mercoledì 31 dicembre 2014

Resoconto annuale e Augurio per chi mi legge

Il 2014 sta per giungere al termine, nell'anno appena trascorso, come in quelli che lo hanno preceduto ho consolidato vecchie amicizie, ho stretto nuove conoscenze, ho perso persone che ho ritenuto per lungo tempo importanti, ma al primo fosso hanno mollato la presa, insomma un anno simile a quello di tanti altri. Di traguardi importanti sul fronte universitario o lavorativo non ne ho visto nemmeno mezzo, ma non mi preoccupa, oramai, da due anni a questa parte preferisco pensare principalmente alla mia salute, al gestire quanto meglio possa il Diabete e tutte le conseguenze che esso sta comportando nella mia vita. Certo il lavoro c'è, non guadagno tantissimo, ma non mi interessano i soldi se per averli devo essere stressata e rischiare solo di collassare definitivamente. Come ho detto a qualcuno, del 2014 salvo principalmente l'ingresso nella mia vita di Kenny, il cane che ho adottato e di cui sono follemente innamorata da ben nove mesi e l'ingresso con passo lento e cadenzato di un Trenino che mi ha sconvolto totalmente l'esistenza (in senso buono). Gli alti e bassi ci sono in qualunque relazioni, ma il saperli affrontare e superare è alla base della consolidazione e della volontà di far funzionare le cose. Le differenze col tempo si appianeranno, le difficoltà di comprensioni diverranno granelli di polvere da spazzare via con facilità. Tempo, in tutto ci vuole sempre e solo il tempo. Tempo trascorso e tempo che trascorreremo. Mi auguro un anno nuovo sereno, un anno di felicità e un anno in cui potrò donare senza limiti l'amore che mi scoppia dentro. Mi auguro quello che dovrebbero augurarmi gli altri, perché mi voglio bene e so quanto valgo, so quanto ho sofferto e quanto merito un pochettino di serenità e amore e per ora mi sembra di averne un po' tra le dita.
A chi mi legge auguro le medesime cose, perché nessuno merita di essere privato di amore, serenità e felicità. Chiunque, nel suo piccolo, lotta ogni giorno per sopravvivere a questa Giungla in cui ci siamo ritrovati catapultati una volta venuti fuori dal ventre delle nostre madri. Un augurio speciale va proprio alle madri e alla loro forza nonostante le difficoltà del parto e della vita in genere. Un ruolo che da qui a tot anni spero di poter avere la fortuna di ricoprire.
Addio 2014 tutto sommato non hai fatto poi troppo schifo, hai mantenuto le aspettative che ti erano state imposte.

lunedì 29 dicembre 2014

Citazione

«Più scrivo più divento un essere umano. Ho scritto cose che possono essere sembrate mostruose (ad alcuni), perché erano offensive, ma scriverle mi ha reso più umano. Stavo buttando fuori il veleno».
Henry Miller, “Arte e oltraggio”

Lettera n°33

Ho paura, dovresti saperlo, te lo ripeto da tempo ormai, ed è la prima volta che siamo lontani più di un giorno. Oggi è stata una giornata pesante su tutti i fronti, te l'ho detto anche al telefono, cosi come ti ripeto che hai pienamente ragione, sono io che mi sono messa in quel cazzo di angolino per la paura di essere troppo invadente, troppo presente e tutto quello che la paura mi ha spinto a vedere come in negativo. Ci tengo a te, ci tengo sul serio, dovresti sapere anche questo, proverò a calmarmi, ad essere normale, per quanto sia una di quelle persone che reputa la normalità come utopia allo stato puro, non perché mi piaccia il complicato, quanto piuttosto per il suo essere cosi soggettiva dal non avere parametri oggettivi su cui far riferimento, ma prometto che ci proverò a lasciarmi andare un po' di più, ad allontanare la paura che mi attanaglia lo stomaco e proverò ad avvertirti quando è un momento "no" e rischio di mandarti male o trattarti di merda come ho fatto oggi, dove ti ho risposto da stronza senza farti capire cosa mi fosse preso, un po' come me con la storia della tua risposta risicata. Non voglio perderti, in tutto quello che di incognito che vi è quella è l'unica certezza, oltre quello che sento per te, ad essere presente in maniera vivida e chiara.
Non voglio più litigare, ogni litigata mi porta a stare male come sono stata in passato, non voglio piangere e non voglio farti esaurire. Voglio stare bene con te quando siamo lontani cosi come stiamo bene quando siamo vicini, se ho voglia di sentirti di più farò in modo che ciò avvenga senza preoccuparmi di mandarti o meno un messaggio perché la paura mi fa castrare l'atto stesso di scriverti quelle undici lettere che avrei dovuto scriverti oggi. Fino all'ultimo ho nutrito la speranza di una sorpresa domenicale come domenica scorsa, pur essendo consapevole di quanto fosse improbabile. Mi manchi. Vorrei stringerti, baciarti, coccolarti e amarti senza vari chilometri di mezzo, ma per ora va cosi. 

Tua (stronza)

domenica 28 dicembre 2014

Lettera n°32

Non era mia intenzione innervosirti, ma come credi che possa prenderla io ad avere risposte brevi e concise, nessuna parola in più del minimo indispensabile? 
Mi sto mettendo da parte, ti sto lasciando stare tranquillo e sereno, non ti rompo le palle in nessun modo e non mi pare di chiedere molto se ti dico chiaramente che ho voglia di chiacchierare con te, non ti ho di certo chiesto un rene o un polmone porca miseria. 
Vuoi che sia me stessa, ma facendo cosi mi porti solo a censurare e castrare quella che sono, qualunque cosa possa venirmi in mente o sensazione possa provare, pure dirti un mi manchi mi pare fuori luogo al momento. Assecondo ogni fottuta cosa, ma vorrei ricordarti che ci sono pure io in questa relazione, sì, uso una frase che ti sembrerà piuttosto famigliare: ci sono anche io. Secondo te mi piace saperti lontano? No. Secondo te non vorrei sentirmi libera di mandarti un cavolo di messaggio senza aspettare che sia tu a farti vivo? Sì, lo vorrei, ma evito. Evito qualunque cosa per paura di essere troppo tutto: presente, impaziente, curiosa... Tutto.
E ora sono io quella con le palle girate, perché non mi pare di aver fatto o detto nulla di che per portarti ad essere seccato. Sei tu che mi hai liquidato con un "Buona notte" eppure... Lasciamo stare che è meglio. Non mi va di discutere tanto quanto non va a te, ma non mi va nemmeno di tenermi dentro qualunque emozione, ok che ci tengo a te, che vieni prima di tutto (eccetto Kenny), ma non esageriamo. Lo ripeto: ci sono anche io!

Tua (seccata)

venerdì 26 dicembre 2014

Lettera n°31

Mi è venuta su la malinconia, per quanto oggi si debba festeggiare l'84 esimo anno dalla nascita di mia nonna (la quale ad un certo punto, quando tutti dormivano e siamo rimaste lei ed io sveglie a guardare Kenny che si spaventava per ogni rumore, mi fa "Ma su quel coso c'è il tuo zito?" il coso era il cell col quale stavo giocando, la storia del "zito" non ho idea da dove le sia nata, io non ho detto niente a nessuno, ma presumo che ci sia lo zampino di mia madre, ma vabbé le ho detto che non avevo foto tue (bugia) su quel "coso" e abbiamo continuato come se nulla fosse). Mi manca mio nonno, ad un certo punto mi sono ritrovata a giocare a scopa con l'applicazione del cellulare proprio per sopperire un pochino quella mancanza che d'un colpo, più dei giorni passati, si è fatta presente e viva in maniera prepotente. Tu che hai fatto oggi? Non so nemmeno se riesco ad uscire più tardi, il tempo non è dei migliori, piove e si gela per il freddo, la voglia di uscire è ai minimi livelli, vorrei solo infilarmi sotto le coperte e lasciare che il tempo scorra veloce sino alla fine di queste maledette feste che mal digerisco. Ho mangiato molto anche oggi, cosi ti faccio felice (sappi che anche io voglio un compagno e non un papino/diabetologo/dietologo vicino). L'idea di ingrassare non mi fa saltare di certo di gioia, e lo so che ho sempre detto che l'estetica è l'ultimo dei problemi, che ci dovrebbe essere altro, ma un minimo credo che si debba piacere a se stessi e io non mi dispiaccio poi troppo cosi magra, per quanto sia consapevole di esserlo, probabilmente, un po' troppo. Vorrei sentirti, ma come al solito vige una sorta di timore e silenzio castrato, devi essere tu ad aver voglia di sentirmi, non devo essere io a cercarti o chiedertelo, magari sbaglio, dovrei dirtelo e nulla di più, ma per ora va ancora un po' cosi: col freno a mano innescato.

Tua

P.S: rilassati e divertiti, ma di tanto in tanto donami un pensiero che mi faccia rabbrividire e sapere, cosi, che mi stai pensando.

mercoledì 24 dicembre 2014

Lettera n°30

La vigilia di Natale si è conclusa, almeno per me, alle venti e trenta, cioè quando sono rientrata a casa. Dopo aver mangiato, detto due chiacchiere, scambiato i doni (figuriamoci se si aspetta la mezzanotte per dei pensierini, soprattutto se lo si passa con persone anziane che dopo la pappa vogliono solo un letto in cui riposare il corpo stanco degli anni che passano veloci) mi sono ritrovata davanti al computer a pensare. Scorrevo la bacheca di facebook e vedevo le foto dei Natali altrui, non nego che un piccolo senso di malessere malinconico mi abbia colpito. La mancanza di persone care si fa realmente viva in maniera prepotente proprio in queste giornate. Come ben sai condivido la tua opinione sulle feste programmate, non mi piacciono particolarmente, sono stressanti e poi, se volessimo festeggiare qualcosa lo potremmo fare a prescindere da una data x apposta su di un calendario. Ammetto pure che non vedo l'ora che finiscano presto queste giornate, sia perché poi ti potrò stritolare di nuovo e sia perché poi torno a riempire le mie giornate con la mia solita routine: palestra, lavoro, Kenny, te etc etc. Insomma mi aspettavo una botta di adrenalina dovuta alla glicemia, visto quello che ho mangiato e invece... NIENTE. Pure il diabete è stato dalla mia parte, nonostante abbia mangiato pure qualche cibo "vietato" (niente dolci, ma cosine salate o fritte), la glicemia mi ha sorpresa con un bel 105 post cena, per carità ne sono contenta, ma almeno avrebbe dato un senso differente alla giornata. E tu che fai? Come ammazzi il tempo? Non ti cerco per non recarti disturbo, voglio che tu stia bene coi tuoi, che tu possa rilassarti, perché te lo meriti dopo lo sbattimento degli ultimi giorni sul lavoro. Fatto qualche scatto? Io sì, nel pomeriggio con l'obiettivo che mi hai regalato, devo ancora capire bene qualcosina, ma sicuramente una o due foto le salvo cosi faccio contenta la coppietta di piccioncini che volevano immortalare il loro primo Natale (o vigilia o quel che è). E noi? Quando ci scatteremo una foto assieme? Oddio nella mia mente ce ne sono a migliaia, ma mi piacerebbe tenerne una stampata nell'agenda, troppo infantile? Probabile, ma oh non è colpa mia se mi sono innamorata.

Tua

lunedì 22 dicembre 2014

Lettera n°29

Sorrido nell'immaginarti come ti sei descritto. Chissà come sei in quella condizione, me lo domando e probabilmente non lo saprò mai, in fin dei conti mi hai detto che non ti piace bere da solo, io non posso farlo, quindi lascerò che l'immaginazione, questa volta, vada libera per la sua strada.
Sai domenica mi hai reso felicissima, è stato un crescendo da sabato, dove non mi aspettavo minimamente quel regalo (tu sei un pazzo!), continuo a leggere i bigliettini e oggi ho fatto un paio di scatti con l'obiettivo che mi hai regalato, usando le impostazioni che mi hai spiegato, e in effetti faccio meno fatica nello scegliere tutti i parametri, il modello (il mio allievo) non è che voleva prestarsi troppo, ma sono comunque soddisfatta di qualche scatto che ho fatto. Domenica, come dicevo, sono stata benissimo, mi hai sorpresa di nuovo. Con l'inganno mi hai distratta e poi ti sei presentato sotto casa. Vederti giocare con Kenny, il vostro affiatamento, mi ha fatto scoppiare di felicità e amore: i miei due amori nella stessa stanza, nello stesso momento, impegnati a giocare e divertirsi. Sei bello quando ridi, non smetterò di dirtelo, cosi come sei bello quando per tranquillizzarlo ti sei messo li a coccolarlo mentre io tagliuzzavo i peperoni per la cena che abbiamo diviso assieme. Amo cucinare per te, amo vederti mangiare con gusto le cose semplici che preparo, amo le attenzioni che hai donato al mio cucciolo sapendo quanto per me sia importante. Sei dolce. Mi conquisti giorno dopo giorno. Continui a "fottermi" la mente, il cuore, l'animo senza sosta. Mi hai imprigionata lì tra le tue braccia dove mi sento al sicuro, al calduccio, protetta e tranquilla, rilassata come mai lo sono stata prima d'ora. Grazie per tutto quello che fai per me. Sei il mio tesoro sbuffatore testone.

Tua

sabato 20 dicembre 2014

Lettera n°28

Ciao amore,
ieri è stata una giornata incasinata, avrei voluto scriverti, ma poi non ho avuto tempo, come avrai notato quando sei rientrato e mi hai augurato la buona notte non ti ho risposto: sono letteralmente crollata tra le braccia di Morfeo. In questi giorni è tutto uno sbattimento, come questa mattina che portare Kenny a spasso ha significato praticamente trascinarlo, non ne vuole proprio sapere di camminare, ha una fifa assurda, non hai idea di quanto mi dispiaccia. Tu ti sei ripreso? Nel pomeriggio viene il mio alunno, e poco dopo una delle mie migliori amiche col marito, sono qui per le feste e ne approfittiamo per passare un'oretta assieme. Spero che stasera ti vada di stare assieme, ma se hai impegni lo capisco, ci sta pure che anche tu stia incasinato tra il lavoro e le feste alle porte.
Che ti mangi oggi? Io ancora non l'ho deciso, mah qualcosa da cucinare la troverò sicuramente, tanto per ora è presto e non ho molta fame. Tu che programmi hai per la giornata? (che domande! Non sei uno che programma le giornate, ne sono pienamente consapevole).
Ho una voglia tremenda di stritolarti e riempirti di baci. Ti penso (scusa la brevità, mi hai influenzato col tuo essere breve e conciso).

Tua

mercoledì 17 dicembre 2014

Lettera n°27

«Il mio corpo non può comprendere. 
Ha bisogno di te quanto me.
Il mio corpo ha bisogno di te, 
spesso mi hai quasi guarita. 
La mia notte si scava fino a non sentire più la carne e il sentimento diventa più forte, più acuto, privo della sostanza materiale. 
La mia notte mi brucia d’amore».
Lettera di Frida Kahlo a Diego Rivera, 12 settembre 1939. Mai spedita.


E come Frida ieri notte avevo bisogno di te, ma mi tocca accettare il tuo volere nonostante vada a scontrarsi con il mio. La tua razionalità in determinati momenti è estenuante, ma d'altronde, non posso che darti ragione, dovrò rinunciare al condividere con te una parte importante perché ne sei atterrito, non tanto della cosa in se quanto dell'eventuale conseguenza che ne potrebbe scaturire e per quanto muoia di volta in volta per lo spasmodico desiderio di sentirti momentaneamente mio, di sentirmi un tutt'uno con te, non posso fare altro che acconsentire e accettare, passeranno giorni, settimane, visto le feste di mezzo, ma va bene, non è che abbia poi molte alternative, sei un testone, se ti metti in testa qualcosa dubito che qualcuno compreso il Padre eterno possa farti cambiare idea, quindi figuriamoci se posso riuscirci io. Ti vengo incontro. Per te, per me, per noi. Rinuncio. 
Evitiamo. Stiamo (io di sicuro) male un pochino per quello di cui ci stiamo privando al momento, e godiamoci quello che abbiamo con la consapevolezza che poi, magari, sarà migliore e speciale (anche se personalmente è sempre speciale).
Non ti stressare o scazzare troppo.

Tua.

lunedì 15 dicembre 2014

Lettera n°26

Ascolto "I don't want to change you" di Damien Rice, annuisco con la testa e mi dico che non ti vorrei cambiare cosi come mi auguro che tu non voglia cambiarmi, un augurio che posso dire con certezza essere reale, me lo hai detto tu stesso qualche giorno fa che non vuoi che io cambi, perché non sarei più io, ma mi rendo conto che dopo ieri sono tornata a non essere nuovamente me stessa al 100%, per quanto tu possa dirmi che quel tuo malumore e la tua tristezza non siano dipese da me, le coincidenze sono sin troppo evidenti e palesi, i segnali sono chiari e per quanto mi stia forzando di pensare positivo, mi conosci, devo tenere conto anche del mio io più negativo, se non lo facessi non sarei io, sarei chi non sono mai stata, sarei qualcuno che probabilmente non ti piacerebbe o probabilmente sì, nonostante tutto ciò, nonostante non sappia se stasera staremo assieme, come personalmente vorrei, devo tenere conto anche dell'eventuale rifiuto da parte tua, perché in fin dei conti in questa relazione ci sono io, ma ci sei anche tu, e devo necessariamente tenere conto anche del tuo volere per quanto possa scontrarsi con il mio. Se tu mi sei venuto incontro assecondando il mio bisogno di chiarirci (o come diresti tu: discutere) ieri, io devo assecondare il tuo volere se non mi vorrai vedere, un po' come ieri. Ti ho assecondato pur desiderando stringerti, ti ho assecondato anche quando volevo sentire la tua voce per capire come tu potessi stare e non hai voluto, ho compreso da sola che ti fossi addormentato quando non ho ricevuto alcuna risposta immediata ma alle quattro di notte (mannaggia a te che non dormi tranquillo e filato tutta la notte). Devo venirti incontro quindi se anche stasera preferirai restare da solo o scegliere la compagnia dei tuoi amici. Non devo prendermela perché è cosi che vanno avanti le relazioni: piccoli compromessi, un andare incontro l'uno verso l'altro e viceversa senza che uno dei due vada a sopraffare l'altro. Mi dispiacerebbe non vederti, non sentirti, soprattutto se considero che a breve saremo necessariamente separati a causa di queste festività che poco gradiamo entrambi, ma va bene cosi. Lo comprendo e lo accetto, nella speranza che non sia un ritornare di diecimila passi indietro, un ritornare a quel giorno odioso per la mia memoria, ma come vedi non ti sto stressando poi troppo, niente mail, messaggini su whatsapp blandi e leggeri, evito pure di chiederti come stai per timore possa scaturire chissà quale meccanismo in te, e sia chiaro, vorrei sapere come stai, se stai bene, se sei ancora in modalità down come ieri, ma sostengo che debba essere tu a dirmelo, di tua iniziativa, cosi come di tua iniziativa ad ora devi essere tu a dirmi se vuoi vedermi o meno stasera o se preferisci di no. Torno ad aspettare senza reali aspettative, tranquillo non sto male, per quanto possa essere brutto da sentire: ci sono abituata, ci sono già passata in questo momento di caos, silenzio, distacco, freddezza, chiusura, non condivisione; cosi come tu sai già come la penso al riguardo, sai che per me coppia significa anche condividere questi momenti, ma rispetto il tuo modo di essere e mi faccio andare bene tutto. Non è colpa mia se amo di te tutto: cose belle e cose brutte che ti definiscono. Già ti amo, nonostante tutto, nonostante il nostro essere diametralmente diversi. Ti amo come non ho mai amato. Mi hai fottuto la mente, ma anche questo lo sai benissimo.

Tua

domenica 14 dicembre 2014

Lettera n°25

Ci sono le donne… e poi ci sono le donne donne.E quelle non devi provare a capirle, sarebbe una battaglia persa in partenza. Le devi prendere e basta. Devi prenderle e baciarle, e non dare loro il tempo di pensare. Devi spezzare via, con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta soltanto, a bassa bassissima voce. Perché si vergognano delle proprie debolezze e, dopo avertele raccontate, si tormenteranno – in un agonia lenta e silenziosa - al pensiero che scoprendo il fianco e mostrandosi umane e facili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi allontanarsi. Perciò prendile e amale. Amale vestite, e senza trucco che a spogliarsi sono brave tutte. Amale indifese e senza trucco, perché non sai quanto gli occhi di una donna possono trovare scudo dietro un velo di mascara. Amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno le stropiccia. Amale sapendo che non ne hanno bisogno, sanno bastare a se stesse. Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro. Alda Merini

Come va? Sparata a tutto volume nelle orecchie ho "Still loving you" degli Scorpion, un tempo (anni fa) l'ascoltavo in loop continuo, non so il perché, probabilmente per la musicalità, alla fin fine il testo non è tutto sto granché, per carità di essere carino è carino, ma c'è sicuramente di meglio nella mia scaletta musicale preferita, comunque mi piace l'idea di renderti partecipe di quello che faccio quando non siamo assieme come oggi, renderti partecipe del mio aver mangiato a pranzo e cena lasagna (cosi non mi stressi sulla mia eccessiva magrezza, ma tanto domani in palestra la smaltisco tutta, ok per l'aumento di peso per farti contento, ma non voglio grasso soprattutto sull'addome), la musica che ascolto, le persone che incontro, per quanto tu non le conosca (ancora, ma spero che in futuro potrai conoscerle, magari per una pizza assieme, cosi come io potrei, se lo vorrai conoscere i tuoi amici), i libri che leggo o i film che vedo. Mi piace la condivisione, penso che in una frequentazione sia importante condividere cose come queste e non solo. Sai quanto per me sia importante il chiarirsi, il parlarsi, il cercare un punto in comune o il semplice mettersi a tavolino e cercare in qualche modo di comprendere o conoscere, perlomeno, il punto di vista dell'altro sulle varie argomentazioni che potrebbero, secondo te, creare discussioni estenuanti. Mi dispiace essere estenuante, o che sia quella l'impressione che ti ho fatto oggi o in passato. Non era mia intenzione essere estenuante, volevo solo farti capire, essendo realmente me stessa (come volevi anche tu) il mio punto di vista, quello che mi passa per la testa, avrò sbagliato probabilmente, non dovevo dirti nulla e tenermi tutto dentro, ma non riesco a fingere, mi becchi subito se lo faccio, hai il radar per queste cose (maledizione!).
Mi mancherai questa notte, mi mancherà sentirmi protetta e calda tra le tue braccia, ma va bene cosi, è giusto che sia cosi. Avrai avuto le tue buone motivazioni, che siano o meno dipese da me non ha importanza, se non hai voluto stare con me lo comprendo, capita anche a me di voler stare per i fatti miei, lo capisco e ti lascio in pace e tranquillo. Spero solo non si stia tornando a quel venerdì diciassette. Ti penso, un po' scontata come cosa. 
Mi dispiace.

Tua

venerdì 12 dicembre 2014

Lettera n°24

Le sue labbra erano sulle mie.
Mi teneva stretta, come se avesse paura che potessi scappare via da un momento all’altro.

Mi teneva come nessuno aveva mai fatto.
Mi toccava come se fossi veramente l’unica, l’unica che davvero valesse.
I suoi abbracci.
Le sue mani sulla mia pelle.
I suoi baci.
I suoi morsi.
I suoi modi.
E’ proprio lui.
Lui non è la colazione, non è i libri romantici, non è la musica bella, lui è molto di più.
E lui adesso è mio, solamente mio.
E. De Caro

Penso che le persone non ci appartengano, possiamo scegliere e sentire di appartenere noi stessi a qualcuno che non sia se stessi, ma l'opposto non penso sia giusto sentirlo. Tu non sei mio, non lo sarai mai, sarai sempre tuo e di nessun altro. Io mi sento tua, mi sento perfettamente incastrata tra le tue braccia, un po' come quel pezzettino di puzzle che ti rigiri tra le mani e non riesci a capire dov'è che vada messo. Dalle tonalità simili ad altre, ma se noti bene le sfumature di colore non sono uguali ad altre, ogni pezzo è unico, ecco io sono quel pezzettino di puzzle e il mio incastro l'ho trovato in te, per questo affermo e mi firmo con un "tua", perché mi sento di dire con assoluta certezza di essere non più solamente mia, ma anche tua, di appartenerti cosi come tu stesso appartieni a te. E non so cosa ne sarà di te e di me, non mi interessa saperlo, non mi interessa fantasticare con la mente e proiettarci nel futuro (cazzate lo faccio, ma come ben sai caccio via l'idea per evitarmi illusioni o false speranze, ma i pensieri futuri, le immagini o le fantasie ci sono eccome, ma tranquillo non è mia intenzione opprimerti con queste cose), ma so che una parte di me sarà sempre tua, lo posso affermare con certezza perché ho riconosciuto in te quell'incastro di cui consapevolmente e inconsapevolmente stavo cercando. Tu sei quello che, pur non rispecchiando i canoni estetici del mio "tipo" ideale hai passato a pieni voti tutto il resto dell'esame. E cos'è l'estetica se sai che poi si finisce tutti per avvizzire e divenire un ricordo perenne sotto forma di ruga? Sono belle le rughette, ne hai una sulla fronte che ti viene fuori quando pensi, è un solco un po' profondo è li, quasi centrale, verticale come un mini righello irregolare, più profonda appare, più la mente sta elaborando pensieri, se è leggera vuol dire che il pensiero è blando, se manca non pensi realmente a nulla. Sono belle le rughette di espressione, ci forniscono più informazioni di quanto le parole possano fare, basta semplicemente saperle individuare e leggerle, ma per leggerle ci vuole un minimo di conoscenza, un minimo di vita condivisa. 
Vorrei averti qui, tenerti stretto come ieri notte, accarezzarti il viso e sentire il tuo respiro farsi pesante, vederti addormentato e rilassato, reale e completamente disarmato.

Tua (pezzo di puzzle incastrato tra le tue braccia)

Lettera n°23

E faccio fatica, lo ammetto, mi mordo la lingua e mi lego le dita per non porti domande che potrebbero portarci a bisticciare o potrebbero portarti a credere che non mi fida di te, per carità ci sta tutto il pensiero da parte tua, mi sto mettendo nei tuoi panni, ma mettiti per un attimino nei miei, sentiti impaurito e insicuro come mi sento io ora. Vorrei chiederti se quella si è fatta di nuovo viva, ma a che pro? Se mi dici sì ci rimarrei male perché non l'hai bloccata, cancellata o detto chiaramente che sei "impegnato", se mi dici di no, con molta probabilità penserei che potresti essere in fase di omissione per evitare che io ci rimanga male, è un fottuto circolo vizioso dal quale non riesco a venirne fuori. Mi ripeto ad oltranza che hai scelto me, che nonostante tutto so al 100% che non mi faresti del male volontariamente, eppure sono fatta cosi, sono un'eterna insicura, che ci posso fare? Mi fido di te, ma non mi fido di chi non conosco, che sia una tua amica o una che non ti interessa, ma che continui ad avere tra i contatti. E' semplicemente il mio modo di vedere le cose. Come ti ho già detto: io ho messo in chiaro sin da subito, ancor prima che provassi qualcosa per te, con chi mi veniva dietro, le cose. Ho detto chiaramente che c'era qualcuno nella mia vita e che non avevo tempo e voglia di conoscere altri, per rispetto verso me e per rispetto verso te. So che mi rispetti, so che me lo hai detto proprio perché non hai nulla da nascondere, ma un pensiero che va a quella cosa purtroppo c'è. Omissioni, verità celate, lingua morsa, parole zittite e domande soppresse. Per quanto potremmo andare avanti cosi? Saranno gli ormoni a rendermi più emotiva del solito, domani starò meglio, domani mi vedrò come una stupida che si preoccupa del nulla. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Anche se non dovesse funzionare, so che non starei male come già sono stata tempo fa, so che riuscirei ad andare avanti, nonostante tutto, andrei avanti, soffrirei, ma sarebbe una sofferenza diversa, perché comunque del tempo ce lo stiamo concedendo. Mi manchi. Sono insicura. Sono momentaneamente disarmata, nuovamente nuda dinanzi a te, vestita di paure e insicurezze, ma con la consapevolezza che più di tanto esse non possono più farmi male. Ti amo e per questo devo necessariamente sopprimermi un bel po', omettere pensieri, paure, dubbi, domande. Omettere una parte di me che ha incasinato tutto già una volta. Lasciare che di me venga fuori solo la parte più decente, quella che a te pare "rilassata", ma che tale non è. Te l'ho pure detto, non sono rilassata, forse un po' rassegnata all'idea di dover sacrificare una parte di me per far funzionare questa cosa che c'è adesso. E nonostante tutto adesso non sono riuscita a fingere di stare benissimo, te ne sei accorto che sto un po' cosi, anche se non sai cos'è che mi ha spinto a sentirmi in questo modo, a comportarmi cosi, a mal gestire i tuoi "va bene", solita storia dell'accumulare, accumulare, accumulare e poi BUM scoppio come una bomba a mano con la sicura mal inserita. Ok, ora basta scrivere, già mi sono pentita di aver lasciato libera la "bestia", quella parte di me che andrebbe soppressa per sempre, imprigionata  e lasciata morire di stenti, fame e sete.
E ora sento di averti trasmesso un minimo di malumore anche, ti sento strano, ma è solo una fottuta impressione dovuta dalla distanza, dalle mie maledette paure e dalle mie fottute insicurezze. Ignora tutto ok? Domani sarà tutto passato, mi sfogherò per bene in palestra, lascerò che la rabbia e l'impotenza si sfoghino per bene durante ogni singolo esercizio fisico, godiamoci solo quello che di bello il tempo ci vorrà regalare. Pregusta con l'immaginazione la lasagna che ti preparerò. Ci metterò tutto l'amore che posso per fartela venire buona buona. E' passato. Il momentaccio è volato via come una foglia di acero che con il primo vento invernale va a finire i suoi giorni lontana dal tronco che l'ha tenuta in vita fino ad allora. Lontano. Lontano da casa. E' passato. Passa tutto.

Tua (idiota patentata dai film mentali assurdi)

giovedì 11 dicembre 2014

Lettera n°22

Sai, tra le tue braccia mi sento proprio al sicuro, protetta, amata e coccolata. Mi sento perfetta in quell'incastro, ma è solo la mia sensazione, probabilmente falsata oppure no, da quello che nutro per te, nonostante tutto ciò lo sento, mi sento bene quando siamo assieme e sì, anche quando come oggi siamo separati mi sento bene, certo, mi vengono pensieri negativi, ma li caccio via cosi da non esserne importunata, ci provo a dimostrarti fiducia, ci provo a non essere gelosa e ad essere, in minima parte, come potresti volermi, come mi vorrei, come probabilmente non sarò mai, perché alla fine i pensieri comunque sopraggiungono, lasciano un minimo di malessere, sempre come una sorta di scia, ma mi dico che è flebile, che non mi tocca, che devo fidarmi o perlomeno provarci a donarti la fiducia che meriti, perché sino ad oggi non  hai proprio fatto nulla di male per farmi pensare di non meritare la mia fiducia. Ti fidi di me incondizionatamente, non sei geloso (ok, questa cosa non la capisco molto, un minimo di gelosia male non fa, potrebbe essere vista come la dimostrazione dell'affetto e del legame che senti verso la persona con cui condividi del tempo, ma se tu non ne senti perché sei cosi, non voglio cambiarti. Certo potrei dirmi che non dovrei cambiare nemmeno io, ma sappiamo bene che, in minima parte, non si tratta di un vero e proprio cambiamento quanto piuttosto, come nell'ultima lettera scritta, ad omissioni che in maniera, più o meno, bonaria, vanno ad essere usate onde evitare inutili battibecchi sterili che non porterebbero a nulla di buono).
Rilassati oggi senza di me. Io sentirò la mancanza dei tuoi occhi, delle tue braccia, del tuo calore e del tuo stringermi e chiedermi di fare altrettanto nel bel mezzo della notte. Mi mancherà riscaldare i piedi gelidi tra le tue gambe e sentire i tuoi piedi solleticare i miei. Mi mancherai, ma anche su quello penso sia meglio che di tanto in tanto torni ad abituarmi a dormire sola, a non condividere il letto e il sonno con chi dico di non volere bene quando me lo chiede, perché il mio bene va al di là del bene di quella frase cosi troppo usata di frequente da chiunque. Nonostante tutto mi manchi, ma non devo essere troppo presente e pressante. Mi censuro per te, per me, per noi.

Tua.

martedì 9 dicembre 2014

Lettera n°21

Come va? A me cosi cosi, sto cercando di farmi scivolare di dosso un po' il momentaneo malessere che certi pensieri mi hanno creato, ma non ti preoccupare, va tutto bene, nonostante tutto ho mangiato e ho la pancia piena, mi costringo a mangiare pur non avendo poi tanta fame, giusto per farti contento, sia mai che scenda ulteriormente di peso e chi ti sopporta poi? Sto ironizzando naturalmente, ma nemmeno troppo, se vuoi sai essere pesantissimo soprattutto per quanto concerne il mio peso attuale, ma lo so che lo fai per me, per il mio bene, cosi come tutto il resto. 
Ho voglia di stringerti, stare accoccolata tra le tue braccia proprio come questa notte. Ho dormito bene, anche se di tanto in tanto mi svegliavo, ti guardavo, ti baciavo, ti accarezzavo o semplicemente ti stringevo, comunque ho dormito abbastanza, mi sento riposata. Come ti ho scritto altrove, spero che lo stesso valga per te, non ho voglia di essere nuovamente la causa del tuo stress (e sì me lo hai detto tu quando abbiamo parlato della tua amica e del mio migliore amico, magari non te lo ricordi, ma io, purtroppo ricordo troppo bene tutti i dettagli che ti e ci riguardano, paradossalmente io che ho una memoria di merda per tutto il resto poi mi ritrovo a ricordare cose che probabilmente sarebbe meglio non ricordare). Sai, pensavo che per quanto possa apparirti, nuovamente come una persona che non si accontenta, mi dispiace non poter avere con te un rapporto libero da incomprensioni, con una totale complicità o uno scontro che ci porti a conoscerci come penso sia giusto fare in una qualsivoglia relazione, ma mi rendo conto, sin troppo bene che, proprio per far proseguire al momento sta cosa, è meglio che entrambi continuiamo a censurarci, io con le mie paure e i miei film ti porterei ad allontanarti (di nuovo), tu con quello che sai mi porteresti ad essere insicura e pregna di paura. Entrambi non lo vogliamo, su quello ci posso mettere la mano sul fuoco, però per certi versi lo vedo un po' come un forzare e falsare il rapporto, la censura mi è sempre stata piuttosto antipatica proprio per il suo falsare le cose, non renderle più totalmente vere al 100% quanto piuttosto una verità al 50% dove il restante 50 è fatto di omissioni. Confido nel tempo che ci stiamo donando, confido che con esso impareremo a conoscerci e ad evitare che le parole o le emozioni ci facciano scontrare più del dovuto. Oggi un po' cosi. Troppo pensierosa. Probabilmente ho quell'espressione che sai riconoscere, stampata sul volto. Sorridi, me lo sento che sorriderai non appena leggerai la parte dell'espressione da "Mmmmh ho un frullatore acceso di pensieri in perenne movimento". 
Siamo noi, ma non lo siamo, fingo un rilassamento che non ho perché non lo sono per nulla, sono solo ponderata, censurata e calibrata perché ho semplicemente paura che possa andare com'è già andata tempo fa. Tu invece? Come stai tu al riguardo? Lo so che ti stai censurando in egual modo al mio, so che mi ometti le cose, so che certi argomenti o persone diverranno una sorta di tabù e lo ammetto, mi dispiace, ma per ora è cosi. Mi dico che non devo pensarci, che devo pensare costantemente al fatto che tu hai scelto me e io ho scelto te. Devo pensare che condividiamo ben altro, che parliamo di quasi tutto, anche le cose più intime e importanti per noi stessi. So che è un volere l'uno nella vita dell'altro, un renderci partecipe delle nostre esistenze quando siamo separati e viviamo le nostre vite a se. 
Smetterò di sentirmi frenata, di aver paura di contattarti per paura di disturbarti o di essere troppo presente o pressante. Smetterò di essere gelosa (forse), smetterò di farmi film mentali (forse), smetterò prima o poi di non scriverti liberamente o di esprimere qualsiasi pensiero mi stia frullando per la testa quando mi domandi: "A che pensi?", ti dico niente, ma sai meglio di me che quel niente in realtà è un tutto. Certo delle volte quel niente è veramente niente, delle volte riesco a spegnere la mente, un po' come ieri sera prima dell'arrivo di quel messaggio, stavo solo li a fissarti riposare e nulla di più, non avevo alcun pensiero nella mente, ti contemplavo e basta. Ma non ne parliamo più, finisce sempre cosi, non se ne parla, ti chiudi, mi chiudo e fingiamo che non sia accaduto nulla, per quanto sia accaduto e una parte di quella scia di malessere continua ad esserci, nonostante tutto, ma almeno stanotte non c'era, stanotte c'eravamo solo tu ed io e Morfeo a fare la guardia ai nostri sogni e al nostro abbraccio.

Tua

lunedì 8 dicembre 2014

Lettera n°20

Sono appena rientrata, te l'ho anche scritto direttamente, ora sì che è Dicembre, l'ho percepito chiaramente e non di certo per le lucette natalizie appesa fuori dai balconi o dalle finestre delle varie abitazioni, quanto per il freddo gelido che ho sentito senza mezzi termini, nonostante il mio essermi coperta tantissimo. Lo so, dirai che sentirei freddo anche se non lo facesse realmente cosi tanto, è vero, ma che ci posso fare se lo percepisco maggiormente rispetto al caldo?
Detesto le festività, in primis perché non mi dicono molto, da anni ormai non le sento più, in secundis perché per colpa dei botti vari ed eventuali ho Kenny iper terrorizzato e di camminare non ne ha più voglia, fa quello che deve fare e poi corre verso casa che reputa il suo porto sicuro, il luogo dove sente che nulla può accadergli. Di queste feste sono felice solo perché è il primo Natale con lui, col mio bambinetto peloso, geloso e possessivo, il tuo opposto insomma. Spero tu abbia passato un buon weekend. Ti voglio stringere e baciare, ma queste sono cose che, secondo me, sai sin troppo bene, seppure non le dica esplicitamente (togliendo questo caso specifico).

Tua (e di Kenny)

domenica 7 dicembre 2014

Lettera n°19

E' stato strano dormire ieri notte senza averti a fianco, senza sentire il tuo calore, le tue braccia cingermi, il tuo respiro infrangersi contro la mia nuca, girarmi e non trovare nessuno da abbracciare a mia volta. Strano. Sì, decisamente strano, ma mi dico che non devo disabituarmi al dormire da sola (quel traditore di Kenny ieri mi ha lasciata sola per dormire nel lettone, chiamalo scemo!). 
Mi sono appena rivista "Harry ti presento Sally", ne avevamo parlato qualche giorno fa, cosi mi è venuta voglia di rivedermelo. Una domanda del film si è fatta largo anche nella mia mente, figurati se non mi lasciavo prendere da qualche pensiero specifico e via col vortice delle congetture, dei ragionamenti annessi e tutto quello che, come ben sai, frulla nella mia mente, appena un'idea, una parola o una domanda risaltano tra le tante. La domanda è semplice e al contempo complicata. Ad un certo punto Sally chiede ad Harry perché per lui un uomo e una donna non possono essere amici, la risposta che lui le da è quantomeno accettabile e veritiera: il sesso. Già, il sesso, l'essere di due sessi diversi comporta pulsioni sessuali, che siano originate dal lui o dalla lei di turno, ci sono, ed è, per quanto mi dispiaccia dirlo, vero. Lo sai, ho un bel po' di amici maschi, e so per certo che anche il solo pensiero di portarmi a letto lo hanno avuto, quindi mi domando: si può essere amica di un uomo senza desiderare altro? Personalmente direi di sì, in fin dei conti sono amica di uomini da cui non sono minimamente attratta, cosi come tu, probabilmente, sei amico di donne che non ti attirano sessualmente, ma ciò non comporta che il non desiderio sia reciproco, io so che le amicizie che ho hanno passato quel periodo di attrazione da tempo oramai, e tu? Le tue amicizie quel periodo lo hanno passato oppure no? Sei certo al 100% di non essere fonte di attrazione per qualche amica che si spaccia (termine duro, ma reale, in quanto donna so perfettamente quanto sia facile essere amica di qualcuno per cui provi attrazione, credimi è piuttosto facile e conosco il meccanismo, in quanto persona che c'è passata in questa "fase") come tale, ma che in realtà, implicitamente o velatamente esplicita ti stia lanciando segnali differenti? Sia chiaro, non sto pensando a nessuna nello specifico, vorrei sottolineare questo punto: non ti fare film sul fatto che pensi a chi pensi tu, mi è indifferente e lo sai benissimo, ma come ben sai i pensieri vengono fuori dal nulla o da qualcosa e poi premono per essere scritti e condivisi, quindi condivido con te questo pensiero senza che ciò possa portarti a pensare che stia puntando il dito contro qualcuno in particolare. Ripeto, io ho amici maschi, so chi è stato attratto sessualmente, ma questa fase sono anni che la si è superata perché personalmente non mi posso imporre l'attrazione se non è presente sin dal principio. Comunque ti auguro una buona domenica. Mi manchi, ma so che ci sei. Non ti cerco perché non voglio disturbarti, per quanto sappia di poterlo fare, rilassati e goditi questo weekend. A presto.

Tua (regista di film mentali)

P.S: questa è la scena che ha scatenato tutto:



sabato 6 dicembre 2014

Lettera n°18

Adoro dormire con te, adoro quando ci stringiamo e tutto il Mondo perde di importanza, adoro di te quel tuo modo infantile di guardare la curiosità dei bambini e quel sorriso che ti nasce quando loro si accorgono di essere osservati, adoro di te la premura che ci metti in ogni cosa, seppur sia piccola come un filo di lana fuori posto. Adoro di te l'amore che trasmetti quando parli della tua famiglia, adoro di te come mi fai stare bene, nonostante siamo consapevoli entrambi che tendo ancora a frenarmi quando quello che provo vorrebbe straripare al di là degli argini che ho costruito. Adoro di te tutto, anche quando non avrei dovuto adorarti per nulla. Adoro di te il sapere che ho ancora molto da capire e conoscere, adoro di te la tua faccia tosta quando dici che io non sono gelosa, lo sono e lo sai benissimo. Adoro di te come mi guardi anche quando penso di scorgere qualche alone in quegli occhi cosi grandi e dal colore comune. Adoro di te il tuo volermi rendere partecipe delle piccole e grandi cose. Insomma ti adoro e non solo, ma quello si sapeva già. Grazie trenino sbuffatore.

Tua

lunedì 1 dicembre 2014

Lettera n°17

Che strano scriverti qui, non che non stia proseguendo la "scimmietta", ti scrivo a prescindere dal luogo o dal contenitore che manterrà nel tempo le parole, ci siamo scritti direttamente anche fino a poco fa. 
Ieri è stato bello. Imbarazzante all'inizio, ti sarai accorto di quanto fossi impacciata, tendenzialmente chiusa, restia a lasciarmi andare totalmente, ma sai benissimo cosa mi spinga a comportarmi in quella maniera. Nonostante tutto, però, è stato bello, intenso, strano. Mi sei sembrato di nuovo TU, premuroso, dolce, attento, non frenato, sei stato semplicemente te stessa come lo eri mesi fa. Non so come andrà d'ora in poi e non mi interessa molto, mi impongo di non crearmi aspettative per evitare di stare nuovamente male, ho solo il desiderio di prendere, dal tempo che mi donerai, tutto quello che ne verrà nel bene e nel male, di cogliere ogni sfumatura del tuo essere, cosi da poterti conoscere come non sono riuscita a fare in passato. Ti ringrazio dell'opportunità che ci stai dando, che ci stiamo dando, alla fine siamo in due ed entrambi contribuiremo ad accrescere la nostra conoscenza (cribbio sembro un avvocato per come sto scrivendo... Mi aprirò col tempo, lo prometto, piano piano, non ho fretta, non abbiamo fretta)

Tua