Comunque alla fine chiamo Dado,finalmente dopo un anno mi sono decisa ad incontrarlo,infondo era giusto cosi,lo aspetto a Catullo e dei tipi iniziano a fa gli scemi con la macchina,giravano intorno alla rotonda frenavano e facevano apprezzamenti poco signorili,va diciamo cosi...Alla fine giunge lui non lo avevo riconosciuto mamma mia è altissimo o sono io che sono nanna (più probabile la seconda...) comunque siam stati bene o perlomeno dal mio punto di vista,per me era come se ci conoscessimo da una vita,in effetti entrambi sappiamo tanto basta dell'uno e dell'altro....Alla fine mi ha dato un passaggio a casa è stato dolcissimo si tratteneva pure dal bestemmiare contro qualche cretino di automobilista al quale dovrebbero togliere la patente senza ombre di dubbio...Oddio sto sclerando ahahah comuque spero di rivederlo si me lo auguro è una persona slendida,disponibile,un amico si penso che possa definirlo cosi,altrimenti non saprei come definirlo....Alla fine di tutta questa giornata mi ha passato la song il cui titolo del post riprende proprio quella che mi ha passato la voglio trascrivere fa parte di questa giornata in cui si dovrebbero festeggiare le donne,io festeggio solo questo barlume di speranza e felicità venuto in un periodo di oscuramento totale:
SOTTILE RAMO-LITFIBA
Quando un desiderio incoffesabile rimane spento
quando la ragione confonde il vuoto con l'immenso
sei tu che dormi al mio fianco sei tu che dormi al mio fianco
e muore in bocca nel respiro la parola
il peso delle frasi non dette
l'essenza di chi tace e acconsente
ma che sarà di me chi mi darà la mano
il cielo che minaccia tempesta
l'odore del silenzio innocente
sospeso col mio corpo ad un sottile ramo
ad un sottile ramo
ora il cuore si fa spazio e prova a camminare
con ritmi e cadenze incessanti mi lascia senza respirare
e non ti accorgi che piango
e non ti accorgi che piango
e muore nelle lacrime anche l'ultima parola
il peso delle frasi non dette
l'essenza di chi tace e acconsente
ma che sarà di me chi mi darà la mano
il cielo che minaccia tempesta
l'odore del silenzio innocente
sospeso col mio corpo ad un sottile ramo
mi giro con un gesto elegante
capire che chi tace è perdente
domandami se forse arriverò lontano
nemmeno l'ombra delle tempeste
il suono della voce suadente
non sono più sospeso ad un sottile ramo
moriva in bocca nel respiro la parola
moriva in bocca nel respiro la parola
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