domenica 30 ottobre 2022

Tornare sconosciuti

Mi sono svegliata incazzata col Mondo come sempre da 39 anni a questa parte. Alzarsi dal letto è una impresa da titani, soprattutto se hai fatto mattino lottando con l’insonnia e i pensieri che vorticano nella testa. Ignoro il cellulare per sbrigare la routine quotidiana, incluso portare cani a spasso per la pisciatina mattutina. Che poi sono le 13 passate poco importa, hanno orari scombinati come i miei anche loro. La vicina anche stamani mi ha rotto le palle col neomelodico depresso. A me in testa risuonano gli Smashing Pumpkins, ma non ne capisco il motivo. Sarà per Halloween alle porte (per la zucca), ma poco importa il sapere perché. Mi vanno bene, sempre meglio di qualche motivetto idiota che ti si infila in testa e non va più via. Prendo in mano il cellulare e controllo messaggi, mail, cazzi vari che mi dicono chi è morto, chi è nato, chi si è sposato o chi ha divorziato. Ad un tratto un avviso dell’agenda parte e mi dice che è il SUO compleanno). 

“Time is never time at all you can never ever leave without leaving a piece of yout”. 

 Scorro i nomi che mi propone faccia libro (merito di essere chiamata boomer solo perché mi ostino a chiamarlo così), ma del SUO compleanno nemmeno l’ombra. Bizzarro. Sono più di vent’anni che so a memoria la data, fingo di dimenticarla, di confonderla come una vecchina affetta da demenza e finalmente libera dai ricordi (tutti anche quelli belli), ma niente. 

"Non mi importa molto se niente è uguale a prima, le parole su di noi si dissolvono cosi". 

Non vi è alcuna ombra di notifica social. Lo cerco e incappo in quella scritta “aggiungi agli amici”, ma come non eravamo già amici? Forse siamo stati più che amici in un determinato periodo e ora? Ora con un click siamo tornati estranei. Sarebbe così bello se tutto fosse così facile. Click e chi cazzo ti conosce? Chi ti ha mai visto? Chi sei? A chi appartieni? Quanto profondo è il male che infliggerai nella mia vita? Tanto quanto quel mare che complice ci fece conoscere una vita fa. Una vita in cui eravamo qualcosa di indefinito, ma era pur sempre qualcosa. Auguri di buon compleanno da chi non ha risposto ad un tuo messaggio tempo fa per non innescare loop malsani, a chi per una volta ha scelto di voler stare mentalmente bene, seppur per poco. Com’è che si conclude? Ah già: Buona vita.

lunedì 23 agosto 2021

Sono tutta una emozione

Non scrivo su questo blog da tantissimo di quel tempo che probabilmente chi mi leggeva mi ha data per dispersa. Semplicemente il trascorrere del tempo muta i bisogni, le esigenze e le priorità. Eppure mi ritrovo col bisogno, oggi, di esternare un malessere che dura da 22 anni. E chi lo avrebbe mai detto? In cantiere un libro e quel libro mi sta facendo riaffiorare emozioni dimenticate.

SONO TUTTA UNA EMOZIONE

Sì proprio così, sono una schifosa emozione nonostante non abbia più l'età per lasciarmi andare ad esse. Le priorità ve l'ho detto devono essere altre eppure... Passeggiare nel viale dei ricordi ha scoperchiato il vaso di Pandora emozionale. Mi domando se quella ferita riaperta e ancora infetta leggerà mai il libro, lo dubito. Tutti sono andati avanti ed io, io ci provo come ho sempre fatto: ignorando quello che sento, assopendo le emozioni e impegnando il tempo. 

domenica 16 ottobre 2016

Marco Mengoni - Sai che


Come volevasi dimostrare sto tipo qui ogni volta che sforna una canzone mi crea una emozione, io che sto tranquilla tranquilla in una dolce apatia emotiva mi ritrovo a scorgere binari e sentire parole che mi portano inevitabilmente a percepire il battito accelerare per poi prendere ritmo. Sospiro e torno ad avvinghiarmi all'apatia emotiva. Vivo meglio senza grandi emozioni.

martedì 9 febbraio 2016

Sola

(Foto di mia proprietà - "La porta II")

Devo imparare a vomitare meno insicurezze e paure di persona, dovrei imparare a fingere e fregarmene, dovrei imparare ancora molte cose, ma in realtà dovrei imparare ad accettarmi per quella che sono. Dovrei imparare a capire che, se sento qualcosa, quel qualcosa quasi certamente rispecchia qualcosa che esiste realmente. Se sento di essere in una storia a tempo determinato, di essere un passatempo, di essere considerata uguale alle altre, se sento di esser divenuta meno interessante rispetto gli inizi, se sento che dall'altra parte si è retrocesso abbondantemente, se sento che non si va più avanti, se sento freni, chiusure, menefreghismo e chi più ne ha ne mette, è perché ci sono tutte queste cose. Non è come quando sentivo amore e amore non c'era dall'altra parte, qui mi si porta solo a sentirmi insicura giorno dopo giorno, mi si porta a stare male perché manca tutto quello che precedentemente c'era seppur in minima parte. Aspetto. Concedo il beneficio del dubbio seppur qui conferme e dissensi non sono ancora giunti, mi ritrovo ad aspettare, poco tempo in realtà. Stringo i denti quel tanto che basta, ma poi dico basta, perché merito decisamente qualcosa in più. Merito presenza, devozione e amore. Non sarò mai più lo scalda letto di nessuno e tanto meno il passatempo di chicchesia. Torno ad annuire dinanzi alla citazione di Anaïs Nin "Così resto nuovamente sola e, come puoi leggere nel diario, quando sono sola sono forte". Lotto da sola contro demoni e paure, mi allontano gradualmente, ricemento la porta, annaffio i cespugli di spine, stucco le crepe che ci sono nei muri, risistemo la mia anima fatta a fettucce (citando Bukowki) e resto... SOLA.

lunedì 8 febbraio 2016

Lasciaminonmilasciare



Da subito ho avuto questo senso di fuga. Le gambe vorrebbero mettersi a correre. Voglio fuggire, lo sento quel formicolio dentro che si propaga in ogni arto, ma quando ho provato a farlo quel "No" che stava anticipando la mia frase "Facciamo che non ci vediamo più", mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, ho dovuto voltare la faccia altrove per calmare quel fiume che sarebbe divenuto torrente in piena. Ho inspirato ed espirato profondamente. Pochi secondi che sono apparsi infinitamente lunghi. Nulla di fatto, ci sono ancora in questa cosa, ma la voglia di scappare è ancora li. Il perché è presto detto: stare con qualcuno mi porta ad essere insicura. E se razionalmente so quanto questo sia sciocco non riesco a non essere gelosa, non riesco a non pensare e vedere scenari tristemente negativi lì all'orizzonte. La positività non è mai stata il mio forte, eccetto quando ero felice e stupidamente innamorata di chi poi non mi ha amato. Che sia anche questa una causa non lo escludo, sicuramente ha influito, ma dopo un anno dovrei essere più brava ed essere sicura nelle questioni affettive e invece niente da fare, sono sicura in quelle inaffettive e in quelle affettive mi ammazzo di pensieri. Se poi ci aggiungiamo tutta una serie di cose che so di volere e so di non avere nel concreto il quadro generale è bello che pronto. Eppure scelgo di non lasciare, non ancora almeno, combatterò i miei demoni col distacco emotivo, chiudo la porta quel tanto che basta per evitare che quelli grandi possano entrarci e non importa se poi l'emotività non scoppia come dovrebbe, a questo punto non me ne frega più nulla. L'unica cosa certa è che mi sono stancata di stare male a causa delle paure che mi hanno lasciato incollate addosso. 

mercoledì 3 febbraio 2016

La (mia) porta!

(Foto di mia proprietà - "La porta")

Non so in quanti me lo abbiano detto nei mesi passati, eppure fatico ancora a credere che qualcuno sia riuscito a varcare pian pianino, senza fretta alcuna, quella porta così ben chiusa, sigillata, quasi murata, lamiere divelte, piegate ed eccola quella maniglia, nulla di sofisticato o bello da vedere, è solo una porta, il resto è al di là di quella soglia qui non varcata. 
Le paure e quel velo restano ancora un po' incollati, presenti, terrificanti e opprimenti in alcuni momenti, ma in altri vengono rimossi o perlomeno dimenticati. Dimentico la paura facendo leva su quella serenità perduta e ritrovata. Una nuova forma per emozioni e sensazioni vecchie ma nuove anch'esse. Non mi sbilancio, rimango ancora coi piedi ancorati per terra. Non immagino alcun futuro, non immagino pargoletti in giro per casa, non immagino nulla di quello che in un altro tempo vedevo, mi godo i giorni cosi come vengono, senza aspettative, senza l'ansia del dover avere una meta, mi basta il tempo concessomi, un ritorno a quelle relazioni in cui il tempo è amico e nemico, in cui vi è il tempo per se stessi, dove non si è sempre in due, ma si può restare soli con se stessi.
Lotto coi miei ricordi e coi demoni costantemente, ma è anche bello sapere che non sono sola a farlo. Sono i miei demoni e i miei ricordi, i miei dolori, i miei rimpianti, ma se lo volessi saprei di potermi appoggiare a chi il destino(?) aveva messo sulla mia strada già mesi fa, ma che solo una lettera a Babbo Natale (in cui voglio precisare la richiesta non è stata esaudita) e un progetto fotografico impegnato mi ha portato a conoscere quel piccolo miracolo che ha tanto l'alone dell'ancora di salvezza, di una mano tesa in attesa di essere stretta cosi da poterti tirare su dal baratro oscuro in cui eri precipitata o ti avevano spinta a cadere. Niente chat, niente app, una pura conoscenza fatta di sguardi e incontri casuali e poi l'avventura ha avuto inizio. Procedo gradualmente legandomi poco alla volta, non lo diciamo che la porta è aperta, ma tanto lo sa già... Sono sempre stata un libro aperto e non sono una che sa mentire o fingere abilmente. Serena. Posso dirmi, finalmente, serena (almeno oggi).

giovedì 28 gennaio 2016

Lettera n°80


It's been a long year
Since you've been gone
I've been alone here

Avevo deciso da tempo che questa sarebbe stata la colonna sonora per questa giornata, un anno che scatterà intorno alle diciotto, minuto più minuto meno. Eppure non è più totalmente appropriata, non sto cadendo a pezzi, sì, per carità, se vado a rileggermi determinate cose che mi hai scritto la lacrimuccia è li dietro le palpebre e preme per venire fuori, come dice Scott: "I keep a journal of memories", ma sta lì, tutto in una cartella, nascosto, accessibile, leggibile, ma per scelta chiuso. Ho scelto di andare avanti e non perché nella mia vita ho fatto entrare da un mese qualcuno, non è dipeso da quello, in questo lungo anno in cui più volte sono ricaduta tra le tue braccia, ad un certo punto ho compreso che dovevo semplicemente tornare a pensare a me e per quanto porti ancora strascichi del male che mi hai fatto (perché me ne hai fatto per quanto agli occhi tuoi ti senti totalmente immune da questa colpa), per quanto mi incasini con le paure, sto cercando pian pianino di imparare l'arte del distacco, l'arte del potersi donare veramente a qualcuno a piccoli passi, senza correre, senza progettare il futuro, senza la spasmodica ricerca di certezze, non che non ne abbia bisogno, mi hai portato a diffidare delle parole e a quanto pare pure dei gesti, eppure mi basta una piccola sorpresa per sapere che c'è qualcuno che a modo suo, un modo diverso dal tuo, mi vuole un po' bene, ci tiene a me, qualcuno a cui piaccio anche cosi incasinata per causa tua. E anche se ai suoi occhi resto ancora troppo legata a te, al tuo ricordo, anche se ancora ti giustifico rifiutandomi di definirti stronzo perché per me non sei stato stronzo, quanto vigliacco e codardo, comunque resta, lui è rimasto al mio fianco in questo mese, ha gioito con me per i miei piccoli traguardi, non mi fa pressioni, non mi fa pesare la tua assenza presente, per quanto sappia gli sia indigesta. C'è. Lui c'è. Ed è bello sapere che oltre me ci sia qualcun'altro. E' bello tornare a fidarsi piano piano e a sperare che forse, una volta guarita del tutto, potrò recidere quel filo che mi lega ancora a te. Non oggi, ma oggi parte realmente la ricomposizione di me. Se sono caduta a pezzi in questo anno, da qualche tempo mi sto ricostruendo, pezzo per pezzo sto tornando a galla. Piano piano sto rinascendo e abbandonando la Penelope che ti avrebbe atteso, che avrebbe atteso chi, in fin dei conti, stronzo lo è stato, perché tra le tante cose che mi ha donato non mi ha dato l'unica che, in realtà, era la più importante: NON MI HA MAI AMATO!!!

Adieu mon amour à sens unique

mercoledì 27 gennaio 2016

Promemoria filmesco

Insidious 3: L’ Inizio (5, sicuramente tra i vari il secondo è quello che ho più preferito, questo terzo capitolo perde e non poco. Si percepisce decisamente poco lo stato d'ansia che in teoria un film horror dovrebbe, in minima parte, provocare)
Adaline - L'eterna giovinezza (7-, mi aspettavo qualcosa in più. A molti ha commosso, emozionato, personalmente non mi ha colpita più di tanto. Non ho pianto, non mi sono emozionata per nulla, tutto sommato non è orrendissimo)
Sarà il mio tipo? (8, un film dalla nazionalità francese, intenso e non comprendo come mai lo abbiano definito una commedia, di commedia non ha proprio nulla, anzi. Nella sua falsa leggerezza è duro, schietto, doloroso e dalle molteplici visioni. Lo consiglio vivamente)
Predestination (7, un film vedibile in cui il tempo, i viaggi nel tempo e l'amor proprio compaiono ripetutamente sulla base di un'unica storia principale che snocciola via via le briglie del destino insostituibile, ma è proprio cosi che deve andare?)
La risposta è nelle stelle (6+, film d'amore, due amori per essere sinceri, e delle due storie d'amore una mi è piaciuta più dell'altra, a voi scegliere qual è la vostra)
Ted 2 (7, divertente tanto quanto il primo, per passare un primo pomeriggio all'insegna del relax e del puro dolce far nulla ci sta bene)
Song one (6+, mi aspettavo qualcosina in più, l'attrice protagonista bravissima, ok, tutto il cast molto bravo, ma la storia lascia un po' a desiderate. Molti cliché e banalità)
Io sono Mateusz (8, un film interessante, tratto da una storia vera. Attore protagonista formidabile e realistico come pochi. Bello senza mezzi termini. Impegnato, per tutti, ma in realtà non per tutti, chi è senza animo se lo risparmi)
La Famiglia Bèlier (6+, colonna sonora interessante, trama un po' cosi cosi per quanto originale sia la tematica. Dai francesi non mi sarei aspettata un qualcosa di cosi interessante)
Ruth & Alex – L’amore cerca casa (7, attori protagonisti bravissimi come sempre. Interpretazione realistica cosi come la storia, semplice, ma al contempo complessa nelle sue sfumature)
Una storia sbagliata (7, un bel film italiano che non ha nulla a che spartire con i classici clichè a cui la cinematografia italiana ci ha, malamente, abituati. Forte e d'impatto proprio come la trama e i luoghi. Inaspettato)
Nebraska (8, magistrale l'interpretazione di uno dei due protagonisti, perfetto nell'interpretare ed enfatizzare un personaggio cosi poco chiaro o comprensibile facilmente se non in maniera erronea. Un film on the road in bianco e nero. Una storia che a tratti commuove o ti fa scoppiare a ridere senza sosta. Consigliato)
Minions (7+, divertentissimo quasi quanto il primo. L'origine dei Minions le loro avventure. Adatto a chiunque non solo ai bambini)
Vicky Cristina Barcelona (n/d, mi aspettavo qualcosa di più. Mi ha a tratti annoiato, a tratti deluso, a tratti appariva delirante e inconcludente o banale)
Si accettano miracoli (n/d, il precedente di Siani mi era piaciuto, questo bah abbastanza noioso, tipico film partenopeo che nulla racconta)
Crimson Peak (3, classificato come film horror, deludente nel genere, inclassificabile come thriller, mi aspettavo di più, come al solito i trailer sono meglio dei film)
Dark Places (9, una rivelazione, mi aspettavo qualcosa di pensante, di incomprensibile, di non scorrevole e invece. I posti bui li abbiamo tutti, di certo racchiudono le cose peggiori, che siano o meno paragonabili a quelle del film  o che siano meno dolorose conducono sempre ad unico punto principale, ed è lì in quella scena che tutto viene magistralmente interpretato e racchiuso. A voi trovarla, a voi coglierne l'essenza)
Padri e figlie (9-, intenso, profondo, scorrevole. Si sarebbe potuto approfondire di più il dolore della perdita, la paura, quell'agghiacciante senso di pausa che si viene a creare, ma comunque resta un bel film)
Fuck you, prof! (6, per passare il tempo è carino, nulla di pretenzioso. Leggero come dovrebbe essere un film atto al semplice sorriso o a delle grasse risate)
Magic Mike XXL (6+, lo ammetto, l'ho visto per rifarmi un attimino gli occhietti, la storia non ha ne arte ne parte, poteva essere incentrata meglio, ma alla fine un bel chissene ce lo metto se considero la beltà degli attori)
Un disastro di ragazza (4, poteva essere sciorinato meglio il tema principale, poteva prendere una piega differente, invece è la festa dei luoghi comuni)
Io che amo solo te (7+, a prescindere il luogo in cui sono avvenute, patrimonio della bellezza pugliese, anche se non è il solo posto bello che andrebbe visto dalle mie parti. Storia un po' banalotta, ma nonostante questo non male se la si considera come un piacevole diversivo leggero. Tendenzialmente per chi è del nord penso si troverà difficile cogliere l'ironia, ma Zalone e company hanno aiutato molti a capire le forme dialettali e perché no? Anche quella tipica ironia dei pugliesi che a molti sfugge)
Qualcosa di buono (8, a primo acchito ti parrà di star vedendo "Quasi amici", e se non lo hai visto, segnalo e vedilo. Bello, protagoniste femminili, due attrici bravissime nell'interpretazione dei ruoli a loro affidati. Cast ottimo e storia delicata e struggente, ma all'occorrenza divertente)
Città di carta (7-, decisamente un film molto adolescenziale, non penso sia rivolto ad un pubblico di un'età superiore ai 20-25 per esagerare. Adolescenza, turbe, amori, liceo e chi più ne ha più ne mette. Il tutto da contorno a una protagonista fuggevole e misteriosa)
In my dreams (6, non è un genere che prediligo, ma mi costringo un po' a vedere di tutto, perché la mente ha sempre bisogno di stimoli nuovi. Film romantico a tratti fantasioso. Nulla di speciale, solita trama, lui, lei e antagonisti vari contorniati da una suggestevole storiella che si racconta per incrementare le visite ad una fontana. Per i cuori romantici)
Love is in the air (6+, film francese, bellino rispetto i canoni francesi, di una ironia piacevole e comprensibile da chiunque. Attori molto bravi. La trama non è tutto sto granché ma è un film che si lascia vedere facilmente)
Il luogo delle ombre (6, carina la trama, ma poteva essere dispiegata meglio, un po' banalotta la fine. Tutto sommato piacevole e scorrevole per chi non ha troppe pretese)
Jenny's wedding (6+, un tema che ai più può apparire banale, ma che con un pizzico di humor si dispiega senza imperfezioni. Semplice e liscio. Scorrevole e piacevole)
Inside out (9, sicuramente un film animato non per tutti i bambini, dubito che i più piccini possano capire il messaggio che vi è all'interno. Adatto anche e soprattutto agli adulti dal mio punto di vista. Interessantissimo e originalissimo. Consigliato)
Lovelace (8, a quanto pare tratto da una storia vera e non lo dubito minimamente se considero il contesto storico in cui tutto ciò ebbe inizio, la poca importanza che la donna aveva nel nucleo famigliare (e non solo quello) e soprattutto se considero tutto quello che è confutabile per iscritto. Una ricostruzione ben fatta, che spulcia in ogni dove temi, ad oggi, purtroppo, ancora in auge. Quello che si nasconde dietro un film che ha fatto la storia del genere porno)
Il fascino indiscreto dell’amore (7, un film tutto sommato delicato e a suo modo profondo. Mescolanza di credi e culture. Mescolanza di esseri ed essenze. Per me che amo il Giappone è stato gradito, tutto sommato abbastanza leggero nella sua profondità emotiva)
Short Skin – I dolori del giovane Edo (6+, penso sia la prima volta che in un film non è la verginità di una donna ad essere il tema principale, quanto piuttosto quella maschile, le turbe e le ansie, le congetture e le paure. Interessante visione)
Le vacanze del piccolo Nicolas (6+, film di nazionalità francese e lo humor ha un segno indistinguibile. Simpatica commedia che vede come protagonista Nicolas e i suoi genitori, compresa la nonnina dai vari "bacino" che un sorriso lo tira senza troppa fatica. Leggero.)
Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts (7+, non penso ci vogliamo troppe parole per descrivere quei personaggi che per anni, e ancora oggi, hanno da insegnare ai fumetti divenuti cartoni animati. Adatto a tutti, adulti compresi. Charlie Brown e Snoopy, come tutti i personaggi dell'omonima striscia in bianco e nero ogni volta ci offrono perle di saggezza)
Sinister (6+, trama interessante, il film tutto sommato si snocciola abbastanza bene senza lasciar trapelare nulla con largo anticipo come negli horror degli ultimi tempi. Nulla di paragonabile a quegli horror di cui gli appassionati sentono la mancanza, ma tutto sommato piacevole)
Visions (7+, un thriller/horror carino, soprattutto sulla parte thriller, per l'horror nulla di nuovo, ma ben congegnato per la suspance dove solo alla fine a conti fatti capisci che cosa sta accadendo)
Before We Go (8, una storia sentimentale tanto intricata quanto ben fatta. Bello l'attore protagonista, ma altrettanto bravo, come anche l'attrice. La storia, tutto sommato appare all'inizio un po' banale, ma via via che si procede l'originalità viene fuori.)
The Vaticans Tipes (6+, una sufficienza piena per quel minimo di originalità che vi è all'interno di un argomento oramai cosi tanto visto e rivisto. Un film che si lascia vedere, nonostante tutto e nonostante il finale discutibile)
The Haunting of Molly Hartley (6+, sicuramente non ho capito molto dall'inizio del film, ed è un punto a vantaggio della storia, la stessa che pian pianino prende luogo fino a dissipare eventuali dubbi, ma con un finale poi abbastanza aperto. Tutto sommato ben fatto e abbastanza originale, ma si poteva fare di più se proprio lo si voleva inserire nel genere horror, su quel versante languisce e non poco)
L’esorcismo di Molly Hartley (6-, a differenza del primo, nonostante ci sia una crescrita della protagonista e nonostante non si colga al massimo cosa sia successo dopo il suo 18° compleanno, a 24 anni suonati si ritorna in un vortice di stranezze cosi famigliari, come in un circolo vizioso si ripresentano aperte le porte del manicomio o una struttura simile, per poi scadere in un esorcismo, il titolo del film chiarifica un bel po' solo una parte del film, per poi... Se volete sapere come va a finire vedetevi il film)
Dove eravamo rimasti (7, molti lo hanno criticato, io personalmente l'ho trovato un buon film, buona musica e soprattutto per una volta non è l'uomo che mette dinanzi il proprio lavoro o successo. Tra comicità e argomenti riflessivi la trama si svolge assolutamente in maniera lineare e scorrevole)
6 Years (6, piuttosto scialbo per certi versi, intenso per altri. Crescere con chi si ama non è affatto facile soprattutto se uno dei due resta legato al mondo giovanile mentre l'altro si fa a forza una strada per il mondo degli adulti. Direi abbastanza buono per gli adolescenti prossimi al diploma)
Jessabelle - Oscure presenze (5-, mi aspettavo di più, molti clichè anche se ho apprezzato un attimino il finale. Se vi piace l'horror blando e il vodoo vedetelo pure)
Samba (7, ho trovato questo film veramente delizioso. Affrontare il tema dell'immigrazione e dei lavoratori a nero . Di tutte le dinamiche che si vengono a creare e delle unioni difficili da creare. Bello intenso e divertente. Attori molto molto bravi)
Via dalla pazza folla (7, un film in costume con uno sfondo deliziosamente bello, enormi brughiere, rifacimento storico nei minimi dettagli. Una donna indipendente, un no iniziale, cadute varie e poi... Film sentimentale non drammatico come dicono)
Rudderless (9+, qualunque cosa possa dire mi porterebbe a svelarne la trama ed è una cosa che non voglio fare, perché va visto fino in fondo, per creare in voi le stesse emozioni che ha creato in me. Quell'emozione data dalla scoperta, dall'errore, dalla profondità assoluta dei gesti compiuti e da quei tasselli di un puzzle che finalmente prende forma. Pregiudizi giusti o sbagliati che siano ma che andrebbero esorcizzati per una volta. Dall'altra parte ci sono sempre degli esseri umani, bisognerebbe semplicemente ricordarselo. E no, non è buonismo)
Queen and Country (6-, per l'ambientazione fedele tutto ok, la trama poteva essere snocciolata in maniera un po' differente, meno humor è più dramma, parliamo comunque dell'obbligo della leva, della paura di ragazzotti appena diciottenni nel dover prendere e abbandonare la propria casa per andare in guerra, magari una guerra di cui a loro non importa proprio nulla. Interessante ma poteva essere molto, ma molto migliore)
Italo (8, per una volta un film italiano che vale la pena vedere, naturalmente mi pare giusto avvertire i lettori che il film in questione si incentra sulla storia di un cane, un cane realmente esistito, un po' come Hachiko in Giappone, fedele non ad un unico padrone quanto ad una cittadina completa. Simbolo di unione e protezione. Simbolo di fedeltà. Un mutamento positivo, quindi, la sua comparsa. Delicatamente dolce e preparate i fazzolettini, qualche lacrimuccia vi potrà sfuggire)
Il club degli incompresi (6+, carino, adatto agli adolescenti. Dosi di emozioni varie e per tutti i gusti, horror escluso, per il resto posso soprattutto consigliarlo ad una fascia di età che non supera i venti anni, non per altro, quanto per la giovane età proprio degli attori e dei personaggi che rappresentano)
Demonic (6+, tutto sommato qualche coccolone me lo sono preso. Sono saltata col cuore che mi stava schioppiando nel cuore almeno tre o quattro volte, quindi la categoria horror ci sta abbastanza bene, la storia non ha nulla di nuovo, sia chiaro, non è chissà che spettacolo di film, ma tutto sommato paura un pochetto la fa)
The visit (4, ho riso come una matta, inizia decentemente e già si pregusta chissà cosa, ma poi degenera nell'assurdo senza mezzi termini. Non mi sono spaventata per nulla, certo ho evitato un infarto, ma allora tanto horror non lo è, quindi se volete qualcosa di horror ma horror scadente, vedetevelo pure)
Love is now (9 tendente al 10, bellissima fotografia, bellissima storia, impostata in maniera tale che il banale diventi incomprensibile. Paesaggi da mozzare il fiato, attori bravissimi. La luce per un fotografo è tutto, ma l'amore, bhè anche quello lo è, se si è fortunati, veramente fortunati)
Black or white (7-, in un momento storico in cui il razzismo va per la maggiore un film del genere non so quanto possa fare bene, un po' per via dei contenuti ambigui, un po' perché la strumentalizzazione del terrore ci va vedere il diverso come possibile terrorista, un po' perché è un film classificato drammatico dove, personalmente, ho trovato nella protagonista più giovane e nel ragazzo che le da lezioni private due ottimi attori che danno quel qualcosa in più al film. Pesantuccio e leggero. A me, personalmente, non è dispiaciuta la visione)
Ritorno alla vita (7, fotografia ottima, storia intesa, mai banale, attori protagonisti bravi in maniera assurda, espressività al massimo. A molti può apparire lento, ma lento non lo è proprio per nulla, è semplicemente intensamente profondo)
Ten Thousand Saints (7, un film con attori veramente bravi, all'apparenza adolescenziale, ma via via che la trama si dispiega ecco che il film diviene per tutti, adulti e ragazzi, proprio perché si prende in considerazione ambedue i lati della medaglia)
La figlia della sciamana (7+, film in costume che, a parte qualche cosina che aveva un po' di banalità, penso sia un film che rispecchia il genere fantasy senza una piega. Ideale per svagare un po' con la mente)
No kiss list (6+, decisamente adolescenziale o quasi, carino tutto sommato, nonostante faccia fatica ad emergere il nocciolo della storia, personalmente penso che sarebbe stato meglio soffermarsi su qualcosa più che su altro, ma nonostante tutto lo reputo un film guardabile)
Quel fantastico peggior anno della mia vita (7, tutto sommato un film carino, che segue, per certi versi il filone dei film dell'ultimo anno come Colpa delle stelle, per intenderci, quindi per chi è debole di cuore e rischia di scoppiare a piangere da un momento all'altro magari consiglierei la visione con kleenex alla mano)
Spring (5, tralasciando la location del film, che si svolge prevalentemente in Italia, nello specifico a Polignano, esclusi gli squarci di Napoli, Pompei e America in genere, la trama è sì originale, ma definirlo horror ce ne vuole. Non fa per nulla paura, anzi, un po' piatta la recitazione, ma probabilmente la colpa è, come al solito nel doppiaggio)
11 donne a Parigi (5, non mi ha colpita più di tanto, vuoi perché sono una donna atipica, vuoi perché mi si è portato all'esasperazione taluni atteggiamenti colmi di pregiudizi e luoghi comuni, ma comunque mi è nato spontaneo un bah alla fine del film)
Il racconto dei racconti (7, a me personalmente è piaciuto. Un mix di storie che si vanno a connettere tra di loro sul filo dei difetti che gli esseri umani, nella loro smania di potere hanno. Fantasy, ma con quel pensiero molesto che fa riflettere)
Nana 2 (6+, lo aspettavo da un bel po', non porta nulla di nuovo ad un'opera che pare divenuta inconclusa, attendo da tempo di sapere che ne sarà dei protagonisti ma la mangaska ha ben deciso di farci attendere. Peccato. Meritava sul serio come storia)
Dio esiste e vive a Bruxelles (8, un film che merita di essere visto. Irriverente, blasfemo al punto giusto, lascia da pensare. Divertente e commovente. Insomma un bel mix di emozioni concentrate in un film che consiglio vivamente)
Quo vado (6-, a differenza del primo che pmi ha fatto ridere, il secondo cosi cosi, quest'ultimo non mi è parso comicissimo, solito Zalone, soliti luoghi comuni, veri, per carità, almeno in Italia, però non mi ha entusiasmato particolarmente, a differenza del messaggio intrinseco presente nel film, quello può essere significativo, ma sono pochi quelli che ne terranno conto)
Creed (8, ditemi quello che volete, sarò di parte, ma a me è piaciuto molto molto moltissimo. La scala, la musichetta, Balboa invecchiato, il figlio di Creed. Insomma ho gli occhietti a cuoricino e sono spudoratamente di parte se vi dico: GUARDATELOOOOOO!!!)
Premonition (8, a me personalmente è piaciuto molto, interessante e non banale come potrebbe apparire. Fino alla fine, fino al chiarimento della storia, tutto appare annebbiato)
Mindscape (7-, carino e cervellotico. Interpretazioni buone da parte degli attori protagonisti. Adatto a chi vuole perdere per un po' la testa in congetture)
The captive (8, un bel thriller, ben recitato, ben organizzato, dove pur conoscendo quasi sin da subito la faccia del colpevole, la trama si dispiega in salti temporali che delucidano tutta la vicenda. Avvincente)

domenica 10 gennaio 2016

Lettera n°79

Mi hai abituata male, mi hai abituata ad avere le attenzioni che merito, niente cellulare in mano, niente parole senza occhi fissi nei miei occhi. Mi hai abituato alla presenza e alle parole, ma mi hai anche portata a non credere alle parole, agli occhi, ai sorrisi, ai gesti, agli abbracci e alle risposte evasive, mi hai portata a diffidare e a chiudermi a riccio dinanzi a tutto quello che di concreto non ha nemmeno la parvenza. Mi hai indotta a pensare di essere speciale e speciale non lo sono. Mi hai indotta a credere di essere perfetta, o quasi, e non lo sono e non lo sarò mai. So da me che un altro non sarà mai te, so che un altro sarà diverso da te, è diverso da te, eppure non posso fare a meno di trovare correlazioni o burroni abissali. Tu non mi amavi, non mi hai mai amato eppure mi hai dato quello che ho sempre voluto ed ora, ora vorrei quello più ciò che non mi hai dato da un altro e so da me che non potrò mai averlo, perché tu sei tu e un altro resta se stesso coi pregi e difetti. Ed io sono stanca, non ho voglia di stare a perdere la testa e abituarmi a nuovi ritmi, a vecchie emozioni vestite di nuovo. La verità è quella. Mi hai bloccata in un fottuto limbo in cui tu eri e resterai la perfezione e gli altri, gli altri restano individui che non ho la pazienza di conoscere o di cui non riesco a fidarmi totalmente. Frenata e intimorita. Impaurita più di quanto fossi quel giorno in cui ti ho coperto con la mia sciarpa verde. Sconsiderata, priva di difese all'epoca e così intimorita oggi da non riuscire a mantenere il giusto distacco per vivermi quello che viene senza troppi pensieri. Paura. Ho paura di stare ancora una volta male come sono stata dopo di te. Mi hai abituata male.

domenica 13 dicembre 2015

Lettera n°78

Sei come quel nodo che mi si forma quando c'è un po' di vento o umidità nell'aria. Quel nodo che mi fa male se lo pettino e ho solo due alternative:

1) reciderlo con le forbici
2) pazientare e cercare di districarlo pian pianino con il pettine e la spazzola

Inutile sottolineare quello che è ovvio, i miei capelli non li taglio da tre anni e non ho alcuna voglia di reciderne nemmeno un centimetro per un qualsivoglia nodo, quindi l'opzione numera due resta quella che ho scelto di perseguire. Pettino piano piano, soffro e sento il cuoio capelluto essere tirato, ma la sofferenza ci sta tutta se non vuoi perdere quello a cui tieni. E nello stesso modo tu che sei il mio nodo da quasi un anno a questa parte non vieni reciso con un semplice zac. Sarebbe più facile, lo sai tu e lo so benissimo anche io, ma non sarebbe nemmeno umanamente possibile, tu non sei cellule morte che si rigenerano ogni secondo, tu sei vivo, lontano, assente, nuovamente sconosciuto, ma sei vivo. Sei, paradossalmente, molto più concreto dei capelli, quelli potrei tagliarli, tanto ricrescono, ma tu? Tu no. Tu non torni più (lo so benissimo), ma resti qui, nonostante tutto ci rimani qui dentro di me. Per quanto possa dire o fare, sei qui. E sarò noiosa, ripetitiva, non me ne frega assolutamente niente. Questo è quello che sento e questo è quello che esprimo, mi conosci, sai perfettamente quanto sia incapace di mentire, ma a prescindere dall'incapacità concreta reputo le menzogne una presa in giro senza paragoni, sono e resterò sempre pro verità. Ma tanto so che non mi leggi più da tempo ormai, ti sarai stancato di sapermi qui in attesa di un qualcosa di improbabile e irreale, ma d'altra parte credo di aver smesso di scriverti con la speranza che tu mi legga quanto piuttosto sono tornata a farlo per il semplice bisogno viscerale di farlo, senza orpelli o fronzoli vari ed eventuali. E oggi ne avevo voglia, tutto è nato da un reale nodo incontrato durante la spazzolata post shampoo, quel nodo era veramente testardo, come te. Ho impiegato dieci minuti buoni a farmi male e pettinarlo per poterlo districare, in quel caso ho vinto io, non ho avuto bisogno di recidere la piccola ciocca colpevole di essersi ribellata, con te ho perso da subito. Le possibilità, seppur minime le ho avute, ho cercato di giocarmele come meglio avrei potuto, mi sono data completamente. Ho corso come uno di quei treni modernissimi che raggiungono in tre quarti del tempo classico la meta predestinata. E adesso attendo semplicemente quella data che mi sono imposta come scadenza, la pazienza non mi manca, di quella ne dispongo pure troppa. E dopo? Dopo non lo so, lo saprò quando arriverà quel dopo, per ora lascio che queste emozioni facciano il loro corso senza più frenarle. Che senso ha castrarle? Nessuno.
Spero tu sia felice e stia bene mio non più mio trenino annodato.