Avevo scritto questo articolo, ma i giornali pugliesi hanno ben pensato fosse meglio evidenziare solo le cose belle dell'evento che spera di ricalcare le orme di Lucca. A distanza di due giorni trovo doveroso pubblicare online e pubblicamente quello che dovrebbe essere un resoconto dettagliato condito da una denuncia che non dovrebbe passare in secondo piano. La critica e la denuncia dovrebbe spingere gli organizzatori a fare meglio il prossimo anno, quello perlomeno l'augurio e la speranza.
ZeroCalcare, Manara e BGeek:
disorganizzazione e attesa infinita.
Prima giornata ricca di eventi per la capitale Pugliese. Un
nutrito numero di giovani e non più giovani si è riunito fuori ai cancelli del
Palaflorio di Japigia per poter partecipare attivamente a quella che per molti
rappresentava l’opportunità di poter conoscere autori e organizzatori di un
piccolo mondo, finora, ben conosciuto altrove.
L’ingresso era programmato per le ore dieci, e già qui il
primo intoppo della giornata, per una disorganizzazione o un mancato “aprite i
cancelli”, l’apertura e l’accesso all’evento ha avuto luogo mezzora dopo
l’orario definito e pubblicizzato in ogni dove. Tuttavia trenta minuti non sono
realmente nulla una volta all’interno del Palaflorio dove si viene
immediatamente accolti da gruppi di Cosplayer o di Giochi di ruolo dal vivo che
ti invitano a partecipare attivamente o a conoscere il loro piccolo mondo
fantasioso.
Lasciati loro alle spalle ci inoltriamo nel vivo dell’evento,
gli stand sono tanti, tra gadget, manga, fumetti, banchetti informativi, corsi
o presentazione e conoscenza di fumettisti nostrani si entra nel vivo
dell’attesa. La prima fila la si inizia per poter ottenere l’autografo dei già
noti ZeroCalcare, Pierz e Yoshiyasu Tamura. Dalle undici di questa mattina fino
alle quattordici inoltrate la fila era ancora lì, piccoli passi in avanti e una
fila che non pareva aver mai fine. Eppure tutti quelli che erano in fila hanno
ricevuto l’autografo tanto atteso mentre chi non era interessato poteva
partecipare attivamente ai vari eventi interni, workshop, laboratori, giochi da
tavolo, videogames o il semplice e puro shopping compulsivo.
Dopo una breve e veloce pausa pranzo inizia il conto alla
rovescia per l’incontro con uno dei più famosi fumettisti italiani: Milo
Manara. Tutti cercano informazioni su dove, come e quando avverrà l’evento. Si
creano file dove non vi è nulla, mentre altri continuano a fermare
collaboratori interni (riconoscibili da magliette arancioni o rosse con inciso
il logo dell’evento). Dopo un lungo peregrinare in giro come trottole impazzite
ecco che la fila sbuca dove non dovrebbe, la mappa indica un altro luogo del
Palaflorio, ma comunque giovani e meno giovani si mettono in fila come piccole
formichine ordinate in attesa del loro turno. Passano le ore e la fila piano
piano procede. Giunti nei pressi dell’ambito e sospirato uomo, un organizzatore
poco cortese blocca la possibilità, a chi per tre ore è stato pazienza e in
fila, di poter ricevere l’autografo del nostro più importante fumettista.
Iniziano gli strepiti e i lamenti, chi si finge malato passa avanti quelli che
hanno atteso, i collaboratori e le guardie chissà come ricevono l’autografo
senza aver atteso tutto il tempo dei fan che pazienti hanno rinunciato anche
alla pausa bisogni fisiologici per non perdere il loro posto. E gli
organizzatori? Non li possiamo chiamare tali. Manara è in imbarazzo, vorrebbe
continuare a firmare poster, albi o cartoline, guarda i poveri fan bloccati, ne
osserva il disappunto, ma ha altri impegni, un convegno lo attende a pochi
passi da dove si trova ora, eppure gli amici di, o i parenti di continuano a
scattare foto con lui e ad ottenere l’autografo che altri hanno atteso invano.
Disorganizzazione dunque, senza troppi giri di parole, resta
semplicemente una disorganizzazione. Bastava rispettare gli orari o rimandare
di due ore il convegno. Bastava una transenna un’ora prima per bloccare
l’ondata di fan desiderosi di conoscere l’icona del fumetto erotico italiano e tanto
amato e conosciuto in tutto il Mondo. Bastava veramente poco per far felici un
po’ tutti.
Tra i delusi della giornata la denuncia è grave e pesante. Un
organizzatore o presunto tale pare essere stato la causa di tutto, ma più che
incolpare un singolo penso sia doveroso incolpare tutti quelli che hanno creato
un disordine senza precedenti. Ancora una volta l’italiano medio amante delle
raccomandazioni ha vinto su chi, invece, armato di pazienza, ha visto sfumare
un piccolo sogno.
Si spera che domani sia migliore tutto e che, dagli
errori di oggi, possano imparare a gestire meglio le piccole crisi, gli intoppi
e i malfunzionamenti organizzativi.
A voi la libertà di leggere e prendere atto di tutto ciò. A voi la libertà di crearvi una vostra opinione al riguardo. Per chi come me era lì, lo scontento non è stato registrato in maniera positiva, cosi come la maleducazione di taluni elementi poco inclini ai bisogni di chi ha pagato e atteso per ore di ottenere un piccolo autografo svolazzante. Di cose belle ce ne sono state, ma le critiche sono state altrettanto numerose non solo per quello da qui descritto.
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