martedì 24 marzo 2015

Dolore e ansia di un amore diverso

Questo martedì è iniziato all'insegna della preoccupazione. Una telefonata ha portato un'ombra scura di malessere, tristezza e preoccupazione, Le pene d'amore sono state decisamente accantonate, perché un'altra forma di amore ben radicata ha preso il sopravvento. Il ricovero d'urgenza di chi mi ha cresciuta, l'unica nonna che mi è rimasta, e la sola degna di quell'appellativo con i suoi ottantasei anni rischia tanto e non riesco a stare ferma, immobile. Il dolore seppur sordo preme sul cuore. Le lacrime faticano a rimanere nei loro dotti. La mancanza di un supporto si fa sentire più degli altri giorni. Lì dove riesco a sopportare testardamente quotidianamente il dolore dell'abbandono e della perdita di chi amo visceralmente e indipendentemente da quello che la ragione mi vorrebbe obbligare a fare, non è assolutamente nulla rispetto la pena del perdere un pilastro importante della mia vita. Porto il suo nome con orgoglio. Non le dimostro mai abbastanza quanto ci tenga a lei, ma di rado dimostro amore pur sentendolo. Non mi riesce e se mi riesce fa a finire che lo dimostro a chi di me non importa assolutamente nulla. Vorrei una spalla su cui piangere, braccia tra le quali rifugiarmi, vorrei sentire la frase di circostanza "Andrà tutto bene, non ti preoccupare", ma intorno solo silenzio. Silenzio dell'attesa, silenzio di lacrime che scendono ancora una volta per un motivo differente dal solito. Paura e ansia di un martedì mattina da poco iniziato.

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