lunedì 17 novembre 2014

Sfogo (se leggi non stare male. Sono solo parole!)

Ho amato, per la seconda volta, nel modo sbagliato. Per amore mi sono annullata. Per amore mi sono dissolta in una bolla di sapone, per amore ho messo dinanzi a tutto il benessere dell'altro ancor prima del mio. Per l'illusione di un amore corrisposto che tale non era ho sofferto e fatto cose di cui mi pento moralmente. Per la speranza che questo potesse mutare mi sono aggrappata a ogni piccolo segno, gesto, ricordo o parola che mi potesse dare un minimo di luce nell'oscurità nella quale vorticavo senza sosta. Per il bene altrui mi sono ritrovata nuovamente a censurare, castrare, annientare, cancellare le parole per paura di procurargli un dolore non voluto. Ed io che fine ho fatto? Il mio dolore, il dolore dell'abbandono (l'ennesimo), il dolore di non essere corrisposta, il dolore di tutto questo amore da non poter dare, il dolore di essere stata per lungo tempo appesa e in balia degli eventi. Il dolore della consapevolezza che le parole erano solo delle fottute parole a cui non avrei mai dovuto dare alcun peso, il dolore dato a chi mi stava vicino, il dolore creatomi ogni volta che non ho comprato un vestito, un paio di scarpe o una qualunque altra cosa che potesse riempire in minima parte il nuovo vuoto creato, perché "lui non li vedrà", il dolore di uscire e guardarsi intorno alla ricerca di un miracolo. Il dolore di uscire e piangere per strada incurante dei passanti. Il dolore di uscire e nei negozi sentire l'aria venire meno, la gola serrarsi per colpa di una cornice, di un quadro o di un qualunque orpello che "a casa sua potrebbero stare bene". Il dolore del bisogno di stringerlo, di consolarlo, di amarlo, di baciarlo e viverlo pur non potendolo fare. Il dolore per ogni email, messaggio, chiamata o visita improvvisa castrata sul nascere perché non serve più a nulla. Il dolore di quella parte di te emotiva che si incatena ai ricordi e a quello che lui le ha trasmesso. Il dolore provato al sol pensiero di uscire con qualcuno, qualsiasi persona. Il dolore di un amore mai iniziato e già concluso, il dolore della rabbia che devi annientare perché non è giusto essere arrabbiati. Siete diversi e non è colpa sua se non ti ama. Il dolore di non poter più essere te stessa come lui ti aveva chiesto di essere, il dolore di una porta nuovamente sprangata, il dolore della voglia di urlargli che la colpa è la sua pur non pensandolo affatto, o perlomeno pensando che se c'è qualcuno che ha colpa lo siete entrambi. Il dolore della consapevolezza di aver amato nuovamente male. Il dolore di esserti talmente lasciata rapire dall'emozione da non aver scorto dal principio segnali che, ancora oggi, non riesci a vedere pur osservando e analizzando con attenzione tutto quello che vi siete detti o avete condiviso. Il dolore per quel sorriso che nasce al ricordo del primo bacio e di quel primo appuntamento dove avete fatto le sei sotto casa a parlare e a baciarvi come due ragazzini in preda alle emozioni. Il dolore di tornare ad essere quella che eri prima di lui. Il dolore all'idea di doverti mettere di nuovo in gioco. Il dolore di saperlo felice con un'altra. Il dolore di non essere stata capace di farti amare. Il dolore di non essere stata abbastanza. Il dolore di sentirti sola, di nuovo sola, perché per lui hai allontanato tutti quelli che frequentavi. Il dolore del Natale che è alle porte e di tutto quello che per te comporta. Il dolore di sapervi nuovamente estranei. Il dolore del desiderio che sentirai di baciarlo quando vi rivedrete e il tuo doverti imporre una maschera che celi tutto il mix di emozioni che si stanno scatenando dentro. Il dolore di dormire male e a singhiozzo ogni notte perché appena ti compare nei sogni, devi alzarti e prendere fiato. Il dolore di sapere che ti sei già allontanata, chiusa e lo stai già dimenticando. Il dolore di non ricordare il suo profumo, i suoi occhi, la morbidezza delle sue labbra. Il dolore di quelle parole che ora ti appaiono cosi vuote. Il dolore per quel futuro che non sarà più "vostro". Dolore solo dolore che adesso gestisco meglio, perché nonostante tutto, se dovessi tornare indietro, amerei nella stessa maniera. Mi abbandonerei completamente all'amore cosi come ho fatto, nonostante i rifiuti, l'assenza, il dolore, le lacrime, le notti in bianco, i film mentali degni di Oscar e tutto quello che di negativo ci può essere, sì, nonostante tutto questo non cambierei proprio nulla. Sarei e farei esattamente quello che ho fatto, per sbagliato che sia, perché sono stata io, solo io, senza maschere ed orpelli, senza finzioni o trucchi. Ho amato. Amo e amerò ancora in maniera incondizionata nonostante lui non mi abbia mai amato.

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