mercoledì 3 febbraio 2016

La (mia) porta!

(Foto di mia proprietà - "La porta")

Non so in quanti me lo abbiano detto nei mesi passati, eppure fatico ancora a credere che qualcuno sia riuscito a varcare pian pianino, senza fretta alcuna, quella porta così ben chiusa, sigillata, quasi murata, lamiere divelte, piegate ed eccola quella maniglia, nulla di sofisticato o bello da vedere, è solo una porta, il resto è al di là di quella soglia qui non varcata. 
Le paure e quel velo restano ancora un po' incollati, presenti, terrificanti e opprimenti in alcuni momenti, ma in altri vengono rimossi o perlomeno dimenticati. Dimentico la paura facendo leva su quella serenità perduta e ritrovata. Una nuova forma per emozioni e sensazioni vecchie ma nuove anch'esse. Non mi sbilancio, rimango ancora coi piedi ancorati per terra. Non immagino alcun futuro, non immagino pargoletti in giro per casa, non immagino nulla di quello che in un altro tempo vedevo, mi godo i giorni cosi come vengono, senza aspettative, senza l'ansia del dover avere una meta, mi basta il tempo concessomi, un ritorno a quelle relazioni in cui il tempo è amico e nemico, in cui vi è il tempo per se stessi, dove non si è sempre in due, ma si può restare soli con se stessi.
Lotto coi miei ricordi e coi demoni costantemente, ma è anche bello sapere che non sono sola a farlo. Sono i miei demoni e i miei ricordi, i miei dolori, i miei rimpianti, ma se lo volessi saprei di potermi appoggiare a chi il destino(?) aveva messo sulla mia strada già mesi fa, ma che solo una lettera a Babbo Natale (in cui voglio precisare la richiesta non è stata esaudita) e un progetto fotografico impegnato mi ha portato a conoscere quel piccolo miracolo che ha tanto l'alone dell'ancora di salvezza, di una mano tesa in attesa di essere stretta cosi da poterti tirare su dal baratro oscuro in cui eri precipitata o ti avevano spinta a cadere. Niente chat, niente app, una pura conoscenza fatta di sguardi e incontri casuali e poi l'avventura ha avuto inizio. Procedo gradualmente legandomi poco alla volta, non lo diciamo che la porta è aperta, ma tanto lo sa già... Sono sempre stata un libro aperto e non sono una che sa mentire o fingere abilmente. Serena. Posso dirmi, finalmente, serena (almeno oggi).

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