mercoledì 16 febbraio 2011

Piccola parentesi nella vita di una nerd


INCIPIT:“Assaggia.”
Il cuore gli batte forte e non sa cosa farsene delle sue braccia, così le tiene incrociate sul tavolo.
Lei gli passa il cucchiaino: sta aspettando. Ci sono tante cose da dire, adesso.
Prima di entrare in casa gli sembrava che si sarebbero esaurite tutte nello spazio che separa l’ingresso dalla cucina. Invece sono stati zitti.
Infila il cucchiaino nella parte bianca della farcitura. Suo padre avrebbe fatto lo stesso.
Il sapore del metallo è la prima cosa che sente, poi c’è solo il dolce che si scioglie sulla lingua
e gli sveglia una parte del cervello che credeva addormentata.
“Lo so perché sei venuto” dice lei nello stesso momento in cui lui si toglie il cucchiaino dalla bocca e chiede: “Cos’è?”



 
Adelaide lo guarda con un cipiglio “Secondo te?” una domanda che dovrebbe far comprendere a lui di aver fatto una delle sue solite gaffe da troglodita, ma è proprio quello il lato che più gradisce tra tutto quello di cui è magistralmente composto.
Rei dal suo canto continua a ingurgitare affamato quella delizia cremosa, che è al contempo dolce e stranamente pungente. Di tanto in tanto osserva quella piccola cucina alla ricerca di indizi che gli dicano: qui c’è stato un altro uomo, ma la stanza è totalmente priva di personalità, i muri pallidi, la cucina è nera, un piccolo quadro raffigura Dracula, sarà un antenato di Adelaide? Se lo domanda senza però darsi una risposta. Non ci sono indizi che possano aizzarlo contro di lei… Lei che gli è mancata più di ogni altra cosa al mondo, lei che è il suo ossigeno, lei che è da poco meno di un anno quella che gli ha sconvolto totalmente la vita, per quell’amore scoppiato come una bomba atomica, che gli ha incrinato ogni ideologia anti-amore. “Non avevo idea che fossi brava ai fornelli” le dice con la bocca piena di crema al cacao. Con la sua conoscenza culinaria, praticamente nulla, lui è riuscito solo a capire, dal colore, che c’è la cioccolata, ma quell’altro retrogusto, il peperoncino, gli è praticamente estraneo, così ben mescolato in quel contesto cremoso.
“Oh… Ma tu non sai praticamente niente di me. L’ultima volta che ci siamo visti… Quanto sarà passato? Sei partito così di fretta, per quella guerra inutile ai fini del vostro Dio, senza nemmeno chiedermi se la nostra fede avrebbe o meno preso parte a…” scuote il capo lasciando tintinnare gli orecchini. “Basta ora sei qui! Non ne voglio più parlare”.
Come al solito lei muta come un camaleonte quando si sente minacciata, però, in questo caso, non vi è alcun pericolo reale se non quello di lasciarsi andare, di dirgli che le è mancato, che voleva Rei nel suo letto ogni giorno, che lo ama. Ma cos’è l’amore per una persona che ha giurato fedeltà ad Sommo Hades?
Rei l’osserva posando il cucchiaino sul tovagliolo, d’un tratto si alza, uno, due passi lunghi con quelle gambe muscolose, frutto di anni di allenamento presso i campi di Poseidone, e la raggiunge. Gli ci vuole un attimo solo per cingerla con forza sorprendente, la sua è una violenza gratuita, ma a lei piace sentirsi stritolare. La stringe a sé mantenendo sempre lo sguardo fisso in quello di Ade, perché è così che è solito chiamarla, si lascia avvolgere da quegli occhi oscuri, neri come la pece, un mare in cui affoga totalmente dimentico della sua capacità di nuotare, ed è lei che sbattendo le lunghe ciglia lo riporta alla realtà celandogli per una frazione di secondo quegli occhi incantatori
“Mio padre non mi ha dato altra scelta. Dovevo prendere parte alla guerra, lo avresti fatto anche tu se lui te lo avesse chiesto!”
Lei annuisce lievemente col capo, consapevole di quanto ciò che lui le ha appena detto è la verità assoluta, lei stessa avrebbe voluto sgranchirsi le ossa picchiando e colpendo mentalmente qualche ignobile nemico, ma la guerra che c’è stata non ha incluso lei o la sua gente. Era solo una scaramuccia tra due piccole fedi diverse dalla sua e al contempo rivali. Sì perché Rei e Adelaide, in realtà sono rivali l’uno dell’altro, ma questo non li ha portati a non essere anche amanti, coscienti che i loro padri divini siano al corrente della situazione creatasi.
“Ti voglio” proferisce Rei senza mezzi termini, senza dolcezza, anzi, con una punta di asprezza, una punta di decisione già presa e minimamente revocabile o discutibile.
“Lo so, e ti voglio anche io” ammette per la prima volta, con le gote totalmente rosse su quella pelle diafana. Si baciano e scaraventano per aria quella crema che li ha riuniti, fanno l’amore con il sapore.
 
In questo punto devo staccare, sono le due di notte, la giocata è stata più che soddisfacente, si sono ritrovati, hanno di nuovo giocato insieme, dopo che gli impegni di Stefano lo avevano tenuto lontano dalla land.
«Grazie per la giocata Stè» glielo scrivo su messenger e lui sorride con quella faccina che mi fa inarcare verso l’alto le labbra. La ruolata è piaciuta anche a lui. Era giusto che Rei e Adelaide si trovassero nuovamente a interagire tra di loro, lui è stato il primo personaggio con il quale la mia Adelaide ha stretto amicizia, da subito è scattato un qualcosa tra noi due player. Un complicità speciale e unica, un legame fatto di byte e html. La vita di un nerd è anche questo: conoscere persone che vivono dall’altra parte della propria regione, ma con i quali poi ci si diverte impersonando vite non nostre, vite che vorremmo e che ci appartengono, ma che per un motivo o per l’altro preferiamo scrivere in un gioco di ruolo, piuttosto che vivere quelle emozioni, quelle occasioni noi stessi. Vite che creiamo e giochiamo instancabili e morbosamente legati ai personaggi creati. Loro sono figli, i nostri “io” non incatenati dalle regole, dalle leggi e dalla normalità.
 
Ora spengo il computer e torno ad essere sola nella mia vita piatta e vuota.


(Racconto scritto per il Concorso Letterario "Blusubianco" l'incipit veniva fornito settimanalmente dalla coordinatrice letteraria)

2 commenti:

  1. [ rilegge il blog, legge ora il nome e prende a testate un muro ]

    No, aspè... Iolanda/Adelaide del Vampiro? XD
    Ho collegato solo ora il neurone, mi sa... XDD

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  2. ahahahahah la mia land era Saint Seiya City, su CDZ son stata come una cometa :)
    hai mai giocato su SSC?

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