martedì 9 giugno 2015

Conseguenze

Quando all’animo sensitivo è inferta una ferita profonda, che però non uccide il corpo, l’animo si riprende quando il corpo guarisce. Ma solo apparentemente. In realtà, è solo il meccanismo delle abitudini che torna in funzione. Lentamente, molto lentamente, la ferita dell’anima inizia a farsi sentire, come un livido che solo lentamente fa affiorare un dolore intenso, fino a riempire l’intera psiche. E quando si pensa di essere guariti e di aver dimenticato, è allora che ci si imbatte nelle conseguenze più terribili.
D. H. Lawrence

Mio malgrado devo annuire con l'affermazione di Lawrence, mi pare di averne scritto in abbondanza nei post precedenti, la valanga prima o poi ti travolge e non puoi fare assolutamente nulla se non seppellirla o lasciarti seppellire, nessuna pala esterna può aiutarti lì dove tu stesso devi prima di tutto porre rimedio. Le conseguenze più nefaste sono sempre li in agguato, a braccetto con la paura, quella lì ha sempre amici pessimi, mai una volta che si accompagna a qualcosa di positivo. Ci si illude di poter tenere a bada il tutto, che tutto sia finito, che quel dolore possa essersene andato senza troppi danni e invece e lì. E' sempre rimasto lì, nessuno lo ha schiodato dal suo posto. Educato e paziente ha atteso che giungesse il suo momento, il tempo non lo spaventa, non ha paura di nulla il dolore, perché sa che giungerà la sua fine solo quanto si sarà del tutto estinto, ma il dolore è immortale, il dolore resta sempre, diminuisce, si affievolisce, ma non muore mai. Il dolore è un fottuto vampiro succhia felicità illusoria e non. Il dolore ha un nome, un volto, una particolarità. Il dolore ha un numero, una data. Il dolore veste le sembianze di chi ha inflitto la ferita, ma per un paradosso non puoi odiarlo, non ci riesci per quanto tu possa forzarti, non è proprio possibile farlo, perché quel dolore nasce sempre da una ferita che era amore puro, semplice amore. E come si potrebbe odiare qualcosa di bello come l'amore? Nonostante il dolore, chi ha il coraggio di odiarlo? Paradosso. E' solo un paradosso. Intanto io ancora lo nascondo il dolore, lo seppellisco, lo ignoro, non troppo bene, lo ammetto, ma confido nella speranza che magari si dimenticherà di me. Dimenticherà di venire a riscuotere il mio debito nei suoi confronti. Intanto speriamo che la prima delle conseguenze non si stia già mettendo in moto.

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