martedì 10 febbraio 2015

Lettera n°37

Poco fa un fioraio mi ha chiamato per una consegna, ho creduto avessero sbagliato, invece non era cosi. Poco dopo è arrivato con un mazzo di fiori (tre rose) e un pacchetto spa. Mi sono illusa che potessi essere tu il mandante di questo gesto, mi sono illusa che volessi recuperare le due settimane (ad oggi) che è finita la nostra farsa. Ma non sei tu, non eri tu, non sarai mai tu quello che ti sorprende con qualcosa che non ti piace, ma che mi avrebbe fatto sciogliere il cuore e sentire le gambe di gelatina, un po' come la tua prima email. Non sei tu e non sento nulla a parte tanta tristezza. Tristezza per me, per chi mi ha inviato il pensiero che non ho gradito e tristezza per te con il quale non posso condividere la cosa, scherzarci un po' su o chiedere consiglio su come diavolo comportarmi al riguardo. Sto male. Piango o trattengo le lacrime. Mi manchi Cristo quanto mi manchi. Vorrei averti qui, vorrei che tu mi pensassi, vorrei che tu mi amassi, ma non è possibile, devo solo avere la forza e la volontà di convincermene, ma non ci riesco. Sto male perché non sei tu. Sto male perché non ne sarai geloso, sto male perché ti amo e non posso farne a meno. 

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