sabato 4 aprile 2015

Lettera n°56

"La vita va avanti" è il mio mantra da un po' di tempo a questa parte. So che è vera, so che mi ci posso aggrappare quando un ricordo non voluto torna a bussare a quella porta sprangata, so che è vera perché la vita va veramente avanti nonostante il dolore, la mancanza, l'assenza e i silenzi rumorosi che possano esserci tutto intorno. Eppure delle volte vi è il bisogno di lasciarsi andare al malessere, io ne ho bisogno perlomeno. In questi giorni la vita è andata avanti e io con essa, eppure per ogni passo che compio sulla mia via, mi ritrovo a fare uno o due verso quello che ho lasciato alle mie spalle. Verso te. E così ultimamente mi ritrovo a pensarti indaffarato nella scelta delle uova pasquali da regalare ai tuoi nipoti. Mi domando se avresti voluto che, come per i regali natalizi, ci fossi io li al tuo fianco per trovare quelli adatti, quelli desiderati o semplicemente quelli che hanno le sorprese che più potrebbero stupirli. Magari ti sei fatto accompagnare da un'amica o da una nuova fidanzata oppure semplicemente ci sei andato da solo, e se cosi fosse, se sei andato nello stesso posto in cui abbiamo trovato assieme quei regali di Natale, ti sono venuta in mente? Avresti voluto avere al tuo fianco una talebana tsunamica che osserva e tocca tutto quello che incontra? Ti sono mancata in quella scelta, in quei giri tra uova colorate, colombe e giocattoli? Non so quanto sia giusto pormi e porti domande che alla fin fine rimarranno sempre prive di risposta, ma scrivendole me ne libero. Le imprimo metaforicamente su di un foglio e li resteranno, lasceranno un piccolo vuoto facile da colmare, da altre domande, altri pensieri, ma almeno un minimo di sollievo, in questo caso, la scrittura me lo offre. 

Nonostante tutto mi manchi ancora. 
A me manchi, ma la vita va avanti.

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