mercoledì 12 agosto 2015

Ciao ciao salute

Se credessi ai segni dovrei prepararmi un cappio e mettere fine immediatamente alla mia vita, ma per fortuna o sfortuna, a voi la scelta, nei segni, nel destino e nel karma ho smesso di crederci mesi fa, quando una doccia gelata mi ha ridestato da quello che era solo un sogno fine a se stesso. Ieri ho ricevuto le analisi, come al solito c'è sempre qualche valore fuori norma, credevo fosse qualcosa di abbastanza gestibile e invece no, tra glicata e clereance cretanina sto messa abbastanza male. Ora i fattori come al solito possono essere svariati. L'ultimo anno è stato pesante, sul piano emotivo e non solo. Sono stata felice, ma la felicità è stata talmente fuggevole che ha influito ben poco rispetto il mare di infelicità pura che da mesi aleggia sulla mia persona. Potrei avere esagerato con l'allenamento (versione positiva) o avere problemi renali (versione negativa). Inutile dire che vedo NERO, quindi già mi sto fasciando la testa con tutto quello che di più apocalittico ci possa essere nel mio futuro. Quello stesso futuro che ho smesso di rincorrere mesi fa. Quello stesso futuro che ha smesso di esistere quando ho smesso di esistere io. Ieri poi è venuta meno la nonna della mia migliore amica, altro segnale (per chi ci crede ai segnali). Ho passato la notte insonne a pensare alla vita, ma soprattutto alla morte. Attaccata ad una macchina per vivere, sempre ammesso che sia vita quella lì, non ci voglio stare. Continuerò a combattere per quel che conti come ho sempre fatto, mi chiuderò ed eviterò di commettere l'errore di fidarmi, di amare incondizionatamente un'altra persona e rischiare nuovamente tutto quello che ad oggi mi si sta ripercuotendo contro. Lui sta bene, me lo dicono tutti, lui a me non ci pensa, lui non ne sta soffrendo per nulla, a lui non gliene importa nulla di come mi ha lasciata, di quello che sento, di come mi sento e di come realmente sto. A lui non importa proprio nulla, ha trovato chi gli tiene compagnia e il disinteresse è talmente palese da essere solo io la stupida di turno che ancora ama chi non la ama. Talmente stupida da giustificarlo ancora e ancora. Talmente stupida da rimandare impegni per poterlo vedere. Talmente stupida da non urlargli contro: "A me non mi hai fatto emozionare, mi hai fatto innamorare! Mi emoziona un cane, un bambino, ma non tu idiota!". E sono stata zitta. Accondiscendente. In lotta perenne tra emotività e razionalità. E ora. Ora ne pago le conseguenze e la mia salute fa ciao ciao con la manina mentre se ne va via.

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