domenica 12 aprile 2015

Lettera n°59

Come stai? Spero tu stia bene, spero tu sia felice.
Le giornate iniziano a divenire calde e piacevoli da vivere, oggi mentre portavo a spasso il mio figlioccio peloso pensavo a quanto sarebbe stato bello poter passeggiare con te, viverti con un tempo che non avrebbe creato malumori, un tempo in cui pioggia o freddo non ti avrebbero fatto venir voglia di non fare nulla, quanto piuttosto voglia di uscire, magari inforcare la reflex e immortalare attimi di strada. Utopia. Lo so che è pura utopia, passeggio da sola o con il cane, mi sono isolata, mantengo i Proci lontani, non so tessere come Penelope, ma scrivo, scrivo tanto, non qui, ma altrove lo faccio. Scrivo per ammazzare il tempo. Scrivo per non piangere e urlare contro il sole e il caldo che finalmente sono giunti. Se loro sono tornati tu no. Tu non tornerai cosi come io non ti cercherò. Insistere non ha senso, rischio solo di scadere nel patetico, di toccare il fondo, di umiliarmi, di ferirmi ulteriormente o semplicemente di sbagliare. Perché mai dovresti aver voglia di cercarmi? Se vuoi sapere come sto hai tutti i mezzi a tua disposizione per saperlo senza scomodarti di sentirmi. Non ha senso in effetti che tu voglia vedermi o sentirmi. Non ha senso che tu possa ritrovarti innamorato o sentire la mia mancanza. Non ha senso logico, ma nell'amore, quante volte lo abbiamo detto? Non esiste logica. L'attesa di un miracolo, di un ritorno, la speranza e l'illusione ci sono e non mi va di negarle ulteriormente. So di essermi persa totalmente, so di non volerti lasciar andare via, non da me almeno, ti ho lasciato andare fisicamente, ti ho lasciato libero di fare quello che ti pare, di essermi nuovamente estraneo, ma in me rimani. In ogni lacrima che verso c'è un po' di te, in ogni poesia che leggo c'è un po' di te, in ogni cosa che scrivo ci sei tu. Tu, tu sempre e solo tu. Frammenti di te scivolano sulle guance anche ora. Tranquillo, piango meno, ma un po', almeno adesso è divenuto liberatorio, lasciamo che scorgano libere senza frenarle. 
Il vuoto che sento è paragonabile al vuoto che ho lasciato nella tua casa o lo hai già riempito con altri colori? La tua oscurità con questo sole e questa luce primaverile si è attenuata un po'? Te lo auguro trenino. Ti auguro di stare bene, nonostante ciò possa far male a me. Ti vorrei sapere innamorato e felice. Nonostante tutto, non posso far altro che desiderare il meglio per te. E io? Io vado avanti cosi, sono forte, sono uno tsunami ricordi? Nel mio perpetuo movimento trovo la forza per andare avanti. Arranco, inciampo, ma ritrovo sempre la forza per compiere un passo in avanti. Mi tiro su dopo ogni botta o sgambetto che la vita mi riserva. Ti amo ancora, per quanto poco possa importare. Vorrei ancora viverti e riempire la tua vita, ma non posso, non sono io la predestinata del tuo amore infinito.

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