lunedì 17 agosto 2015

Le avventure di una sfigata innamorata


Capita di conoscere qualcuno, capita che quel qualcuno sia interessante, capita che sempre quel qualcuno sia di una dolcezza e galanteria unica e cosi "di altri tempi". Capita anche di finire a cena con quel qualcuno, mangiare pesce, sentirsi a proprio agio, sorridere e ridere. Tornare ad essere per un attimo se stessi consapevoli che dall'altra parte non si venga fraintesi, che si prenda in due ogni decisione. Capita che un'auto smetta di funzionare. Capita di riderci sopra, capitano quei baci che in un altro momento avresti collegato a chi ami visto il luogo in cui sono nati. Capita poi di andare a letto con un braccialetto in più, pensiero inaspettato, ma deliziosamente dolce come il miele e nell'immaginario verde speranza. Capita poi di passare mezza mattinata del giorno dopo, assieme da un meccanico, dove chiunque vi prende per sposini, coppietta o compagni. Capitano domande inopportune, ma che non ti infastidiscono. Capita di chiacchierare, capita un biglietto lasciato, ma per ora non ancora trovato. Capitano carezze e sorrisi. Capitano anche i saluti e gli addii e la consapevolezza che ogni estate porta con se una ventata di novità fine a se stessa. Piacevole, ma a tempo determinato. Baci delicati e colmi di preoccupazione per un viaggio da intraprendere, non il mio. Io resto qui, una sfigata innamorata che per un paio di giorni scarsi si è, finalmente, lasciata andare. Capita, ma non basta.

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