domenica 30 ottobre 2022

Tornare sconosciuti

Mi sono svegliata incazzata col Mondo come sempre da 39 anni a questa parte. Alzarsi dal letto è una impresa da titani, soprattutto se hai fatto mattino lottando con l’insonnia e i pensieri che vorticano nella testa. Ignoro il cellulare per sbrigare la routine quotidiana, incluso portare cani a spasso per la pisciatina mattutina. Che poi sono le 13 passate poco importa, hanno orari scombinati come i miei anche loro. La vicina anche stamani mi ha rotto le palle col neomelodico depresso. A me in testa risuonano gli Smashing Pumpkins, ma non ne capisco il motivo. Sarà per Halloween alle porte (per la zucca), ma poco importa il sapere perché. Mi vanno bene, sempre meglio di qualche motivetto idiota che ti si infila in testa e non va più via. Prendo in mano il cellulare e controllo messaggi, mail, cazzi vari che mi dicono chi è morto, chi è nato, chi si è sposato o chi ha divorziato. Ad un tratto un avviso dell’agenda parte e mi dice che è il SUO compleanno). 

“Time is never time at all you can never ever leave without leaving a piece of yout”. 

 Scorro i nomi che mi propone faccia libro (merito di essere chiamata boomer solo perché mi ostino a chiamarlo così), ma del SUO compleanno nemmeno l’ombra. Bizzarro. Sono più di vent’anni che so a memoria la data, fingo di dimenticarla, di confonderla come una vecchina affetta da demenza e finalmente libera dai ricordi (tutti anche quelli belli), ma niente. 

"Non mi importa molto se niente è uguale a prima, le parole su di noi si dissolvono cosi". 

Non vi è alcuna ombra di notifica social. Lo cerco e incappo in quella scritta “aggiungi agli amici”, ma come non eravamo già amici? Forse siamo stati più che amici in un determinato periodo e ora? Ora con un click siamo tornati estranei. Sarebbe così bello se tutto fosse così facile. Click e chi cazzo ti conosce? Chi ti ha mai visto? Chi sei? A chi appartieni? Quanto profondo è il male che infliggerai nella mia vita? Tanto quanto quel mare che complice ci fece conoscere una vita fa. Una vita in cui eravamo qualcosa di indefinito, ma era pur sempre qualcosa. Auguri di buon compleanno da chi non ha risposto ad un tuo messaggio tempo fa per non innescare loop malsani, a chi per una volta ha scelto di voler stare mentalmente bene, seppur per poco. Com’è che si conclude? Ah già: Buona vita.