sabato 29 novembre 2014

Lettera n°16

Io non lo so proprio come diavolo fai a sentire come sto pur non vivendomi, soprattutto se basi il tutto solo ed esclusivamente su quello che scrivo, comunque sì, ieri c'hai preso: ero incazzata nera, ma tranquillo, non di certo con te. Lo ero e lo sono ancora oggi con me stessa. Per quella che sono diventata, per la mia totale incapacità di scindere le due parti o di scegliere o una o l'altra. La chiusura? C'è in parte, minima parte se proprio vogliamo essere onesti, ma è il minimo che posso fare per potermi difendere da quelle cazzo di emozioni non richieste che sono entrate assieme a te quando ho spalancato quella fottuta porta, quindi non te la prendere se mi leggi o senti distante, distaccata o fredda. Devo necessariamente farlo, perché quello che vorrei non è per nulla realizzabile, oddio non che ad oggi sappia che cos'è che voglia. Già, mi ritrovo, di nuovo, confusa. Se prendo una decisione dopo un paio di ore puff muta come se nulla fosse avvenuto in precedenza. Certo che, se ti sei addormentato, poi avresti potuto perlomeno farmelo sapere, ma vabbè avrai avuto i tuoi crismi, impegni etc etc che non ti hanno dato il tempo di prendere il cellulare in mano e scrivermi un semplice messaggio: "Scusa, mi sono addormentato". Spero che si sia chiarita la questione, non ce l'ho con te, non hai colpe, mai avute per quanto mi riguarda. Sono solo incazzata con me, per la confusione creata da quella fottuta guerra interna ancora in atto, dalla mia voglia di disinnamorarmi presto perché di tutto questo fottuto amore non so che cazzo farmene e sì oggi sono volgare e non me ne fotte nulla, l'intercalare rispecchia perfettamente come sto: di merda e incazzata nera (sempre e solo con me)!

Tua 

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