venerdì 27 marzo 2015

Ero felice

Non so che senso abbia continuare a scrivere per chi alla fine ha volontariamente preso la decisione di non esserci. Non so che senso abbia continuare ad amare chi non vuole essere amato, ma questo è un qualcosa che non dipende poi troppo da me. Non so quanto ancora mi farò del male sperando e illudendomi che da un giorno all'altro potrà scoprirsi... cosa? Innamorato? Pentito? Stronzate, tutte stronzate che razionalmente so essere false tanto quanto i mesi che ho passato in sua compagnia. Non so quanto senso abbia continuare a pensarlo, a far paragoni, a parlarne incessantemente. Non so quanto tempo continuerò a cercarlo nei gesti, nella voce, nelle parole e nella fisicità di altri di cui non mi frega nulla e a cui rompo abbondantemente le palle su lui, lui, lui, lui. Il suo ego sicuramente gioirà nel sapermi ancora fottutamente legata a lui. La sua sensibilità (se era reale) probabilmente se ne dispiacerà... E io? Io non ci sono più. Un corpo che si muove, agisce, cammina, respira, va avanti nella sua abitudine quotidiana. Sorrisi ancora tirati. Illusioni futili e passeggeri. Parole a cui non riesco più a credere. Cinismo. Bentornato a casa, mi sei mancato. Assente. Sono totalmente assente. Se mi si abbraccia mi irrigidisco o mi scosto, se mi si fa un complimento mi ritraggo come un vampiro dinanzi al primo raggio di sole. Ci si abitua anche all'oscurità. Ci si incapponisce e si desidera solo quel frammento di illusoria felicità. Ma io ero veramente felice. Ridevo veramente. Piangevo veramente. Amavo e amo veramente, nonostante tutto sentivo e sento veramente che mi era destinato. Io ero felice e ora? Ora sono solo un'automa privo di emozioni, perché chi mi ha fatto amare non c'è più. 

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