sabato 13 giugno 2015

Lettera n°65

Come stai? Ho un po’ di difficoltà nel lasciare che le parole vengano fuori come dovrebbero o vorrei. Sono trattenuta. Non voglio lasciare che l’impulsività prenda il sopravvento, cosi come non voglio che lo stesso avvenga con la ragione. Mi trovo a non sapere bene cosa scrivere e lo so che probabilmente potresti pensare “sii te stessa”, ma non è facile, non lo è se esserlo comporta venire meno alle promesse che mi sono fatta o che implicitamente ho fatto pensando a te.
Ho promesso che ti avrei lasciato andare cosi da darti la libertà, il tempo e la possibilità di essere veramente felice, di poter trovare quello che veramente vuoi, darti la possibilità di innamorarti veramente. Ho promesso a me stessa che mi sarei fatta da parte, che ti avrei amato, nonostante tutto, perché non dipende da me quello che sento per te, c’è e non posso fingere semplicemente che non ci sia o non ci sarà ancora. Ho detto più volte che non avrei voluto perderti dalla mia vita, ma mi rendo conto che al momento, per quello che ancora nutro nei tuoi riguardi, averti nella mia vita come amico o chissà cosa, penso sia sbagliato per me. Non voglio stare male più di quanto non lo sia ancora oggi e non voglio che tu stia male a causa mia, seppur in maniera riflessa. Non è giunto, probabilmente, ancora il momento per essere quella donna matura a sufficienza da poter mettere da parte se stessa e quello che sente per non perdere chi le ha sconvolto, in bene e in male, l’esistenza. Spero che queste parole non vengano fraintese, le ultime volte che ti ho scritto mi è sempre sembrato che tutto quello che abbia scritto sia stato solo parzialmente compreso. E lo capisco. Comprendo appieno la mente umana, so che detesti essere psicanalizzato, ma io non sono come te, ho bisogno di comprendere, di indossare panni non miei per capire e nei tuoi panni mi ci sono messa per capirti. Non ce l’ho con te. Non ti odio, non avrebbe senso farlo. Spero veramente che tu sia felice, nonostante non sia io la fonte di quella felicità e mai lo sarò, cosi come spero tu stia bene veramente, non solo di salute (spero che il problema che hai avuto, qualunque esso sia stato, sia passato). In bocca al lupo per tutto.
Ti penso sempre. 

P.S: non occorre dirti che c’è altro, ma leggerai tutto tra le righe. In fin dei conti sono sempre stata un libro aperto per te. 

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