lunedì 29 giugno 2015

BGeek 2015

Avevo scritto questo articolo, ma i giornali pugliesi hanno ben pensato fosse meglio evidenziare solo le cose belle dell'evento che spera di ricalcare le orme di Lucca. A distanza di due giorni trovo doveroso pubblicare online e pubblicamente quello che dovrebbe essere un resoconto dettagliato condito da una denuncia che non dovrebbe passare in secondo piano. La critica e la denuncia dovrebbe spingere gli organizzatori a fare meglio il prossimo anno, quello perlomeno l'augurio e la speranza. 

ZeroCalcare, Manara e BGeek: disorganizzazione e attesa infinita.
Prima giornata ricca di eventi per la capitale Pugliese. Un nutrito numero di giovani e non più giovani si è riunito fuori ai cancelli del Palaflorio di Japigia per poter partecipare attivamente a quella che per molti rappresentava l’opportunità di poter conoscere autori e organizzatori di un piccolo mondo, finora, ben conosciuto altrove.
L’ingresso era programmato per le ore dieci, e già qui il primo intoppo della giornata, per una disorganizzazione o un mancato “aprite i cancelli”, l’apertura e l’accesso all’evento ha avuto luogo mezzora dopo l’orario definito e pubblicizzato in ogni dove. Tuttavia trenta minuti non sono realmente nulla una volta all’interno del Palaflorio dove si viene immediatamente accolti da gruppi di Cosplayer o di Giochi di ruolo dal vivo che ti invitano a partecipare attivamente o a conoscere il loro piccolo mondo fantasioso.
Lasciati loro alle spalle ci inoltriamo nel vivo dell’evento, gli stand sono tanti, tra gadget, manga, fumetti, banchetti informativi, corsi o presentazione e conoscenza di fumettisti nostrani si entra nel vivo dell’attesa. La prima fila la si inizia per poter ottenere l’autografo dei già noti ZeroCalcare, Pierz e Yoshiyasu Tamura. Dalle undici di questa mattina fino alle quattordici inoltrate la fila era ancora lì, piccoli passi in avanti e una fila che non pareva aver mai fine. Eppure tutti quelli che erano in fila hanno ricevuto l’autografo tanto atteso mentre chi non era interessato poteva partecipare attivamente ai vari eventi interni, workshop, laboratori, giochi da tavolo, videogames o il semplice e puro shopping compulsivo.
Dopo una breve e veloce pausa pranzo inizia il conto alla rovescia per l’incontro con uno dei più famosi fumettisti italiani: Milo Manara. Tutti cercano informazioni su dove, come e quando avverrà l’evento. Si creano file dove non vi è nulla, mentre altri continuano a fermare collaboratori interni (riconoscibili da magliette arancioni o rosse con inciso il logo dell’evento). Dopo un lungo peregrinare in giro come trottole impazzite ecco che la fila sbuca dove non dovrebbe, la mappa indica un altro luogo del Palaflorio, ma comunque giovani e meno giovani si mettono in fila come piccole formichine ordinate in attesa del loro turno. Passano le ore e la fila piano piano procede. Giunti nei pressi dell’ambito e sospirato uomo, un organizzatore poco cortese blocca la possibilità, a chi per tre ore è stato pazienza e in fila, di poter ricevere l’autografo del nostro più importante fumettista. Iniziano gli strepiti e i lamenti, chi si finge malato passa avanti quelli che hanno atteso, i collaboratori e le guardie chissà come ricevono l’autografo senza aver atteso tutto il tempo dei fan che pazienti hanno rinunciato anche alla pausa bisogni fisiologici per non perdere il loro posto. E gli organizzatori? Non li possiamo chiamare tali. Manara è in imbarazzo, vorrebbe continuare a firmare poster, albi o cartoline, guarda i poveri fan bloccati, ne osserva il disappunto, ma ha altri impegni, un convegno lo attende a pochi passi da dove si trova ora, eppure gli amici di, o i parenti di continuano a scattare foto con lui e ad ottenere l’autografo che altri hanno atteso invano.
Disorganizzazione dunque, senza troppi giri di parole, resta semplicemente una disorganizzazione. Bastava rispettare gli orari o rimandare di due ore il convegno. Bastava una transenna un’ora prima per bloccare l’ondata di fan desiderosi di conoscere l’icona del fumetto erotico italiano e tanto amato e conosciuto in tutto il Mondo. Bastava veramente poco per far felici un po’ tutti.
Tra i delusi della giornata la denuncia è grave e pesante. Un organizzatore o presunto tale pare essere stato la causa di tutto, ma più che incolpare un singolo penso sia doveroso incolpare tutti quelli che hanno creato un disordine senza precedenti. Ancora una volta l’italiano medio amante delle raccomandazioni ha vinto su chi, invece, armato di pazienza, ha visto sfumare un piccolo sogno.
Si spera che domani sia migliore tutto e che, dagli errori di oggi, possano imparare a gestire meglio le piccole crisi, gli intoppi e i malfunzionamenti organizzativi.

A voi la libertà di leggere e prendere atto di tutto ciò. A voi la libertà di crearvi una vostra opinione al riguardo. Per chi come me era lì, lo scontento non è stato registrato in maniera positiva, cosi come la maleducazione di taluni elementi poco inclini ai bisogni di chi ha pagato e atteso per ore di ottenere un piccolo autografo svolazzante. Di cose belle ce ne sono state, ma le critiche sono state altrettanto numerose non solo per quello da qui descritto.

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