martedì 25 novembre 2014

Lettera n°12

Sono stanca, mi ero dimenticata quanto potesse essere stancante avere a che fare con più adolescenti per volta, prenderli per mano e condurli a divenire gli uomini che saranno da qui a qualche anno. Il mio lavoro per quanto possa apparire, a molti, banale, scontato, in realtà è un lavoro di formazione tale e quale a quello dei docenti. Cribbio, lo faccio da diciasette anni e ogni ragazzino o ragazzina che riesco a formare mi sembra di poter rendere un pochino migliore questo schifo di Mondo in cui viviamo. Per carità, molti non apprendono gli insegnamenti che velatamente gli inculco, molti detestano la lettura a priori e quelli non li recuperi più, ma sono soddisfazioni quando poi, a distanza di anni si ricordano ancora di te, si fidano di te e si confidano. Mi affidano la loro cultura senza mezzi termini, la loro carriera scolastica è tutta nelle mie mani, nella mente e nel cuore e per quanto stressante possa essere questa mole di lavoro, so che poi sarò soddisfatta. E a te come va? Sei pronto per lasciar virare le parole dalla tua bocca e farle giungere nitide alle orecchie altrui? Stile cheerleader sono qui a fare il tifo per te. Ti sostengo pur non facendo più parte, attivamente, della tua vita. Ci sono e continuerò ad esserci, non smetterò mai di dirtelo o scrivertelo. Tutto sommato ci tengo a te e non voglio perderti. Ti voglio nella mia vita, qualunque sia o diverrà il tuo ruolo. Che tu d'un tratto voglia essermi complice, compagno, padre dei nostri figli, amico o conoscente, mi va bene qualunque cosa, purché tu ci sia. E lo so che al momento è l'amore che parla, ma dietro di lui ci sono io. C'è quella pazza che veste come una zucca o che indossa vestiti "strani" cosi diversi da quelli classici con cui ti copri tu. Ci sono io. Sempre e solo io.

Tua

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