lunedì 13 febbraio 2012

Penelope

Non sarò mai come Penelope, sono anni che mi ripeto questa tiritera. Che senso ha stare ad aspettare un giorno, una settimana, un mese, un anno o venti che l'Ulisse di turno torni e/o arrivi a destinazione?
Ma poi, quanto senso ha l'attesa? Ci sono delle volte in cui l'attesa è piacevole, è bella, è fremente, ma poi ci sono delle altre in cui diviene nettamente snervante, pesante, deleteria e dolorosa. Allora mi chiedo, perché questi grandi uomini che ci hanno lasciato pietre miliari nella letteratura di vario genere, sì perché se si fa un pò di mente locale ecco che compaiono varie eroine di turno che prendono le fattezze di Penelope, che attendono il ritorno del marito o del principe azzurro, basti vedere Biancaneve, che è costretta a dimorare nel mondo dei sogni nell'attesa che un principe X vada a risvegliarla con un bacio, poi c'è anche la Bella Addormentata, ah bhè lei ha avuto la sfiga di essere terribilmente curiosa ed ecco che una puntura che ad oggi porterebbe immediatamente ad una puntura di antitetanica in quel contesto la porta, anche lei, nel regno dei sogni, e attende centinaia di anni, mantenendo inalterata la sua bellezza in maniera tale (favole!) che il principe di turno si svegli una mattina e dica "Oh! Una Principessa ha bisogno di me!". Ma fatemi il piacere! Perché dobbiamo essere noi ad aspettare? E l'attesa dei 9 mesi per mettere al mondo un bambino, l'attesa alla posta per pagare le bollette (alla posta vedo sempre donne, tranne quei poveri nonnetti vedovi che non hanno nessuno a cui delegare il fastidioso compito), l'attesa alle casse del supermarket, l'attesa davanti la scuola dei figli, ma non siamo ancora stanche? Bhè non so voi donnine mie belle, ma io sono veramente stanca. Stanca di aspettare una telefonata, stanca di aspettare un messaggio, stanca di aspettare qualcosa che sono consapevole non ci sarà mai. E allora perché come Penelope intreccio i miei pensieri, li sbroglio e li reintreccio ancora e ancora in attesa che qualcosa possa cambiare? Maledetto pensiero non fisico che mi martelli nella mente, maledetto pugnale che trafigge e squarcia l'anima...


PENELOPE TI ODIO!







Noemi & Fiorella Mannoia - L'amore si odia

Vieni qua, vieni qua, che ti dovevo dire
tutte quelle cose che, cose che, non hai voluto sentire, soffrire, godere o finire.
Vieni qua, vieni qua, sempre la stessa storia
un equilibrio instabile, instabile, che crolla al vento di una nuova gloria, l'amore si odia.
Ah, se fosse così facile, ah, se fosse ancora innamorato di me
ed ogni petalo, sai, si finge di essere una rosa
per ogni goccia vorrei diluvio sopra ogni cosa
ma tu non meriti più un battito di questa vita
per tutto quello che conta, se conta, sei come colla tra le dita.
Vieni qua, vieni qua, io ti volevo bene,
ma riparlarne è inutile, inutile, non ha più senso pensarti, capire, provare o sparire
Vieni qua, vieni qua, le solite parole
di un sentimento fragile, fragile, come l’asfalto consuma la suola, l'amore si odia.
ah, se fosse tutto facile
ah, se fosse ancora innamorata di te
ed ogni petalo sai
si finge di essere una rosa
per ogni goccia vorrei
diluvio sopra ogni cosa
ma tu non meriti più un battito di questa vita
che tutto quello che conta
se conta
sei come colla sulle dita
ed ogni petalo, sai, si finge di essere una rosa
per ogni goccia vorrei diluvio sopra ogni cosa
ogni cosa
ma tu non meriti più un attimo della mia vita per tutto quello che conta
se conta, sei la mia impronta sulle dita.

2 commenti:

  1. Oh come ti capisco..,
    Bisognerebbe non attendere piu,
    riprendersi la propria vita e bastarsi a se stessi.
    Puo' sembrare cinico ma l'attesa logora.

    Un saluto

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  2. ah parli con una che mangia pane e cinismo dalla colazione alla cena... Io sono l'anti attesa per eccellenza,ma c'è sempre quel pensiero fastidioso che ronza, come una zanzara in piena notte estiva, fastidioso e molesto e non ti lascia vivere :)

    Un saluto a te compagna di attesa e cinismo.

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