venerdì 24 agosto 2007

Il male di scrivere

Qualche tempo fa ho iniziato a scrivere un romanzo (?) per esorcizzare il ricordo che serbo di una persona da circa 10 anni o qualcosa di più. Sono ancora al 6° capitolo, inizio della seconda estate e già sto male, già muoio dentro per ogni parola che aggiungo freneticamente, i ricordi stanno iniziando a svanire, eppure quelle sensazioni, il magone allo stomaco, la stretta al cuore e l'ansia del non ritorno mi sono più vivi che mai. Mi fa male scrivere, sto male fisicamente, tanto che sospiro e ansimo pesantemente. La testa mi sta scoppiando, l'esorcizzazione non mi sta riuscendo proprio per nulla. Una parte di me non vuole saperne di dimenticare, l'altra la sta odiando e vorrebbe tornare a vivere. Eppure ho tatuato da una vita l'emblema di quel ricordo. Da sempre ho sulla pelle qualcosa che mi ricorderà sino alla tomba chi sono, e a chi appartengo. Non sono più mia, non lo sono più stata da una decina di anni a questa parte, mi sono donata e mi sono persa, ho abbassato le maschere e adesso non ho più nulla da offrire. Un vuoto a perdere che va avanti fingendo di stare bene mentre a chi appartengo se la spassa allegramente. L'uomo gatto l'ho bruciato, e lui si è venduto ad una vita corrotta. 

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