venerdì 8 febbraio 2008

Angoscia, tristezza e sonno.

Ho sonno, tanto sonno. Ho passato la notte sveglia, ogni rumore mi faceva sussultare, volevo sentire il respiro di mia madre e di mia sorella, ho dormito si e no un'ora o due, con la luce accesa e la testa rivolta alla porta in attesa che rientrassero, nemmeno si fosse trattato di un brutto sogno. Poco dopo che mi ero addormentata mi ha chiamato mia madre, mi sono svegliata e sono uscita di casa per farle delle commissioni piuttosto urgenti vista la situazione. Mi ha messa in ansia dicendomi che se non viene operata oggi devo dormire io all'ospedale, ma già so che non dormirò passerò tutto il tempo a controllare che la mia metà si addormenti tranquilla e non soffra, controllerò che il suo viso sia rilassato e non sofferente. Come minimo litigherò con qualche infermiere ormai ho capito che sono brava solo ad urlare e dare di matto in queste situazioni. In compenso oggi la sua voce era più tranquilla, evidentemente la stanno bombardando di antidolorifici. Ho anche fame, ma finirà che cucinerò solo per Zeus, non mi va di mangiare, non mi va di dormire anche se sto qui con gli occhi che si chiudono, non mi va di fare nulla solo di sentire quella cazzo di porta aprirsi. Si ancora penso sia un incubo, una merda di incubo che mi si è incollato addosso. Non ci posso fare niente sto male. E' una cosa normale mi direbbero in molti, ma per me non lo è affatto normale. Mi fa freddo... Vorrei parlare con qualcuno, ma non c'è nessuno... Se stasera starò qui si prospetta l'ennesima nottata in bianco. Io da sola non sono abituata a dormire. E il cane gironzola per casa e fissa la porta mi sta mettendo una tristezza assurda... Forse dovrei studiare almeno non penso a nulla, ma appena apro il libro mi addormento ne sono sicura.

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