domenica 23 novembre 2014

Lettera n°9

Sto letteralmente impazzendo, vorrei riuscire ad essere capace di scrivere altrove quello che mi hai proposto, ma non ci riesco, ci sono sempre io. Ho provato su un fogliettino a buttare giù qualche idea, ma resto io, mi vedo, in quelle parole ci sono io, solo io, non vi è una persona X a me estranea o peggio ancora non ci sei tu. Non sono brava come pensi, una cosa cosi mi sta facendo bloccare e impazzire, le parole non ne vogliono sapere di venire fuori. Mi ritrovo a scrivere qualcosa che vorrei sentire io, ma che probabilmente trascende dalla realtà, e lo so che mi dirai che non devo essere fissata con la realtà e la verità per quella che è, ma prenderla come un esercizio di fantasia, ma se voglio lavorare di fantasia lo faccio altrove, dove so che è quello il fine ultimo. La "scimmietta" è un'arma a doppio taglio, se da una parte potrebbe essere una prosecuzione di quello che già hai, dall'altro invece mi atterrisce l'idea che le parole giungano a termine, che mi passi la voglia di scriverti e condividere con te qualunque cosa che mi porti, al momento, a collegarla a te, a me o a quel noi che eravamo e in parte, in maniera assurda, continuiamo ad essere, per certi versi.
Ci proverò, quel che verrà verrà, a prescindere dalle paure, dal disinnamoramento in atto e da tutto il resto, nonostante il mio sentirmi incapace di riuscire in qualcosa del genere, ci proverò. Se non ci riuscirò, ma lo avrò iniziato, proseguirò come ho fatto con l'altro, e tu? Scrivimi. Dio quanto mi manca leggerti. Non ne hai idea. Mi mancano le tue parole, nonostante ieri tu mi abbia destabilizzata e lasciata interdetta con quella frase: "Una persona non è le frasi che dice, ma quello che fa" o qualcosa di simile... A mente lucida un po' riesco a comprenderla e vederla in maniera diversa da come l'ho interpretata ieri (negativamente). Buona domenica trenino,

Tua

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