domenica 19 aprile 2015

Cesare Pavese

Sta calmo mio Dolore e placati. La Sera
invocavi: eccola: sta scendendo;
la città si ravvolge in un’oscura atmosfera
che agli uni porta pace, agli altri tormento.
Mentre dei mortali la caterva vile,
sferzata dal Piacere, carnefice spietato, 
va a cogliere rimorsi alla festa servile,
dammi la mano Dolore; vieni qui e in disparte
restiamo. Vedi affacciarsi le defunte Annate
ai balconi del cielo, nelle vesti antiquate;
dall’acqua fonda il Rimpianto sorgere sorridente;
il Sole moribondo addormentarsi sotto un ponte, 
e strascicando a Oriente, come un lungo sudario,
senti senti la dolce Notte camminare.

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