domenica 12 ottobre 2014

Aridità

Nell'ultimo post, se la memoria non mi inganna ho scritto che sepellivo il cuore, che non avevo tempo e voglia di perdere tempo (lo so è ripetitivo) e  oggi mi sono ritrovata a scrivere qualcosa che mi è uscito dal petto, dallo stomaco, da quel cuore putrefatto che vorrei annientare... Sto impazzendo nel momento migliore della mia vita, dovrei pensare a tutto, tranne a queste sciocchezze da ragazzine delle medie e invece.. Invece continuo a sentirmi come una persona che graffia e scava, scorticandosi le dita, rompendosi le unghie, per trovare sotto un terreno arido e duro come una pietra qualcosa che ha perso... Sì ho perso qualcosa, ma forse è meglio dire che l'ho voluta perdere, la consapevolezza, una  lotta interiore che non avrà mai fine, o meglio il mai non esiste, la fine è l'unica certezza che c'è nella vita di una persona, avrà fine il dolore lancinante solo morendo? Oppure si proterrà ancora dopo e dopo e dopo? Sarà il ciclo che parla? I miei sbalzi d'umore? Temo proprio di no... Esausta... Non ce la faccio più, da troppo mento su tutto, da sempre mi nascondo, cambiare? Mi è impossibile anche solo pensarlo, figuriamoci metterlo in atto, certo sto cambiando facoltà, ricominciando tutto da zero, ma questo mi sembra più semplice del dover resettare tutto quello che sono per cosa poi? Per un'incertezza... Dicono che l'amore è infantile, io non voglio essere infantile eppure una piccola parte di me lo vuole... Aridi e sterili gli occhi le cui palpebre premono l'una contro l'altra alla ricerca di lacrime che non en vogliono sapere di venire fuori...

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