lunedì 26 dicembre 2011

Il natale

Il Natale è una di quelle festività programmate che la sottoscritta non riesce più a sentire. Partendo dal presupposto che ho avuto felici natali sentiti tantissimo, soprattutto quando ero piccola, partendo dalla poesia recitata a memoria o letta con annesso applauso e regalo in denaro sotto il piatto, sia per la processione del bambin Gesù portato in giro per la casa tra le mani e facendo a turno coi vari cuginetti e con la sorella, sia per il momento dello scarto dei pacchetti, sia la compagnia, ma ad oggi, o meglio da un pò di anni il Natale è diventata una giornata pesante, un periodo che preferirei venisse totalmente eliminato dall'anno.
Come un automa vado in giro alla ricerca dei regali per la mia famiglia, addobbo casa con mia madre e mia sorella fingendo (non troppo bene) che mi piacciano tutte le cose inerenti a questa festività, come sempre vado a mangiare da nonna, e come sempre da un pò di anni a questa parte siamo un gruppo di donne che partono dai 28 anni sino ad arrivare agli 85, insomma, una giornata come tante passate durante l'anno. In precedenza c'erano i cugini, poi si son sposati, gli zii, giustamente vanno dai cugini sposati e/o dai loro parenti acquisiti, ma quello che manca di più è sicuramente un uomo che ha sempre fatto la differenza. Quando era ancora in vita mio nonno, pur essendo l'unico maschio della situazione, riusciva a far sì che il Natale potesse esser definito tale, sia dalla sua voglia di giocare in continuazione a carte, sia dal suo modo di scherzare e di farci ridere fino alle lacrime. Ad oggi, invece tutti gli anni è sempre la stessa solfa, si mangia, si parla e poi si và dalla cugina di mia madre, si gioca coi bimbi presenti, si scartano i regali prima di mezzanotte, si sentono le poesie dei bambini a turno, si applaude a loro e poi via verso casa. La gemella esce, com'è giusto che sia ed io passo la serata davanti al pc, con il nintendo, scrivo, leggo, insomma faccio quello che farei in ogni altro giorno dell'anno,con l'unica differenza che mi tocca rispondere ai vari sms, mail o messaggi di facebook che ricevo, ma quest'anno per mia fortuna gli auguri son stati pochi, quasi nulli, neppure Mr Egocentrismo mi ha chiamato, e già so che mi aspetterà una paranoia assurda perchè non gli ho fatto nè uno squillo nè un sms per augurargli buon natale, ma se non me la son sentita, se non li ho fatti a nessuno tranne a due o tre amici e/o conoscenti. 

Tutto sommato è bello che passato, oggi è il compleanno di nonna, ben 81 candeline da spegnere, tornerò per il terzo giorno di fila a casa sua per festeggiarla, ne sono contenta, alla fine mi rimane lei solamente oltre a due zie (sorelle di nonna) e agli zii (fratello e sorella di mamma). Mio padre non si è minimamente degnato di farci gli auguri, non che sia una novità, figuriamoci, mi sono abituata anche a queste sue dimenticanze, ma tanto sarebbe stata l'ennesima farsa, l'ennisa faccia lavata, l'ennessima recita senza senso... Vorrei trovare qualcosa di buono e/o decente nel Natale, ma ad oggi non me ne viene nemmeno una da nominare, certo se fossi materialista potrei dire "i regali", ma spesso nemmeno quelli sono sufficienti, seppure quest'anno abbia ricevuto un mega pipistrello di peluche che sbatte le ali se lo si appende e c'è un pò di vento, a 28 anni è da bambini, ma per me rappresenta il mio io più di tante altre sciocchezze che avrebbero potuto donarmi... Comunque, se proprio dobbiamo dirla tutta, o come dico io "vomitarne di tutti i colori", Babbo Natale la mia letterina mentale non l'ha minimamente presa in considerazione, e pensare che la mia era una richiestina piccola piccola (no che non ve la dico), ma vabbè evidentemente non era possibile...

2 commenti:

  1. Per diversi aspetti, neanche io riesco a più sentire il Natale come una volta. Penso ci manchi qualcosa per ritrovare la serenità mentale di un tempo e con questo, ritrovare il Natale e altre situazioni

    RispondiElimina
  2. secondo me ci frega tantissimo crescere, più cresci e maturi e più la vita ti fa talmente schifo che non senti minimamente il bisogno di festeggiare, che poi è pure strano voler festeggiare, almeno cristianamente parlando, la nascita di una persona che poi morirà... sempre col presupposto della crescita è ancora piùdifficile ritrovare la serenità mentale, per citarti, bella che perduta... Grazie per essere passato di quì...

    RispondiElimina