venerdì 30 gennaio 2015

Sfumatura radiofonica di un amore concluso

Nonostante l'amore mi spinga a pensarlo, non lo sto cercando, per quale motivo dovrei farlo? Che ruolo potrei assumere nella sua vita? Che ruolo ho mai avuto in questi mesi? Non ce l'ho con lui, non attribuisco la colpa né a me né a lui, certo potrei incolparmi di essere stata troppo o troppo poco o potrei incolpare lui su come si è comportato nell'ultimo periodo, ma a che pro? Che cosa ne verrebbe fuori? Assolutamente nulla. Non bastano tutte le colpe inconsistenti al mondo per spingermi a volergli meno bene, per spingermi a non desiderare che faccia ancora parte della mia vita, ma per ora non posso permettermi questo lusso, devo rinunciarvi cosi come dovrò nuovamente issare barriere, muri e filo spinato su quella porta che ho spalancato con la sua testarda gentilezza. L'amore non si comanda, viene quando meno ce lo aspettiamo, che siamo o meno pronti è un dettaglio che l'amore trascura. Questa volta è giunto per me, per lui no, ma la colpa non è di nessuno. Sono cose che capitano. Pazienza. Mi impongo di non cercarlo, di non chiamarlo, di non pensarlo (ardua imposizione, alquanto impossibile al momento), di non mettermi nei suoi panni e di non preoccuparmi di lui e di come possa stare (ancora una volta mi metto da parte, metto da parte il dolore che non mi lascia respirare per preoccuparmi di chi amo troppo). Tempo, quello stesso tempo che avremmo dovuto concederci ora lo userò per disinnamorarmi, non sarà facile, non sarà breve, ma ce la farò. Confido in me stessa e nella forza che risiede in quel corpo che lui ha sempre ritenuto essere troppo magro. Non voglio perderlo, ma per ora mi pare l'unica scelta razionalmente corretta per evitarmi ed evitargli dolore gratuito. Penso che ci siamo fatti del male a sufficienza nonostante il bene e l'affetto che si possa provare l'uno nei riguardi dell'altro. Non sto bene per ora, ma prima o poi tornerò a respirare e sorridere, tornerò a vivere per me stessa donando a me quell'amore che dovrò richiudere e imprigionare sotto chiave. L'emotività mi spinge a credere che lui sia quello giusto/sbagliato, ma io per lui non ero altro che quella sbagliata/sbagliata, non è scoppiato nulla. Capita. Pazienza. Tempo. Ci vuole solo tempo e poi tornerò a volerlo nella mia vita, con un ruolo differente: un ex amore forse divenuto amico/confidente. Chissà... Non prevedo il futuro e non mi interessa conoscerlo, potrei morire anche domani per quel che potrebbe essere. L'unica certezza è che quel futuro che avevo immaginato con lui è sfumato come una canzone alla radio prima che lo speaker ne annunci la prossima.

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