domenica 24 maggio 2015

Parole e silenzi

«Che cosa conta l'assenza? la distanza? Spesso avrebbe voluto scrivergli, ma poi aveva stracciato tutto; ma, malgrado ciò, sentiva che lui capiva, perché ci si capisce anche senza parlare».
Virginia Woolf, “La signora Dalloway"


Ma quanto realmente ci si capisce senza parlare? Io non lo so, sono della filosofia di pensiero che crede, piuttosto, nell'opposto. Parlare, parlare e parlare sempre. Anche se le parole vengono meno o sono in esubero, bisognerebbe parlare sempre. Io non so quanto chi mi è assente possa capire o sapere quello che il silenzio vuole significare, le parole ci sono, sono qui, sono aggrovigliate dentro di me, potrei lasciarle libere di essere, ma non posso, mi ritrovo a strappare mentalmente un foglio scritto fitto fitto come tanti fogli oramai non più miei, perché ad un certo punto le parole sembrano non essere più abbastanza, non essere più sufficienti per essere comprese o capite. Si arriva ad un punto dove si crede solo che le parole possano ingannare, tradire e portare a fraintendersi. Se adesso dicessi "Sei un egoista" senza aggiungere altro, nonostante la mancanza di punteggiatura, la frase ha un senso logico e chiaro per chi la legge, ma se io scrivessi "Sei un egoista, perché non capisci che non posso esserti, per ora, amica, perché ci sono ancora troppo dentro questa cosa, perché ti amo ancora" la frase con l'ausilio di parole e parole e parole prende un significato differente, ma agli occhi di chi è destinata ha la stessa valenza della prima. Quegli occhi leggono sempre e solo quello che vogliono, quegli occhi di cui sento la mancanza, non mi hanno mai letta veramente, non hanno mai letto quello che dietro le parole si celava. Quegli occhi hanno giudicato e non cambiano idea. Quegli occhi spinti dalla ragione, dalla mancanza di emozione mi hanno condannata ad essere chi non sono totalmente, perché in parte potrei esserlo, ma solo in parte. Strappo la frase appena scritta, la ripongo lontano dalla vista, perché al momento le parole per quanto possano significare tanto, perdono il loro potere se c'è un velo spesso e nero dinanzi a chi le legge.

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