto film gradevole, soprattutto sul fronte delle battaglie)
- Padre vostro (8, ironia sottile e pungente, da guardare con attenzione senza lasciarsi confondere dalla comicità di cui è impregnato. Racconta molto di più di quanto si possa immaginare)
- Questione di tempo (8, delicato, divertente, triste per certi versi. Interessante prospettiva di un argomento su cui già in tanti han provato a fare un film, ma almeno questa volta non c'è azione, sparatorie etc etc)
- The english teacher (6, commediola a tratti noiosa e banale, a tratti interessante. Un buon passatempo, ma nulla di che)
- The big wedding (5, commedia o presunta tale, non mi ha fatto impazzire, tanti nomi noti, star del cinema o della tv e poi? mah)
- Insieme per forza (6+, commedia simpatica, attori bravi. Storia un pò cosi cosi, a tratti banale, ma tutto sommato è una visione piacevole)
- The Best Man Holiday (6+, commedia in parte, semi drammatico per il resto. Interessante, ma alla fin fine piuttosto banale)
- Una notte in giallo (6-, simpatico in alcuni momenti, noioso in altri... Brava l'attrice, ma non mi ha convinto particolarmente)
- Smetto quando voglio (6+, esasperato il tema per quanto vero in alcuni punti, di certo non da un bell'immagine della cultura)
- Supercondriaco - Ridere fa bene (n/d, non sono riuscita a ridere per niente, noioso, visto fino alla fine ma non so nemmeno come ho fatto, a 1/3 volevo interromperlo)
- Un milione di modi per morire nel West (5, a parte la parodia di qualche film che ha sbancato al botteghino, il resto è in salsa comico demenziale, nulla di nuovo o di estremamente comico)
- Cattivi vicini (5, la storia di due che non vogliono crescere, ma quando decidono di farlo si comportano come bambini che litigano con altri bambini per una caramella)
- Il Magico Mondo Di Oz (8, una storia per bambini senza dubbio, sicuramente non è la rivisitazione del mondo di Oz, quanto piuttosto una nuova avventura per i protagonisti della celebre storia)
- Maldamore (6, un pò banale, un pò scontato, interessante la colonna sonora la quale si sposa bene con il ritmo della storia)
- The Pretty One (6-, per quanto avrebbe dovuto coinvolgermi in quanto gemella io stessa, non mi ha entusiasmato o emozionato quanto in realtà avrebbe potuto fare)
- Colpa delle stelle (10, stupendo nella sua dolorosa semplicità. Ti fa apparire le altre malattie e la malattia in genere, sì una sfiga enorme, ma anche la possibilità per poter arraffare quanto più possibile dagli attimi che si vivono senza sprecarne alcuno. Veramente bello)
- The Way He Looks (7, un film veramente carino, tematiche omosessuali, quindi sconsigliato agli omofobi)
- The Angriest Man in Brooklyn (8, sicuramente drammatico, ma anche molto comico. Fantastica interpretazione da parte di tutto il cast, protagonista in primis. Che fareste voi se vi rimanessero solo 90 minuti ancora di vita?)
- It Felt Like Love (n/d, scialbo, asciutto... Quello che avrebbero voluto raccontare avrebbero potuto raccontarlo decisamente meglio)
- 21 Jump Street (6, tutto sommato una commedia simpatica, americanata all'ennesima potenza, valore plus la partecipazione di Jhonny Depp)
- 22 Jump Street (6-, simile al precedente, ma senza quel ben di dio di Depp, peccato)
- Chef – La Ricetta Perfetta (8, premettendo che dubito potrò mai mangiare tutte quelle delizie, premettendo che vi metterà fame, ma propria tanta fame. La storia è piuttosto carina, si sposa molto coi tempi attuali, insomma un film piacevole)
- CBGB (8, interessante documentario o presunto tale del famoso locale che ha partorito il punk in Inghilterra. In memoria di un uomo che ha fatto tanto pur ricevendo poco in principio. Bello)
- In your eyes (7+, interessante, poteva essere mooolto ma mooolto di più, ma anche cosi supera la sufficienza. L'idea è particolare, piuttosto nuova e soprattutto ben rappresentata)
- Io vengo ogni giorno (n/d, commedia piuttosto insulsa, dalla trama banale e scontata. Solita americanata di poco conto.)
- Molly Maxwell (7+, personalmente, per quanto possa essere tendenzialmente banale il tema, non è affatto male il film nella sua complessità. Interessanti ambedue gli attori protagonisti cosi come gli altri, potrebbe, per certi versi sposarsi molto più questo che un lolita coi ragazzi di oggi)
- In lieu of flowers (6+, piuttosto scorrevole, piuttosto banale per certi versi, ma tendenzialmente un buon modo per passare un paio di ore senza pensieri)
- Caveman (6-, per passare una serata senza troppi pensieri ci può pur stare, ma non vi aspettate chissà cosa, tendenzialmente banale e scontato)
- Quel momento imbarazzante (5, banale come tanti altri sui generis. Commedia d'amore sarebbe il miglior modo per classificare questo film)
- Heaven Is for Real – Il paradiso per davvero (9, un film veramente bello di cui mi appresto anche a leggere il libro da cui è tratto. Storia realmente accaduta, crederci o meno non sta a me deciderlo, ognuno la pensa come vuole, ognuno sente qualcosa o meno. Esiste il Paradiso?)
- Appuntamento a Wicker Park (7, realmente ben fatto per quanto concerne il lato complesso e articolato, un film decisamente particolare, ma dai temi piuttosto semplici e comprendisibili. Fin dove ci si spinge per amore?)
- Metalhead (7, colonna sonora 10, il film ha una trama decisamente contorta per quanto possa sembrare banale e scontata)
- Very Good Girls (7, non male anche se a tratti banale e scontato. Sicuramente adolescenziale)
- Walking on sunshine (5, un musical, qualche canzone carina, ma una trama banalissima. Bello lo scenario pugliese e l'attore protagonista, almeno quello...)
- Amore oggi (5, insomma per certi versi veritiero, per altri portato decisamente all'estremo. Tutto sommato come passatempo non è niente male)
- If only (7, film vecchiotto, premetto che non lo avevo mai visto. Certo non tutti gli attori sono fenomenali, ma se si bada alla storia, nemmeno quella troppo originale, bhè non so personalmente mi è piaciuto. Belli i paesaggi, l'intensità del sentimento che viene fuori quasi da subito)
- Le pagine della nostra vita (8, veramente molto bello. Delicato. Emozionante. Poetico.)

sabato 1 novembre 2014

Citazione

Non esiste una persona giusta per noi. Esiste una persona che, se ti fermi un attimo a pensare, è in realtà la persona sbagliata. Perché la persona giusta fa tutto giusto, arriva puntuale, dice le cose giuste, fa le cose giuste, ma non abbiamo sempre bisogno delle cose giuste. La persona sbagliata ti fa perdere la testa, fare pazzie, scappare il tempo, morire d’amore. Verrà il giorno in cui la persona sbagliata non ti cercherà e sarà proprio in quel momento in cui vi incontrerete, che il vostro donarsi l’un l’altra sarà più vero. La persona sbagliata è, in realtà, quello che la gente definisce una persona giusta. Quella persona ti farà piangere, ma un’ora dopo ti asciugherà le lacrime. Quella persona ti farà perdere il sonno, ma ti darà in cambio una notte d’amore indimenticabile. Quella persona forse ti ferisce e dopo ti riempie di gentilezze chiedendo il tuo perdono. Quella persona potrà anche non essere sempre al tuo fianco ma ti penserà. E’ bene che ci sia una persona sbagliata per ognuno di noi perché la vita non è sicura, niente qui è sicuro, quello che è sicuro è che dobbiamo vivere ogni momento, ogni secondo, amando, sorridendo, piangendo, emozionando, pensando, agendo, desiderando.

La persona sbagliata , Luis Fernando Verissimo