mercoledì 11 marzo 2015

Pensieri dell'01.41

Appuntamento fisso notturno, un tempo mi sarei accesa una sigaretta, mi sarei versata un bicchiere di vino rosso e avrei lasciato che le dita scorressero senza sosta sulla tastiera senza preoccuparmi troppo di quello che poi ne sarebbe venuto fuori. Mi sarei lasciata andare al sapore acre di sigaretta e alla lingua rossa di vino, invece ad oggi mi devo accontentare di una schifosa sigaretta elettronica che non mi lascia lo stesso sapore e di una tisana ai frutti rossi, per nulla paragonabile a un bicchiere di rosso. Sto vagando nelle stronzate scritte e nei ricordi di tempi che ho accettato come defunti. Sono stanca di sentirmi dire da chiunque che devo smetterla si pensarci, smetterla di parlarne, che devo andare avanti, ma andare avanti de che? Come cazzo si fa ad andare avanti? Che senso ha cancellare conversazioni, mail, numero di cellulare se si ricorda a memoria ogni fottuta parola, numero o fotogramma mentale che lo riguardano? Dimenticalo, non ci pensare, vai avanti, esci con un altro, conosci persone. E sì certo mi metto a conoscere gente pur non avendone voglia, non ci riesco finisco per parlare sempre e solo della situazione in cui sto, quindi che senso può avere? E certo mi ritrovo persone che magari hanno pure vissuto le stesse cose, ma ognuno è diverso. Ognuno elabora il lutto a modo suo, quindi io ho bisogno dei miei fottuti tempi, ho bisogno di ricascarci se capita, di non dormire la notte, di piangere, urlare o svegliarmi di notte con le crisi di panico. Non so gestire le emozioni e chissenefrega! Non le voglio gestire, c'è consapevolezza nella scelta di farmi distruggere da loro, consapevolezza e scelta nel non fare più nulla per contrastarle. Fingere va bene ma lo posso sopportare solo fino alle ventidue, dopo crollo, non ce la faccio più. Dopo quell'orario prestabilito mi ricorda troppo, dopo con quell'ultima sveglia impostata per suonare ogni giorno, con quell'ultima dose giornaliera per sopravvivere decentemente, muoio di volta in volta nel mio parossismo di dolore senza fine. E anche chi mi chiede cosa farei se dovesse tornare, ma che scherziamo? Chi non ama non torna, chi vuole bene resta nonostante tutto, chi non ama quando ti vive non può ritrovarsi innamorato, chi è sparito non torna e se l'ho capito io che ancora ci spero non capisco come una persona oggettiva, una persona che non ci sta dentro questa situazione di merda non lo capisca. Non torna, non tornerà e se lo facesse? Non me la pongo nemmeno la domanda. Torno a vivere il fottuto momento senza preoccuparmi di quel che potrà o non sarà. Mi vivo il momento di adesso con la sua merda, le lacrime, una canzone in loop continuo e ricordi che ancora mi fanno un fottuto male dentro. Non voglio conoscere nessuno. Non voglio uscire con nessuno. IO NON USO LE PERSONE!!!

Nessun commento:

Posta un commento