martedì 27 ottobre 2015

Passi abbandonati

(Foto di mia proprietà)

Il pugno stretto
intorno al mio cuore
si allenta un poco,
e io respiro ansioso luce;
ma già preme di nuovo.
Quando mai non ho amato
la pena d’amore?
Ma questa si è spinta
oltre l’amore fino alla mania.
Questa
ha la forte stretta del demente,
questa si aggrappa
alla cornice della non-ragione,
prima di sprofondare
urlando nell’abisso.
Tieni duro allora, cuore;
così almeno vivi.
Derek Walcott

Trattenersi dall'iniziare una conversazione colma di convenevoli e cose non dette. Domande taciute. Rancori. Dolori. Aspettative. Evito di farmi del male abbandonando alle mie spalle un paio di scarpe vissute, non totalmente, la tomaia è ancora sana, avrei potuto camminarci ancora a lungo, ma sono divenute scomode. Abbandono con una scrollata di spalle quell'antico dolore. Non svanisce, cosi come non sparisce la voglia di esserci, le domande, le curiosità, la voglia di conoscere e di contare qualcosa. Non sparisce mai nulla. In sottofondo Promise di Ben Howard risuona perfetto. Promisi di esserci, promisi di non dimenticare, promisi per te e per me, ma ad oggi, in questo giorno prometto a me di andare avanti. prometto di lasciare alle mie spalle quel macigno che mi porto dietro da mesi. Prometto a me di esserci, di amarmi, di non dimenticarmi. Prometto di indossare scarpe comode e nuove, perché in quelle vecchie, per quanto cosi famigliari, oramai il mio piede ci va troppo largo. Si sono sformate, svuotate. Fa freddo in quel vuoto privo di abbraccio. Mi voglio bene e mi trattengo, non è facile. Non lo è mai stato e non lo diventerà con il tempo, ma non posso fare altro che abbandonare. Sventolo una bandiera bianca. Resa. Hai vinto.

Nessun commento:

Posta un commento