domenica 28 dicembre 2014

Lettera n°32

Non era mia intenzione innervosirti, ma come credi che possa prenderla io ad avere risposte brevi e concise, nessuna parola in più del minimo indispensabile? 
Mi sto mettendo da parte, ti sto lasciando stare tranquillo e sereno, non ti rompo le palle in nessun modo e non mi pare di chiedere molto se ti dico chiaramente che ho voglia di chiacchierare con te, non ti ho di certo chiesto un rene o un polmone porca miseria. 
Vuoi che sia me stessa, ma facendo cosi mi porti solo a censurare e castrare quella che sono, qualunque cosa possa venirmi in mente o sensazione possa provare, pure dirti un mi manchi mi pare fuori luogo al momento. Assecondo ogni fottuta cosa, ma vorrei ricordarti che ci sono pure io in questa relazione, sì, uso una frase che ti sembrerà piuttosto famigliare: ci sono anche io. Secondo te mi piace saperti lontano? No. Secondo te non vorrei sentirmi libera di mandarti un cavolo di messaggio senza aspettare che sia tu a farti vivo? Sì, lo vorrei, ma evito. Evito qualunque cosa per paura di essere troppo tutto: presente, impaziente, curiosa... Tutto.
E ora sono io quella con le palle girate, perché non mi pare di aver fatto o detto nulla di che per portarti ad essere seccato. Sei tu che mi hai liquidato con un "Buona notte" eppure... Lasciamo stare che è meglio. Non mi va di discutere tanto quanto non va a te, ma non mi va nemmeno di tenermi dentro qualunque emozione, ok che ci tengo a te, che vieni prima di tutto (eccetto Kenny), ma non esageriamo. Lo ripeto: ci sono anche io!

Tua (seccata)

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