martedì 10 febbraio 2015

Benni+Riflessioni

PRIMA O POI L'AMORE ARRIVA
Stefano Benni 
A un passaggio a livello 
lontano dal mondo 
un giorno d'agosto assolato 
un capostazione annoiato 
vide a un finestrino 
di un accelerato 
una signora bruna 
e piú non lavorò 
passava le serate 
a guardare la luna 
e i treni si scontravano 
ma lui non li sentiva 
prima o poi l'amore arriva



E arriva quando meno te lo aspetti, quando è l'altro ad aspettarselo o volerlo e desiderarlo (almeno all'inizio) e ti ritrovi imprigionata in qualcosa che non sopporti più, qualcosa che ti fa male, qualcosa che non viene ricambiato. Ti ritrovi nell'oscurità dell'abbandono in cui ti ci hanno spinta senza preavviso alcuno. Ti ritrovi ad annegare e perdere fiato. Ti ritrovi a perdere i lumi della ragione. Ti ritrovi a implorare, pregare, sperare e piangere affinché un miracolo possa sopraggiungere, ma se ciò avvenisse come comportarsi? Ti paralizza anche solo l'idea, non sai rispondere, dualismi continui, in perpetua lotta si scontrano tra di loro. Non vi è una risposta, non ha senso di esserci. Non esistono i miracoli, non esiste l'amore ritrovato dopo un allontanamento. Non esistono nella realtà scene degni di film che hanno fatto la storia. Non vi è nessuna macchina con un piccolo pupazzetto attaccato allo specchietto che ti aspetta o ti spia. Non esiste nessun messaggio o nessuna chiamata anonima o una chiamata in piena notte, tanto sperata, in cui l'unica frase che viene pronunciata è: "Mi manchi", non esistono tutte queste cose, non esistono se non nelle eccezioni, ed io non faccio e non farò mai parte dell'eccezione. Sono la regola senza bordi frastagliati, senza vie di fuga. Sono solo l'ennesimo essere umano con le pene d'amore. Amore univoco. Amore non corrisposto. Amore in eccesso che ti rimane dentro fino alla fine dei tuoi giorni. A nulla serve pensarci, a nulla serve ricordare, a nulla serve insistere. Tutto ciò porta solo ad aumentare senza tregua il dolore che ti squarcia l'anima, ti fa sanguinare le vene scoppiate per il troppo pompare. Dolore. E' paradossale quanto il dolore abbia sfumature così differenti. Ho sopportato il dolore di una gamba rotta, il dolore di una malattia che mi accompagnerà fin quando respirerò, il dolore di un padre mai stato padre, il dolore della perdita di persone a me care, il dolore della separazione, il dolore di... Ho sopportato e ho convissuto e convivo con dolori e demoni ad oggi divenutimi compagni, ma questo dolore... Questo dolore si moltiplica senza sosta. Questo dolore non si arresta. Questo dolore, per quanto inutile, blasfemo, pornografico, emotivo e senza concretezza materiale, mi uccide gradualmente. Annienta ogni cellula che lavora per il suo abbattimento. E dall'altra parte? Silenzio, assenza, disinteresse, mancanza. Dall'altra parte non conoscenza. Dolore anche per quello. Dolore per quello che più mi spaventa: il non sapere, la non conoscenza, le non risposte, le menzogne, la falsità. 

Dolore. E' solo il dolore di un amore.

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