E' da tempo ormai che tutto quello che fa felice una persona, a prescindere dal grado di amicizia o parentela, a me mi infastidisce come una di quelle bolle dovute al contatta con l'edera velenosa. Si e mi indispone ancora di più quando, parlandone con quello o quell'altra amica o conoscente o chi diavolo sia per me debba sempre sentirmi dire frasi del tipo:
"Cerca di cambiare atteggiamento"
"Apriti di più"
"Fatti conoscere"
Ma che cazzo ne sanno loro di quante volte ho dovuto modificare il mio IO (santo Freud maniaco sessuale)? Che cazzo ne sanno loro di quanto possa far male essere paragonati alla sfigata orrenda di turno che dopo una vita ha trovato uno che se l'è scopata e l'ha messa incinta? Non voglio una vita del genere e tantomeno voglio essere paragonata a loro nemmeno se si tratta solo della cosidetta sfiga, perchè in tutto questo tempo la sfiga non centra nulla. Ho scelto io in prima persona di mistificare il mio dolore, di chiudermi in quattro mura, perchè? Semplice mi ero stancata di stare a cercare qualcosa. Dall'approvazione di un padre assente, perchè impegnato a scopare con diecimila donne diverse, l'approvazione di mia madre che poverina si è dovuta sempre mettere tutto sulle sue spalle. Approvazione di tutti quei parenti che mi volevano o medico o avvocato o chissà che piuttosto che accettare la mia scelta universitaria. Cercare l'uscita serale, dovermi sorbire ore o ore in discoteca colme di persone che sono quelli che dovrebbero chiamare bamboccioni, e sentirmi una pecora nera in una mandria bianca. Cercare di risanare rapporti ormai sfasciati e purtroppo ho fatto anche questo prostandomi ai piedi di persone che reputavo care alla mia piccola cerchia di amici. E alla fine? Alla fine quanti mi hanno cercato? Quanti hanno detto:
"Sono soddisfatta di te"
"Volevo sentirti"
"Ho voglia di vederti"
Nessuno! Mai nessuno, in primis la mia famiglia che ai 30 o simili, presi mi ha sempre ignorata del tutto, ok ci sta che ho un carattere particolare ma quella prima frase mi farebbe più piacere dei soldi che mi danno per colmare quel vuoto lasciato da quelle parole, vuoto che non si colma affatto. E ho iniziato a rallentare anche con lo studio, per poca voglia di sopportare l'indifferenza generale per ogni piccolo che faccio. Lo so dovrei pensare che lo faccia per me, ma non è cosi, se lo faccio è anche per dare soddisfazione a loro... E sentirmi dire dalle amiche che sono asociale non è bello, lo so da me, ma se non ho molta voglia di uscire non è colpa mia. Mi fa male vedere la felicità altrui, faccio schifo, dovrei essere felice per loro, ma non ci riesco. Io non riesco a fingere di stare bene. Non ce la faccio più a fingere che tutto vada bene. Nulla va bene. Non mi laurerò per il momento, il lavoro che faccio non mi permette molte spese... Gli uomini che conosco? Individui inutili privi di qualunque interesse almeno ai miei occhi. Le persone che conosco? Eccetto alcuni gli altri troppo superficiali... E ritorno in quell'angolino, sento il freddo del muro sfiorare le spalle e mi dondolo piangendo e stringendo al petto quel vecchio orsetto vestito da marinaio...
"Cerca di cambiare atteggiamento"
"Apriti di più"
"Fatti conoscere"
Ma che cazzo ne sanno loro di quante volte ho dovuto modificare il mio IO (santo Freud maniaco sessuale)? Che cazzo ne sanno loro di quanto possa far male essere paragonati alla sfigata orrenda di turno che dopo una vita ha trovato uno che se l'è scopata e l'ha messa incinta? Non voglio una vita del genere e tantomeno voglio essere paragonata a loro nemmeno se si tratta solo della cosidetta sfiga, perchè in tutto questo tempo la sfiga non centra nulla. Ho scelto io in prima persona di mistificare il mio dolore, di chiudermi in quattro mura, perchè? Semplice mi ero stancata di stare a cercare qualcosa. Dall'approvazione di un padre assente, perchè impegnato a scopare con diecimila donne diverse, l'approvazione di mia madre che poverina si è dovuta sempre mettere tutto sulle sue spalle. Approvazione di tutti quei parenti che mi volevano o medico o avvocato o chissà che piuttosto che accettare la mia scelta universitaria. Cercare l'uscita serale, dovermi sorbire ore o ore in discoteca colme di persone che sono quelli che dovrebbero chiamare bamboccioni, e sentirmi una pecora nera in una mandria bianca. Cercare di risanare rapporti ormai sfasciati e purtroppo ho fatto anche questo prostandomi ai piedi di persone che reputavo care alla mia piccola cerchia di amici. E alla fine? Alla fine quanti mi hanno cercato? Quanti hanno detto:
"Sono soddisfatta di te"
"Volevo sentirti"
"Ho voglia di vederti"
Nessuno! Mai nessuno, in primis la mia famiglia che ai 30 o simili, presi mi ha sempre ignorata del tutto, ok ci sta che ho un carattere particolare ma quella prima frase mi farebbe più piacere dei soldi che mi danno per colmare quel vuoto lasciato da quelle parole, vuoto che non si colma affatto. E ho iniziato a rallentare anche con lo studio, per poca voglia di sopportare l'indifferenza generale per ogni piccolo che faccio. Lo so dovrei pensare che lo faccia per me, ma non è cosi, se lo faccio è anche per dare soddisfazione a loro... E sentirmi dire dalle amiche che sono asociale non è bello, lo so da me, ma se non ho molta voglia di uscire non è colpa mia. Mi fa male vedere la felicità altrui, faccio schifo, dovrei essere felice per loro, ma non ci riesco. Io non riesco a fingere di stare bene. Non ce la faccio più a fingere che tutto vada bene. Nulla va bene. Non mi laurerò per il momento, il lavoro che faccio non mi permette molte spese... Gli uomini che conosco? Individui inutili privi di qualunque interesse almeno ai miei occhi. Le persone che conosco? Eccetto alcuni gli altri troppo superficiali... E ritorno in quell'angolino, sento il freddo del muro sfiorare le spalle e mi dondolo piangendo e stringendo al petto quel vecchio orsetto vestito da marinaio...
I tuoi scritti mi piacciono (sono soddisfatto di te).
RispondiEliminaChissà che voce e che accento hai... (volevo sentirti).
Secondo me sei anche attraente (ho voglia di vederti).
Ha! Sei servita! :-P Non puoi più dire che non c'è nessuno! :-P
vabbè ma cosi non vale hai avuto su un piatto di portata quello che volevo che accadesse... Non sei un concorrente valido...tiè... :P
RispondiEliminaFase depressiva ...
RispondiEliminaQuesti sono periodi che vanno e vengono per poi ritornare ancora una volta.Gira così,la vita.
Però col paragone della sfigata messa incinta ho quasi riso! Per la serie:come abbattere l'istinto materno....
Ti bacio!
Fab il bacio me lo prendo tutto u.u°
RispondiEliminaPerò per quanto riguarda l'istinto materno bhè io l'ho sempre detto "i figli degli altri son meglio" e poi dai non tutte desiderano marmocchi piagnucolosi che girano per casa >.>" io per ora (mai dire mai) non ne voglio, anhce perchè ehm mi manca...come dire... qualcosa và...
Uffà uffà! Ero stato così diligente, però... nguè, nguè, così non valeee!! @_@
RispondiEliminaOh bhè sei tu quello che voleva tutto facile... le "cose e persone" vanno conquistate!!!
RispondiEliminaSono d'accordo che il gioco è la parte più bella! ;-)
RispondiEliminaL'importante è non rendere la vita un gioco altrimenti si fa la fine di quei due del film "Prova a prendermi" almeno spero che sia questo il titolo :P
RispondiEliminaNon l'ho visto O:-)
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